È primavera. La natura rinasce.
I merli già di prima mattina per accompagnarci tra le loro note per tutto il giorno.
Gli alberi più timidi iniziano a germogliare, quelli più estroversi mostrano già i loro fiori ai bordi delle strade.
E noi corriamo tutto l’inverno quando la natura riposa, e ora che dovremmo risvegliarci e metterci in moto per fiorire, siamo senza energie. Il cambio di stagione, ci diciamo.
La verità è che il nostro cuore non batte più all’unisono con la natura circostante, e non riconosciamo più la nostra vita in questo ritmo naturale.
Come se questa vita artificiale che ci circonda e sovrasta ci avesse distaccato dal nostro originale ritmo ancestrale.
E noi che ci siamo abituati a disconnetterci dalla natura, per connetterci in queste connessioni tecnologiche, rimaniamo sempre senza parole quando la natura rifiorisce e risuona dentro di noi. E mentre tutto continua nel suo ciclo naturale a rifiorire, esplodere, spegnersi e riposare secondo il ciclo delle stagioni, noi continuiamo a correre a destra e a manca per seguire un ritmo umanoide che forse non ci rispecchia più, distaccandoci, poco alla volta, da quello che originariamente ci manteneva connessi.
La natura è lì, non aspetta, continua a scorrere.
Ma anno dopo anno continua a darci la possibilità di riconnetterci alla parte più vera di noi.
Alessandra Collodel