Personal disclaimer: è estate, si celia, dunque non prendete troppo sul serio questa chiacchierata informale fatta per riempire le torride giornate estive tra un mojito e l’altro.
“What women wants” è il titolo di un famoso film di parecchi anni fa, ma anche al giorno d’oggi non si è trovato il manuale d’istruzioni per l’uso delle donne; pare che quel dimorfismo tra generi metta in crisi qualsiasi tentativo razionale di interazione.
Ho interrogato un po’ di amiche in ordine sparso e ho scoperto che non c’è solo Sgarbi a “caprare” al MAXXI a questo mondo, anche le femmine possono essere spietate.
In fondo siamo tutti esseri umani e, come dico sempre io, nasciamo con una cattiveria per la quale solo una ferrea volontà di fare del bene può farci fare il salto evolutivo.
Scateno quindi la parte più becera di me in questa intervista corale; come colonna sonora ho scelto “Pink” degli Aerosmith.
Buona lettura.
“Cosa deve fare un uomo, non dico per scoparti, ma per passare una serata con te?”
“Anche solo farmi ridere e non essere proprio idiota. Se vedo che è un coglione over the top, ciaone. Sai quelli che vogliono fare gli spiritosi e gli viene male? O battute fuori luogo o arroganti? Lo classifico subito come un coglione.”
Ben fatto, mi trova d’accordo. Avanti la prossima.
“Mi trovassi nella situazione di “singletudine”? Allora sì. Cioè, se volessi divertirmi, qualche serata me la farei anche con un tipo, diciamo per divertimento, senza impegno. Ovviamente può darsi anche che, per togliermi uno sfizio, mi chiederei se ci stesse a quel punto. Poi andiamo a vedere se dobbiamo farlo a pagamento e con un tipo insomma molto avvenente, magari anche più giovane. Certo che, se dopo ti fa un complimento ma ha una faccia di cazzo, non è simpatico e fa discorsi del cazzo… non è che allora per divertirmi gliela do. Anche se dagli altri punti di vista non c’è niente. E ti faccio anche l’esempio di “Temptation Island”, che è interessante da questo punto di vista. Non lo sto guardando però seguo Cristiano Cervini che fa gossip. Le tentatrici, più sono avvenenti e spregiudicate e più attirano i tentatori; è vero che sono tutti avvenenti e corpulenti e quant’altro, ma riempiono di complimenti le ragazze e le ascoltano. Quello è fondamentale.”
…e se l’uomo fosse pagato, cosa cambierebbe?
“Beh, cambia che so che è pagato per stare con me, quindi ho la matematica certezza che qualsiasi cosa succeda non ci potrà essere una storia. Cosa che invece per gli incontri occasionali non è totalmente esclusa. Poi se è un gigolo so che sarà molto attento alle mie esigenze, mentre con un partner non pagato potrebbe capitare che non sia altrettanto generoso.”
Dunque l’infrastruttura economica dà più soddisfazione secondo te?
“Eh, magari sessuale sì, poi però torni a casa e sai che è uscito con te perché l’hai pagato, magari ti senti un po’ sola.”
Poi abbiamo anche opinioni radicali.
“Non uscirei mai con un tipo a pagamento. Non saprei mai chi è davvero. Non ci sarebbe uno scambio equo. Sarebbe un personaggio e non una persona.”
Onesto. Per fortuna arrivano anche opinioni illuminate, tipo questa.
“Alla fine penso che ogni persona con cui usciamo sia un intrecciarsi di anime e energie. Se non ha un’energia o un’anima che si interseca positivamente con la mia può star a casa. Perché ho imparato che intrecciarsi con persone tossiche mi fa male.”
Dunque il benessere come discrimine dell’interazione tra persone. Al netto del “mi piace” e “non mi piace”, mi pare di aver capito che alle donne interessa stare bene.
Non è la stessa cosa anche per i maschi? Chiedo per un’amica!
Alle fine credo proprio che, nell’anno del signore 2023, dovremmo mollare gli ormeggi da tutta la zavorra imposta da modelli sociali che non ci appartengono più ed essere semplicemente noi stessi: rischieremmo veramente di star bene con gli altri senza preoccuparci di ciò che capiterà dopo.
Quanti riescono ad essere mirati al presente senza secondi fini? Insomma, quanti riescono a godersi una serata e a ricordarsela positivamente senza pensare al dopo?
Forse basterebbe avere un attimo di riguardo per se stessi e per il proprio benessere per riuscire a trasmetterlo agli altri.
Mi sbaglierò?
C’è sempre la famosa birretta in compagnia per discuterne assieme!
Anna Castelli