Martedì 31 ottobre, sera. Halloween.
Dopo una giornata particolarmente impegnativa al lavoro, mi ritrovo a fare la spesa per preparare la cena a Mauro, amico storico con cui ci vediamo ogni martedì da almeno 20 anni.
Da brava ecogreen, parto col mio carrellino a rotelle come le signore anziane alla Naranzaria di Venezia e vado a piedi al supermercato.
Sono fortunata: nonostante le Waste Lands richiedano spesso l’automobile, qua da me c’è un piccolo supermercato raggiungibile in 10 minuti da casa mia.
La bellezza dell’andare a piedi è che ti puoi guardare attorno: sono le cinque e il sole sta tramontando.
Un gruppo di ragazzini particolarmente arditi passa di casa in casa senza genitori (il più grande tiene a manina il più piccolo) per chiedere il “dolcetto o scherzetto” d’ordinanza.
Mi fanno sorridere, allora alzo lo sguardo e mi rendo conto che nelle Waste Lands la gente ha voglia di divertirsi: alle case ci sono zucche con luci a led, fantasmini appesi, mostri di vario genere.
Con tutto che, pochi chilometri più in là, sono sicura che Don Alberto sta correndo come al solito per andare a dir messa.
Mi piace tantissimo questa commistione culturale, ma soprattutto il fatto che ci sia sempre un sorriso pronto, come quello dei commessi del super che saluto a uno a uno scambiando qualche parola.
Torno a casa, da me non passano i bambini perché abito su una strada molto trafficata e pericolosa e credo che nessun genitore voglia vedere il proprio figlio stirato come un gatto in autostrada.
Dal giorno prima ho messo a marinare la carne di manzo in salsa teriyaki, un tipico condimento giapponese che, da nipponisti, Mauro e io apprezziamo particolarmente.
Ci aggiungo un soffritto di aglio e un pizzico di pepe rosa giusto per dare un senso fusion alla ricetta ma, siccome siamo italiani e sappiamo anche mangiare bene, tornando a casa dal centro diurno mi sono fermata in cantina sociale a prendere un bel salame con aglio per aperitivo, che con i cubetti di formaggio stagionato e pane tostato è la morte sua.
Preparo la cena e aspetto “zio Mauro”, che è lo zio di tutti i miei cagnetti.
Manca qualcosa però… insomma, capisco che Mauro e io siamo sempre impegnatissimi, ma non meritiamo anche noi di festeggiare Halloween? Allora metto su un filmaccio horror su cui voglio spendere due parole.
“The Nun”.
Cito dal film.
“Perché ha risposto alla nostra chiamata?”
“Perché qua in Vaticano succedono le cose più interessanti”
Con buona pace di Papa Francesco che ci sta mettendo l’anima e la salute per ripulire la coscienza di una nazione un po’ birichina.
Altra offesa? Il film è ambientato in Romania, che passa per una nazione di pecorai bigotti in cui si annida il Male.
Ora, io ho parlato con delle signore rumene che, con le lacrime agli occhi, mi hanno raccontato di quanto bella sia la natura e di quanto carino sia il castello di Dracula, quindi perché far passare una nazione dal passato complicato per la fossa del male?
OK, questi sono americani e abbiamo già capito che dell’Europa hanno un’idea tutta loro, bisogna volergli il doppio di bene.
Da qua in giù, mentre Mauro e io ci gustiamo una cenetta fusion di tutto rispetto, il film è stracolmo di un mostro che appare dalle catacombe e cerca di sgozzare i nostri poveri protagonisti, facendo una carneficina di tutti gli esseri umani che gli capitano vicino.
Ho un’amica suora laureata in teologia che ci riderebbe sopra (ciao, Maria!), quindi anche Mauro e io la prendiamo bene e commentiamo tutto il film che neanche la Gialappa’s.
Il finale non ve lo spoilero, primo perché sono una persona gentile, secondo perché con l’ottimo vino Piovene Porto Godi che ha portato Mauro a un certo punto mi sono persa tra catacombe, cimiteri e sangue di Cristo, ché se fossero tutte vere le reliquie, quel povero Gesù o pesava come un elefante, oppure ce lo hanno dissanguato ancora prima che fosse morto e invece di un Risorto avremmo una prugna secca.
Diamo infine un voto alla serata dei quasi cinquantenni che festeggiano il vero Halloween.
Cena: voto 10. Mauro non si è alzato nemmeno come suo solito per andare a fumarsi una sigaretta, segno che gli è piaciuta.
Carla: voto 3. La bulldog francese di mia proprietà si è dimenticata per l’ennesima volta di chi sia zio Mauro, nonostante lo veda una volta a settimana, e ha passato la serata tra uno sculaccione e l’altro. Educazione siberiana, tanto la piccola ha il culo foderato di amianto.
“The Nun”: voto 0. Perché gli americani studiano la storia europea e la rielaborano inventandosi fregnacce che non stanno né in cielo né in terra, e poi hanno offeso Sua Santità che mi sta molto simpatico, insinuando dei dubbi sul Vaticano. Rimandati a settembre, e sono stata buona!
Che dire? Sarà che tasse e bollette a me fanno più paura e che una bella mangiata mi mette in pace col mondo, ma non mi sarei mai aspettata un Halloween così divertente!
Anna Castelli