I sogni possono essere una forma di “divinazione”

Pare che il sonno occupi un terzo della nostra vita e il venticinque per cento del nostro riposo notturno sia abitato da sogni. Questo significa che in media un dodicesimo della esistenza della maggior parte di noi, è animata da sogni.
Pertanto facendo un rapido calcolo, una persona di circa settant’anni, ha sognato per circa cinque anni della sua vita.
È facile, a volte inquietante e altre piacevole perdersi nelle immagini evocate dai sogni, ma leggere il sogno, con tutti i suoi simboli non è affatto alla portata di tutti, ancor più decifrarne i disegni del destino.
Le immagini oniriche sono costellate di simboli che costituiscono il linguaggio universale e abitano l’inconscio collettivo, custodite nella memoria ancestrale di ogni singolo individuo.
Ecate, Dea della magia e Signora dell’oscurità non parla alla coscienza degli uomini, alla mente razionale, ma alla sorgente primordiale che scorre nell’anima di ogni uomo”.
Nell’interpretazione dei sogni, si rischia di cadere nei trabocchetti della mente e di percorrere falsi sentieri. Ma leggere un sogno è qualcosa di unico e speciale.
Non occorre rivolgersi ad esperti per capire il messaggio dei sogni perché la chiave di lettura si trova dentro ognuno di noi.
“La scintilla divina che ci abita, il nostro Sè, nella sua onniscienza, invia sogni che riguardano il futuro di chi sogna in quanto possiede, per sua natura facoltà mantiche”.
Ma occorre la saggezza della Dea Atena per raggiungere il “segreto dei segreti” e prudentemente riuscire a custodirlo”.
Allora, il saggio lettore dei sogni deve studiare la saggezza degli antichi per poter interpretare il significato.
Conservare scrupolosamente gli insegnamenti dei maestri e penetrare le sottigliezze delle parabole. Così potrà scoprire il segreto nascosto, e svelare ciò che è racchiuso nei proverbi.
L’uomo saggio non divulga mai il segreto del linguaggio dei sogni.
Dott.ssa Maura Luperto