Da sempre l’uomo ha avuto l’esigenza di lasciare la propria traccia, basta guardare le antiche illustrazioni rupestri, o più semplicemente, le pareti domestiche scarabocchiate con tanto piacere dai nostri figli.
Lasciare una traccia su un muro di casa o di una caverna, o su un foglio, è un comportamento che nasce con l’uomo e si perde nella notte dei tempi. Del resto, l’evoluzione che hanno avuto i segni che ha lasciato l’umanità che ci ha preceduto, fino alla formazione dell’ordine alfabetico, la possiamo osservare pari pari nel bambino. I bambini infatti, crescendo, trasformano i simboli, apparentemente senza senso, in lettere riconoscibili fino alla formulazione di parole e frasi di senso compiuto.
Come l’uomo primitivo restava sorpreso alla vista della sua impronta, con la stessa meraviglia i bambini testimoniano il loro passaggio liberando energia creativa sui muri e in ogni luogo e situazione in cui viene loro permesso di farlo.
Probabilmente è proprio grazie a questa esperienza “casuale” che gli uomini primitivi hanno scoperto la possibilità di esternare e rendere eterne situazioni ed emozioni. Quasi che, il solo fatto di poter imprimere su una pietra scene di vita quotidiana, li rendesse immortali all’inesorabilità del tempo futuro.
Scrivere è una magia che si ripropone ogni volta che ci apprestiamo a farlo; è la storia dell’evoluzione collettiva che diventa storia e magia individuale. Proviamo a immaginare quanto frammentarie sarebbero le informazioni della storia stessa, se non ci fosse stata la possibilità di immortalarle su un foglio, un pensiero, una poesia, un evento!
Tutto sarebbe stato demandato alla memoria orale, che per forza di cose, nel tempo, avrebbe trasformato gli eventi distorcendoli.
Prima che esprimere un messaggio, scrivere esprime la propria immagine, il proprio Sé, esprime la testimonianza che si esiste e si è in grado di modificare un ambiente caratterizzato da un suo specifico equilibrio.
Oggi, la storia e le emozioni si tramandano scrivendo. Migliaia di anni fa, dipingendo. Paragonare la scoperta della scrittura a quella del fuoco potrebbe risultare esagerato, ma a mio avviso, se il fuoco ha aiutato l’uomo a sopravvivere riscaldandolo e difendendolo, la scrittura gli ha consentito di renderlo eterno e di apprendere le esperienze del passato.
Maura Luperto