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Yali Ametisha, vincitrice di “Guarda che storia!”

Invita una scrittrice a cena e non ti annoierai mai!
Oggi vi presento Yali Ou Ametisha, scrittrice torinese, iniziando direttamente dalle sue parole.

Sei sempre molto impegnata! Puoi raccontare al giornale cos’hai combinato in questo ultimo periodo?

Ho vinto il concorso “Guarda che storia!” indetto dalla Filmcommission Piemonte e dal Salone del Libro di Torino con “La Farfalla d’Ombra“. Il mio romanzo è stato scelto come potenziale storia per la trasposizione cinematografica o seriale.
Ho fatto il sold out per la seconda volta al Salone, durante il quale ho avuto colloqui con le case di produzione cinematografica interessate al mio romanzo. Dopo questo evento il mio libro era esaurito ovunque, non ne esisteva una copia in vendita da nessuna parte.
Il mio romanzo è stato scelto da una casa editrice spagnola, che pubblica anche in Messico, per essere tradotto e venduto all’estero.
Il 3 giugno ho presentato il mio romanzo durante il raduno nazionale di “Extremelot”, un gioco di ruolo online, play by chat, da cui ho preso ispirazione per la mia storia, che si è svolto in provincia di Pisa.

Il Salone del Libro di Torino è un’occasione prestigiosa e un evento di fama internazionale, ci vuoi dare le tue impressioni?

Quest’anno ho visto davvero molta partecipazione, io ero presente con la casa editrice I.D.E.A. – Immagina Di Essere Altro e devo dire che l’affluenza è stata molto alta e ha portato all’acquisizione di nuovi lettori. Ho visto uno sforzo nell’organizzazione del Salone che ho apprezzato.
Penso che ci sia ancora molto da fare, per esempio per i servizi offerti soprattutto a chi passa cinque interi giorni all’interno della struttura come espositore, ma devo fare un plauso al direttore di questa edizione, peccato che non sia stato confermato per il prossimo anno.

Cosa significa per te essere scrittrice in Italia al giorno d’oggi?

Sicuramente significa scontrarsi con il pregiudizio e le vecchie abitudini. Pregiudizio perché spesso si pensa che i libri scritti da donne siano necessariamente femminili, nell’accezione negativa del termine, perché come molti campi, anche l’editoria è un mondo un po’ ancora tanto maschile. Per vecchie abitudini, invece, intendo il fatto che vengano apprezzati più favorevolmente i titoli che arrivano dall’estero. Oggi, però autrici e autori nostrani cominciano a non avere nulla da invidiare al respiro internazionale degli stili di scrittura; mi auguro presto una maggiore apertura mentale. Nel mio piccolo, però, non posso dire di aver trovato difficoltà in un buon riscontro per i miei romanzi da parte dei lettori. Inoltre, ho da poco vinto un concorso in cui siamo stati premiati in otto e ho potuto notare la totale assenza di pregiudizio nella giuria. Per me significa che qualcosa si sta muovendo nella giusta direzione.

Vuoi dare qualche consiglio a chi voglia intraprendere il mestiere di scrittore?

Leggete tanto e di tutto, prima di prendere la penna in mano.
Se questo è il vostro sogno, allora investiteci anima corpo e se riuscite, anche denaro, perché un buon editing o un breve corso di writing coaching personalizzato, possono insegnare molto e dare i giusti strumenti utili per crescere e raggiungere appieno il vostro stile e la maturità nella scrittura. Ascoltate i consigli più scomodi e andate avanti con impegno e umiltà.

Vi invito quindi a cercare i romanzi di Yali direttamente al sito della casa editrice I.D.E.A. Immagina Di Essere Altro per assaggiare la bontà del prodotto.
Grazie, Yali, per aver dedicato il tuo tempo ai nostri lettori.

Anna Castelli

Laureata in arte orientale, OSS, scrittrice part-time, matta per i cani e per i tatuaggi. Sicuramente curiosa della vita.