Le pietre sacrificali

La leggenda più affascinante sull’origine delle pietre proviene dall’India.

Si racconta che il Dio Bali fosse divenuto invincibile per merito della sua condotta irreprensibile e austera. Grazie a questo, sconfisse facilmente tutti gli dèi e i semidèi che abitavano il cielo.

Preoccupato, Indra Dio dei venti, dei tuoni, delle piogge, dei fulmini e dei cieli, assunse le sembianze di un bramino (uomo santo) e si recò in visita da Bali. Gli disse che voleva realizzare un sacrificio in onore del Dio Indra e gli chiese di trasformarsi nell’animale che sarebbe stato sacrificato.

Bali, essendo molto generoso accettò, trasformandosi in un bufalo che fu subito sacrificato. Dopo la morte, il suo corpo assunse una purezza straordinaria e le sue parti si trasformarono in gemme che caddero sulla Terra, dando così origine a tutte le pietre conosciute.

Nel punto dove caddero le ossa si originarono i diamanti e i denti diedero origine alle perle. Il sangue non cadde sulla terra ma evaporò con i raggi del sole.

Però il potente demone Ravana impedì che il vapore si volatilizzasse e lo fece precipitare nel letto di un fiume dove si coagulò dando origine ai rubini. La bile fu trafugata da Vaduki, il re dei serpenti, ma Garuda, il Dio aquila, lo attaccò e lo costrinse a lasciarla.

La bile allora cadde sulla Terra facendo nascere gli smeraldi. Gli occhi si trasformarono in zaffiri azzurri, mentre la pelle cadde sopra le montagne trasformandosi in zaffiri gialli e bianchi.

La voce diede origine all’occhio di gatto, il seme allo zircone, le unghie alla tormalina, l’intestino al corallo, il grasso al quarzo. Le braccia e le altre parti generarono altre pietre preziose e semipreziose.

Tutto ciò che rimaneva del corpo di Bali si convertì in agata.

LE PIETRE E I PIANETI. Dopo il sacrificio di Bali, i sette pianeti della tradizione vedica più i due pianeti immaginari Rahu e Ketu, si distribuirono e assimilarono le pietre che ne erano scaturite. Il rubino divenne la pietra del Signore del giorno (il Sole), la perla la gemma della fredda Luna, il corallo rosso è la gemma di Marte, lo smeraldo è la pietra del nobile Mercurio, lo Zaffiro giallo è la gemma di Giove che istruisce gli dèi, il diamante è la gemma di Venere, che istruisce i demoni, lo zaffiro azzurro è la gemma di Saturno. Lo zircone è la gemma di Rahu e l’occhio di gatto è la gemma di Ketu.

Ogni pianeta influisce sulla propria gemma e il potere curativo di ognuna di esse è maggiore o minore a seconda che la posizione del suo pianeta nel cielo zodiacale sia favorevole o sfavorevole.

Maura Luperto