L’Archè del Gomitolo di Elastici

Esiste un ente creato dall’uomo che nasconde in sé uno dei più grandi misteri del mondo.

Un mistero che, se svelato, potrebbe far chiudere i battenti a tutte le impalcature metafisiche del pensiero.

Un ente che pur essendo stato ideato da mani umane, occulta una profonda incognita.

Lo si ritrova sulle scrivanie di impiegati, avvocati e filosofi, ma non se ne conosce l’origine – così come in realtà non si è arrivati ancora a concludere quale sia la vera origine dell’uomo, pur essendo questo la figura centrale della nostra persona.

La ricerca odierna andrà alla scoperta dell’archè dei gomitoli di elastici. Qual è il nucleo sul quale gira la costruzione elastica in perenne tensione?

Mai nessun uomo è arrivato a utilizzare tutti gli elastici di questi suddetti gomitoli per avere la risposta. Possiamo quindi, come le migliori filosofie idealistiche, speculare su quale sia il perno della tonda invenzione.

Per quanto fondamentale possa essere la ricerca in questione, vale la pena spendere dieci euro per un gomitolo di elastici e addentrarci dentro di esso? Ora, la curiosità per scoprire l’essenza del mondo è grande, ma forse spendere dieci euro per questa ricerca potrebbe essere fuorviante. Diamo quindi il via alla speculazione (gratis).

Nel disperato tentativo di dare risposta al mio quesito – “Qual è il nucleo del gomitolo di elastici?” – ho per prima cosa fatto tale supposizione per poi scartarla subito: all’interno vi è uno spazio vuoto.

Questa supposizione è fisicamente impossibile. Bisogna tenere conto del materiale degli elastici; questi devono necessariamente circondare un qualcosa di solido per ottenere la forma del gomitolo.

Lo spazio vuoto non può dare un nucleo solido, e la costruzione di una sfera non può avvenire. Facciamo finta di prendere gli “elastici-primi” (ovvero quelli più vicini al nucleo o quelli che compongono attivamente questo) e di metterli in cerchio facendo sì che creino un vuoto al loro interno, come se stessimo creando una lampada fatta di strisce di cartoncino. Gli elastici perderanno la loro forma e si accasceranno per terra. Opzione da scartare.

Ho chiesto quindi ad una cara amica un aiuto e mi ha offerto la seguente soluzione: il nucleo è fatto da un gomitolo di lana.

Ciò porta a tre conseguenze:

  1. Quanto è grande il gomitolo di lana? Da quando da gomitolo di lana diventa gomitolo di elastici? L’ammucchiata di elastici che noi vediamo dall’esterno, quanta profondità ha? Quanto essi vanno in profondità?
  2. Gli elastici non strizzerebbero troppo il gomitolo di lana distruggendolo? Gli elastici-primi devono fare pressione sul nucleo per riuscire ad ottenere la forma del gomitolo, ma se il nucleo fosse di lana, non si deformerebbe? Si rimpicciolirebbe sempre più?
  3. Se il nucleo è comunque un gomitolo (pur essendo di lana), allora c’è un ulteriore nucleo all’interno del gomitolo di lana? Se questo ulteriore nucleo fosse vuoto, non si ritornerebbe al primo argomento (nucleo vuoto coperto dagli elastici primi) poiché il vuoto sarebbe delimitato dalla lana, ma con la pressione degli elastici sulla lana esterna, questo vuoto non imploderebbe? E se questo nucleo avesse dentro di sé un ulteriore nucleo, noi andremmo avanti a supporre all’infinito nuclei su nuclei?

Mi sembra anche questa un’idea da scartare.

Sembrerebbe quindi la scelta più sana (per la nostra sanità mentale) dire che il nucleo sia formato da una piccola palla di materiale a noi sconosciuto. Si presentano però due problemi:

  1. Questo vuol dire che gli elastici devono avere grandezze differenti. In qualsiasi caso noi presupponiamo un nucleo, bisogna anche presupporre una diversa grandezza degli elastici che, partendo dagli elastici-primi e andando sempre più verso la superficie, diventa sempre di diametro maggiore. Se diamo per buono l’ipotesi del diametro sempre più grande, allora questa potrebbe essere la giusta soluzione. Ma…
  2. Dal punto di vista filosofico una soluzione del genere non soddisfa… non soddisfa proprio!

Questo secondo punto è il più spinoso e più importante. L’opzione filosoficamente più adeguata è la seguente: il nucleo deve essere esso stesso un elastico.

Così come il DNA e la mappatura dei nervi umani è uguale al grande sistema galattico dell’universo, l’interno del gomitolo di elastici deve essere un elastico.

I problemi che si presentano sono evidenti: è un elastico appallottolato su se stesso?

Ma come può essere una base fondamentale per il gomitolo (stessa problematica che sorgeva con il nucleo/lana)?

Se non vogliamo pensare che il nucleo sia un elastico solo, che ovviamente non può essere nella sua forma “di riposo”, ma in qualche modo contratto o modificato, si può giungere alla seducente opzione del non-nucleo.

Il nucleo è sì un elastico, ma intrecciato agli altri. Sono più elastici che formano un nucleo, nucleo quindi indistinguibile dal resto del gomitolo. Una sostanza sola, sempre uguale a se stessa senza differenti parti.

Infine, possiamo sempre abbandonarci alla metafisica più pura: dentro al gomitolo c’è l’idea di gomitolo.

Questa è la via più facile: il nucleo è intellegibile e il gomitolo è la manifestazione dell’idea stessa di nucleo. Nessuno ha mai visto l’interno, proprio perché è un’idea intellegibile.

Matteo Abozzi