Ogni cultura ha i propri rituali.
Chissà quale era il rituale culinario estivo nella nostra cultura precolombiana.
Senza l’arrivo del pomodoro dalle Americhe, infatti, non potremmo godere di questo rituale che dalla fine del 1700 rende profumate le giornate estive in tutte le case italiane.
Parlo del rituale della salsa, o passata che dir si voglia, di pomodoro.
È il profumo della pienezza dell’estate, dell’arrossamento di quei fusti alti e verdi, conseguenza dell’esplosione dei pomodori sulle piante.
E di necessità se ne fa una virtù, anche se si volesse mangiare pomodoro ogni giorno, non si riuscirebbe a consumare tutta la produzione che il nostro stupendo clima mite, con il caldo estivo, ci regala.
E quindi che si fa? Il terrore in casa, era la risposta tanto temuta:
- “Non ci pensare nemmeno! Ci sono 40 gradi in casa.”
- Eh, ma cosa ne facciamo di tutti questi pomodori? È peccato..
Ci si rimbocca le maniche, anche se siamo in canottiera, e con il ventilatore al massimo, prima dell’era del condizionatore facile, ci si mette al lavoro.
Lava il pomodoro, selezionalo, taglialo, e via, a bollire per N ore, aumentando ancora di più l’entropia dell’umidità casalinga e del caldo percepito nelle afose estati.
E se non si ha un orto dal quale attingere questo frutto prezioso?
Andiamo ai Mercati generali, “te li tirano dietro”, la produzione è talmente alta che costano pochissimo, e via, compra casse e casse piene di pomodori. I Cirio, i San Marzano, i Piccadilly, e chi più ne ha più ne metta.
Che poi andare a comprarne casse e casse è una forma di masochismo a cui un italiano non sa proprio resistere.
Non c’è scampo alla passata di pomodoro. Si deve fare.
Si conserva per tutto l’anno e ci accompagna in ogni piatto, nella pasta, nei piatti tipici della cucina mediterranea. In tutto.
È il compagno di viaggio che ci ricorda l’estate anche negli inverni più freddi, è l’ingrediente segreto di ogni famiglia per insaporire i piatti, perché ogni famiglia ha la sua ricetta tradizionale, e ammettiamolo, quelle che si comprano nei negozi, mancano del sapore tradizionale della famiglia.
C’è chi fa la passata solo di pomodoro, chi ci aggiunge i pomodorini interi nella ricottura, chi prepara già una passata con i sapori, e il basilico! L’immancabile ingrediente di accompagnamento di ogni passata italiana. E poi ti ritrovi il garage, o la cantina, piena di vasi e vasetti etichettati, tutti con le indicazioni e gli ingredienti specifici di quel vasetto.
Non c’è estate che io ricordi senza passata di pomodoro.
Senza quel sudore grondante dalla fronte, quell’umidità assurda che ti si appiccica addosso mentre entri in cucina, accompagnata da quel profumo di pomodori e aromi che un po’ ti schiaffeggia con i suoi 40 e più gradi e un po’ ti accarezza coi suoi profumi.
Un condensato di 500gr ricco di sapori, di tradizione e di profumo di casa, ben conservato sottovuoto nel cuore di tutti.
Alessandra Collodel