Sole e luna giocano a nascondino con la Terra. Ne risultano eclissi e occultamenti. Immaginiamo quale misterioso fascino potrebbe aver avuto, per gli antichi, la sparizione improvvisa della Luna nel cuore della notte piuttosto che quella del Sole in pieno giorno.
Indubbiamente questi fenomeni avranno suscitato sorpresa e forse sgomento nel momento in cui in pieno giorno il sole veniva nascosto da un’ombra scura.
Infatti, in diversi miti orientali e anche occidentali si racconta di un mostro, serpente o drago che divora la Luna o si impossessa del Sole.
Ma ciò che , forse, fu ancora più straordinario, è che questi avvenimenti insoliti, magici e drammatici, (messaggi celesti e divini che spesso venivano interpretati come la collera degli dei nei confronti degli uomini) divennero prevedibili.
L’esigenza di fare previsioni per gli antichi era fondamentale perché avevano bisogno di proteggersi dalle catastrofi o flagelli che potevano sconvolgere il fragile equilibrio di un mondo di cui sapevano bene di non esserne padroni.
Per questo i nostri antenati avevano definito alcune regole base relative alle eclissi, un sistema molto interessante.
Ad esempio nel più antico trattato di astrologia storicamente noto, i cui primi dati risalgono alla prima metà del II millennio avanti Cristo, (epoca paleo-babilonese), periodo in cui Babilonia esercitò la sua supremazia.
Questo trattato è composto da 70 tavolette d’argilla databili alla prima metà del I millennio, che ne rappresentano solo una parte e sulle quali sono raccolte circa 10.000 predizioni che si basano su un’interpretazione deduttiva: “Se la Luna, al suo levarsi, si mostra in parte offuscata, con la punta destra della sua parte crescente smussata, mentre l’altra è appuntita e perfettamente visibile: entro un periodo di tre anni, l’attività economica del paese stagnerà “.
E più oltre: “Se nel mese di Nisan (marzo-aprile, il primo mese dell’anno mesopotamico) avviene un’eclissi di Sole, in questo stesso anno, il re verrà a morte”.
In un’altra tavoletta compilata da un astrologo indirizzata ad Assurbanipal, alla metà del VI secolo a.C. Vi è scritto: “Il 14 di questo mese avverrà un’eclissi di Luna. Essa è presagio di disgrazia per i nostri vicini, dal Sud-Est e del Nord-Ovest, ma è di buon auspicio per Sua Maestà”.
Distinguiamo tra eclissi di Luna che avviene quando la Terra si trova tra il Sole e la Luna quindi si fronteggiano, e cioè con la Luna piena ( l’ombra della Terra nasconde la Luna vista dalla Terra, dal momento che questa si trova dinanzi al Sole) da ciò che, in modo scorretto, noi chiamiamo, eclissi di Sole.
Quest’ultima è in effetti l’occultamento dell’astro del giorno da parte della Luna, che, al momento della Luna nuova, si trova tra Sole e Terra.
Accade allora che l’ombra della Luna oscuri il Sole visto dalla Terra, poiché si trova davanti al Sole. Si può quindi interpretare l’eclissi di Luna in due modi distinti:
1. Calcolando e attuando un tema orario, basato sulle coordinate corrispondenti al momento in cui si realizzerà l’eclissi, a partire dal quale si fanno previsioni definire mondiali, cioè riferibili ad avvenimenti che possono verificarsi nel proprio Paese.
2. Osservando in quale parte del tema natale avverrà questa eclissi, perché se si verifica in un punto cosiddetto sensibile, avrà certamente un’influenza su eventi futuri. È vero altresì che si deve sempre tener conto della posizione degli astri in transito nel preciso momento dell’eclissi.
Maura Luperto