Venezia, città straordinaria che oggi ci offre una sorpresa in più: una radio nel suo cuore più profondo, il sestiere di Castello.
Questa settimana dunque parliamo con uno degli speaker storici di Radio Vanessa, Alberto Cancian.
Radio Vanessa è un’istituzione a Venezia, vuoi raccontare al nostro pubblico la sua storia, di cui fai parte da molti anni?
Radio Vanessa nasce nel 1978 e quest’anno compie 45 anni.
Nasce dalla volontà di un gruppo di amici di creare un momento di condivisione con le famiglie veneziane, dando vita a numerosissime attività culturali e sociali, fra tutte la consegna dei regali in occasione dell’Epifania ai bambini degli istituti e alle persone anziane.
Nel 1981 Radio Vanessa è in Piazza San Marco per il rilancio del Carnevale: la piazza diventava una vera e propria discoteca e migliaia di persone si divertivano e ballavano sui ritmi proposti dai nostri speakers.
Altro evento che ci vedeva tra gli organizzatori era la rassegna di poesie in dialetto “El Bocolo”, un vero e proprio festival dove partecipavano da tutto il Triveneto.
Attualmente abbiamo un palinsesto molto curato, attraverso dirette in collaborazione coi nostri speaker: Sergio da Padova alla domenica pomeriggio, con le sue dediche e richieste in simpatia, Sabrina con “Quo Vadis”, trasmissione dedicata alle curiosità veneziane il mercoledì pomeriggio, mentre al sabato “Carpe Diem”; Annarosa, Aurelio, Ubaldo il mercoledì pomeriggio con la poesia e il teatro in dialetto veneziano, Numa Echos sempre il mercoledì sera con la sua musica alternativa, Federica e Alvise al venerdì pomeriggio con la loro musica indipendente e fuori dagli schemi, mentre al venerdì sera gli amici simpatici di “Teste di Pazzo”, trasmissione dedicata al rock demenziale e non solo.
Tutto il resto delle giornate abbiamo un vario palinsesto di musica non stop che copre tutti i gusti e i generi.
Ultimamente ti stai dedicando a promuovere in radio artisti emergenti, come mai questa scelta?
Da qualche anno ci stiamo dedicando alla promozione di artisti emergenti, programma che curo io personalmente.
Ci sembrava giusto dare spazio e voce a chi, attraverso sforzi e fatiche, cerca di emergere nel campo artistico/culturale. Cantanti, poeti, musicisti, scultori… vengono concordate interviste in diretta e, ci teniamo a dire, completamente gratuite.
Nell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, abbiamo visto subito il Veneto muoversi, anche quello più giovane. Da speaker radiofonico, personaggio pubblico e veneziano DOC, qual è la tua opinione su questa spinta altruistica?
L’alluvione che ha colpito la vicina Emilia Romagna ci intristisce molto. Nel nostro piccolo possiamo parlare di cosa vuol dire solidarietà: quando succedono fatti calamitosi, si nota subito la rincorsa alla solidarietà attraverso appelli radiofonici.
Lo abbiamo fatto durante la pandemia, ma anche nel 2019 quando Venezia ha subito un’alluvione analoga a quella di questi giorni. Oggi, esattamente come allora, si sono visti cittadini e cittadine di tutte le estrazioni, provenienti da tutto il Triveneto, non solo dalla nostra regione, aiutare il prossimo e questo fa ben sperare in un futuro migliore, un futuro nel quale l’uomo sia più attento alla convivenza con i cambiamenti climatici, che effettivamente ci sono.
Se noi riusciamo a portare questa voce attraverso l’uso dei nostri microfoni, ne siamo ancora più felici.
Grazie, Alberto, per questa testimonianza di come Venezia sia ancora viva e vitale, in questo caso attraverso le onde radio!