Incontri

Sono in vacanza nel mio luogo del cuore. Credo che ognuno di noi ne abbia uno. Il mio è Torre Lapillo.
Un luogo per me pieno di magia e carico di ricordi. Ci vengo da sempre credo di essere stata anche concepita in questo luogo.

Un tratto di mare in cui le gradazioni dell’azzurro lasciano senza fiato, l’acqua è talmente trasparente che a metri di distanza dalla riva puoi ancora distinguere i singoli granelli del fondale sabbioso. Da piccola ricordo che era tutto costellato di ricci e stelle marine oggi purtroppo non c’è più nulla. La pesca scriteriata ha distrutto tutto. A pochi metri dalla riva case di mattoni bianchi hanno sostituito le maestose dune che i secoli avevano eretto a difesa dell’arenile.

Ci giocavo su una di quelle dune, ne porto ancora il segno sul dito della mia mano, trofeo di un epico incontro con un ragazzino che voleva rubarmi la paletta. Chissà che fine ha fatto quel ragazzino. La duna? Beh quella non c’è più. Al suo posto un edificio che sembra un monumento alla miseria umana tanto è brutto e antiestetico. I proprietari che l’hanno costruito dovevano avere il gusto dell’orrido.

La mano umana ha rovinato e imbruttito gran parte del paesaggio ma nulla ha potuto per ora sulle sue acque che continuano ad essere meravigliose nonostante tutto e tutti. In queste acque mi sono immersa e sono entrata in contatto con la magia degli elementi, i miei piedi toccano il fondo sabbioso regalandomi il contatto con la terra, il sole mi scalda il viso infondendomi l’energia del fuoco, una brezza leggera di tramontana mi accarezza la pelle e poi l’acqua, la sua forza creatrice, memoria ancestrale che si connette con le mie cellule cullandomi in una sorta di estasi meditativa.

Immersa così nel divino non mi sono accorta che un’anziana signora mi sta osservando se non quando si avvicina e mi sfiora con la mano.
Apro gli occhi e i nostri sguardi si incrociano. Lei mi sorride. “Buongiorno, che meraviglia vero?” Ha interrotto il mio momento magico volevo risponderle seccamente ma quel sorriso e quegli occhi esprimono la gioia e la meraviglia dei bimbi. “Si”, ho risposto, “questo mare è pura magia”.
Lei con un sorriso ancora più grande mi dice: ” finalmente incontro qualcuno che parla di magia, sai ho un’età in cui posso dire tutto senza paura dei giudizi, ti stavo osservando e pensavo che eri l’unica persona in acqua qui intorno che stava ascoltando il canto del mare, solo chi conosce profondamente questo luogo sa cosa dice”. “Lei lo sa cosa dice?” Le chiedo. “Certo che lo so, io ascolto la sua voce, e dice che è stufo di tutta questa gente che ci piscia dentro”.

Resto per un istante stranita (mi aspettavo qualcosa di poetico) poi scoppio a ridere e anche lei, ed è proprio una risata da bambina. Sento qualcuno che dice: “Nonna basta stare in acqua, esci che ti aiuto ad asciugarti”.

Lei mi lancia uno sguardo furbo, mi saluta e dice: “ciao bella donna devo uscire i miei nipoti pensano che io sia rincoglionita e non vogliono farmi fare il bagno, ma io li frego sempre”. La guardo mentre si lascia prendere e aiutare ad uscire dall’acqua, mentre raccoglie tra le mani un piccolo sasso, lo bacia e me lo lancia ridendo”.
La saluto agitando la mano, chiudo gli occhi e cerco di ritrovare la connessione con gli elementi.

Maura Luperto