I tarocchi emanano un misterioso fascino che si perde nell’antico enigma della loro origine. Varie leggende accompagnano la loro nascita. Le prime tracce risalgono alla Cina dell’anno 1120, quando un funzionario della Corte donò all’imperatore 32 tavolette d’avorio inciso che componeva un gioco chiamato “Mille volte diecimila”.- seguendo da quel momento la storia dei tarocchi si arriva a quelli più famosi: i Tarocchi di Marsiglia.
La prima figura che si incontra è IL BAGATTO che ha una corrispondenza con l’Aleph dell’alfabeto ebraico. Astrologicamente viene riferito al Sole. E nel corpo rappresenta la testa.
Il BAGATTO rimanda alla Volontà, al padre, al Creatore e ad Osiride.
Racchiude il concetto di macrocosmo e di microcosmo impersonificato dall’uomo Adamo.
Esprime l’idea dell’Universo attivo, il mondo fenomenico come natura che crea, che germina, che partorisce.
Nell’ambito del primo ternario il BAGATTO racchiude tutti e tre i numeri. È il numero dell’unità per eccellenza, quello dell’unità che è manifesta, che è cosciente e vuole manifestarsi.
L’arcano raffigura un giovane uomo in piedi di fronte a un tavolo sul quale sono poggiati tre oggetti: una coppa, un denaro, e una spada. Le tre gambe del tavolo simboleggiano lo zolfo, il sale e il mercurio che combinati tra loro danno origine a tutte le produzioni della natura naturante.
La mano destra del mago è abbassata verso il piano del tavolo, mentre la sinistra che stringe il bastone è levata verso l’aria, in alto. Quest’ultima rappresenta il principio ispiratore nelle decisioni e nelle azioni legate alle relazioni; agli scambi e alle cose materiali.
Il BAGATTO ha realizzato in se stesso la sintesi delle due polarità su cui si regge tutta la manifestazione, il genere maschile e femminile, il principio attivo e passivo. Sul capo del mago vi è un curioso copricapo a forma di 8 rovesciato che in matematica è il simbolo dell’infinito. Simboleggia la forza, l’energia che può essere intravista come un’aureola intorno al capo di un “illuminato”: la proiezione magnetica dei suoi processi intellettivi. Rimanda al colore rosso.
È una carta di avvio, di inizio, ma anche di fine da cui nascono le rimanenti 21 carte. Simboleggia la capacità di agire, lo spirito di iniziativa, l’indipendenza, la volontà, l’intelligenza, il vigore, l’energia creatrice. Psicologicamente rappresenta la mente e i suoi pensieri, fisicamente corrisponde all’udito, ai denti, alla vista, all’odorato e al cervello.
Esprime l’inizio di un ciclo nuovo, di un’attività o una nuova impresa. Indica una tendenza al lavoro indipendente, autonomo come una libera professione.
Rappresenta anche la giovinezza, l’iniziativa, la volontà, il dinamismo, il pensiero dell’amato o dell’amata, un nuovo amore.
Dal primo ternario che il BAGATTO riassume in sé, nasce il n 4, l’imperatore, il primo della seconda serie.
Il primo ternario a livello spirituale corrisponde al simbolo della trinità.
Maura Luperto