La “buona” comunicazione
Il Maestro a Zigong:
– Tutti, senza dubbio, pensate
che ho letto molto e molto imparato?
Senza dubbio:
Non è forse così?
Figli miei, come vi sbagliate.
Ciò che ho cercato con ostinazione
il filo
Tenue, sottile
Che tutto lega insieme.
CONFUCIO
In un mondo che ci vuole standardizzati, identici a modelli precostituiti e funzionali a “target” preconfezionati, essere “se stessi” è diventata un’impresa faticosissima e difficile da realizzare.
Eppure l’uomo continua e continuerà all’infinito a “cercare se stesso” e non solo….
Roberto Assagioli, padre della psicosintesi scriveva: ” Quando l’uomo ha soddisfatto le sue esigenze primarie di sicurezza, affetto e riconoscimento sociale, manifesta inequivocabilmente la tendenza verso la realizzazione degli aspetti superiori della natura umana”.
C’è una vastissima letteratura che parla di comunicazione e che ha lo scopo di aiutare gli esseri umani a comunicare fra loro e soprattutto ci sono libri che intendono insegnare i segreti che permettono di individuare i punti deboli o forti degli altri. Centinaia di pubblicazioni, di articoli pieni zeppi di consigli e trucchi per (alla fine) indicare come diventare “più furbi” degli altri.
Ma lo scopo della vera “buona comunicazione” non è questo. Lo scopo si trova nel raggiungimento di quell’obiettivo che è la realizzazione di se stessi, attraverso l’incontro con quel piano superiore della coscienza che è sede dell’amore e che promuove la realizzazione del bene comune.
Uscire da noi per accogliere gli altri, una sorta di compartecipazione alla vita.
Trascendendo l’ego si può realizzare che tutti siamo uno. Tutti fatti della stessa energia e che siamo tutti co-creatori di un bene comune, un bene più ampio.