Primo nido di Caretta caretta a Galenzana, spiaggia simbolo dell’ambientalismo elbano
La scoperta di un nuovo nido di tartarughe è un’ulteriore conferma dell’importanza della tutela della biodiversità del mare dell’Elba, tema centrale su cui l’Isola è impegnata da lungo tempo.
Una sorpresa inaspettata quella che una turista lombarda ha trovato sulla spiaggia di Galenzana: un nido di tartaruga che conferma nuovamente l’importanza del lavoro di tutela dell’ecosistema dell’Isola d’Elba e del suo straordinario patrimonio ambientale, tutelato dal PNAT- Parco Naturale dell’Arcipelago Toscano e sotto l’egida del MaB (Man and the Biosphere) Unesco, un programma che valorizza le aree che tutelano l’equilibrio tra uomo e natura.
A seguito della scoperta, è stata immediatamente allertata la Capitaneria di Porto che ha provveduto a perimetrate l’area interessata e a metterla in sicurezza per proteggere il nido. Individuate le uova e confermata la nidificazione, il sito è stato ulteriormente messo in sicurezza attraverso telecamere di sorveglianza.
Sono intervenuti sul posto, per la verifica del sito, gli esperti di Arpat e con loro la biologa del settore mare Cecilia Mancusi e i volontari di Legambiente, da sempre al fianco dell’Isola d’Elba grazie al progetto Tartalove che negli anni ha reso possibile la formazione del personale degli stabilimenti e dei turisti per il riconoscimento delle tracce delle tartarughe, così da preservarne i nidi.
«Siamo contenti – afferma il Direttore generale di ARPAT Pietro Rubellini – di essere riusciti tempestivamente a individuare il primo nido in Toscana; il monitoraggio che effettuiamo per la rete dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana, in collaborazione anche con Legambiente, ci permette di proteggere un altro elemento che potrà portare più biodiversità nel nostro mare. D’altra parte dobbiamo considerare che il fatto che le tartarughe si stiano spostando a nord per la loro nidificazione è testimonianza, purtroppo, del forte riscaldamento del mar Tirreno che negli ultimi dieci anni è avvenuto in conseguenza del cambiamento climatico».
Secondo ARPAT la particolarità di questo nido, che è il primo della stagione individuato in Toscana, è che si trova su una spiaggia non troppo frequentata, senza stabilimenti balneari e senza illuminazione, accessibile solo a piedi, condizioni che fanno ben sperare per il proseguo dello sviluppo delle uova anche se la spiaggia non è molto profonda e il nido è posto a 7 metri dalla battigia in una baia comunque chiusa e riparata.
Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana sottolinea che «Le nostre amiche tartarughe hanno compiuto un nuovo miracolo, sfidando i fulmini e i tuoni di ieri notte, questa volta una di loro ha scelto la spiaggia simbolo delle battaglie ambientaliste elbane che Legambiente ha salvato da progetti portuali e che è ancora al centro di iniziative per garantire che rimanga accessibile e che resti un bene comune, come mamma tartaruga ha autorevolmente ribadito con la deposizione delle sue miracolose uova di inizio estate».
Isa Tonso aggiunge: «È per questo che abbiamo deciso di chiamare mamma tartaruga Fiorella, in onore della nostra storica socia Fiorella Battaglini che è stata la più strenua difensora di quella striscia di sabbia dove la tartaruga ha depositato le sue uova. È una gran bella notizia che premia tutte le volontarie e i volontari che ogni mattina si alzano all’alba per cercare le tracce delle Caretta caretta e che conferma che l’Elba è davvero e sempre di più l’Isola delle tartarughe. Ringraziamo di cuore la signora Tolasi per la segnalazione, la Capitaneria di Porto e ARPAT per il pronto intervento sul sito e il Parco sito e il Parco e il Comune di Campo nell’Elba per l’immediato interessamento».
“Questo nuovo evento è per tutti noi una notizia fantastica, un risultato importante frutto delle diverse iniziative che l’Isola d’Elba ha attivato a favore della tutela del territorio e della sua biodiversità, una risorsa preziosa che rende quest’Isola il luogo ideale per una vivace e originale varietà di fauna selvatica.” ha commentato Niccolò Censi, coordinatore della GAT – Gestione Associata del Turismo e del marchio Visit Elba “Ancora una volta la natura ci ha sorpreso e ricompensato con le sue meraviglie per il lavoro e l’impegno condiviso che tutti noi, insieme con i rappresentati del Parco Naturale dell’Arcipelago Toscano ci impegniamo a mantenere in difesa e sostegno del nostro straordinario territorio.”
L’Isola d’Elba è il cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, un’area protetta che si estende per circa 180 kmq, e della Riserva della Biosfera MaB UNESCO, un prestigioso programma dedicato alle risorse della biosfera e alla tutela delle riserve naturali. Inoltre, l’Elba è uno dei vertici del Santuario dei Cetacei Pelagos, il che rende il mare circostante ancora più prezioso dal punto di vista ambientale.