C’è una bella storia che sono felice di raccontare e che arriva da un paese molto vicino a quello in cui sono nata io. Il paese in questione è Copertino in provincia di Lecce.
Il protagonista si chiama Mirko e nel 2010 ha nove anni e frequenta la quarta elementare. Un giorno all’ora di ricreazione in corridoio vede qualcuno che si sta facendo delle gran risate. Mirko è curioso, si avvicina al gruppetto disposto in cerchio.
“Hey, fate ridere anche me!”
Al centro c’è un bambino, è immobile, lo sguardo basso, le lacrime sulle guance. Mirko non fa in tempo ad aprire bocca che uno del gruppo si fionda sul piccolo e gli tira giù i pantaloni. Il suo pianto è coperto dagli sghignazzi del branco. Mirko è colto da una forte emozione, il suo cuore accelera i battiti, il respiro aumenta.
Si sente pervadere da una rabbia che riesce però a controllare. Stringe i pugni, si butta nel mucchio e aiuta il compagno a rivestirsi. Poi affronta gli altri a muso duro:
“Non azzardatevi mai più a fare una cosa simile!”
Quelli lo guardano quasi senza capire la sua reazione, qualcuno alza le spalle, qualcun altro se la svigna. Solo uno di loro resta dov’è. Mirko si fa avanti, sono faccia a faccia. Quello non regge, abbassa lo sguardo, sussurra.
“Mi dispiace”.
Mirko vorrebbe dirgliene tante, invece fa solo una cosa, lo abbraccia. “Dai non preoccuparti, però non farlo più”.
Nei giorni successi, i ragazzini si incontrano nei corridoi, la piccola vittima guarda Mirko con occhi pieni di gratitudine, si salutano, si sorridono. Mirko ricambia, è contento.
Il tempo passa. Mirko ha 14 anni, e in un programma televisivo passa la notizia di una ragazza che ha tentato il suicidio perché veniva presa regolarmente di mira dai compagni. La sua mente torna subito dentro la sua vecchia scuola, in quel corridoio. E sente di nuovo l’emozione di quel momento, la rabbia, la voglia di fare giustizia.
Quelle emozioni combattono, si scontrano, si mischiano, alla fine decide di fare qualcosa. Nei giorni successivi ne parla con la sua classe, con i suoi professori, si confrontano, tutti insieme sono d’accordo che basta voltarsi dall’altra parte, bisogna fare qualcosa.
Oggi Mirko ha 20 anni, ha fondato con gli amici un’associazione, Mabasta – Movimento Anti Bullismo e Cyberbullismo, che cerca di prevenire il bullismo. Gira le scuole di tutta Italia, tende una mano alle vittime, ma anche ai carnefici.
Ha vinto anche un premio.
Il 14 ottobre 2021 Mirko è risultato nella Top 10 del “Global Student Prize” (premio “Nobel” degli studenti), come uno dei 10 studenti più impattanti al mondo.
GlobalStudentPrize Chegg Inc. Varkey Foundation:
MABASTA – Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti