L’uomo e i minerali

Ad un certo punto della sua storia, l’uomo si rese conto che, possedere una pietra gli dava la possibilità di gestire meglio la sua vita. Sassi, pietre e ogni tipo di minerale fu trasformato in attrezzo, arma per la guerra, materiale per costruzioni.
Col tempo, più la vita dell’uomo si strutturava più le pietre vennero considerate anche come ornamento. E i cristalli per il loro colore, trasparenza e forma assunsero significati mistici e religiosi.
Una leggenda racconta che nella mitica Atlantide, i templi venivano decorati con gemme disposte in modo tale da creare campi di energie che curavano.
La forma delle piramidi dell’antico Egitto sembra far riferimento alla struttura geometrica dei cristalli, e si dice fossero un mezzo per convogliare sulla Terra l’energia del cosmo.
Decine di migliaia di anni sono trascorsi da quando l’umanità ha fatto propria un’altra caratteristica delle pietre e cioè la capacità di produrre il fuoco, grazie alle scintille originate dallo sfregamento di due pietre di pirite. La scoperta del fuoco permise all’uomo di combattere la paura delle tenebre, allontanare gli animali feroci e proteggersi dal freddo. L’umanità iniziò allora a dominare l’energia racchiusa nelle pietre. Da qui nasce probabilmente il rispetto e la riverenza per i minerali, allo stesso tempo, il bisogno di conoscerne le proprietà, aspirazione che ancora oggi affascina molte persone.
Le scoperte archeologiche hanno dimostrato come le pratiche di servirsi dei cristalli, per combattere le malattie, esistesse già molte migliaia di anni fa nei territori dell’America del Nord. E in un altro punto molto lontano del pianeta, l’antico Egitto, sono stati trovati amuleti di lapislazzuli, turchese e agata, in monumenti funerari risalenti a tremila anni prima di Cristo.
Curioso scoprire che il lapislazzuli, simbolo del cielo notturno, è stato ritrovato anche in molte antiche tombe dell’Ecuador, nei siti dell’America precolombiana e in Mesopotamia. Un singolare legame dei nostri antenati, ovunque vivessero, con l’universo dei cristalli.
Pietre e cristalli hanno avuto diversi significati magici e terapeutici per molte civiltà antiche da quella Egizia a quella Indiana, dalla Cinese alla Greca e Romana, e nelle culture maya, azteca, ebraica, islamica e cristiana.
Con l’apparizione delle culture megalitiche, le pietre acquisirono un simbolismo magico e religioso che fino ad allora non avevano avuto. Furono costruiti megaliti, monumenti di pietra rozzamente levigata, e vennero disposti in punti strategici in cui si credeva confluissero onde telluriche e dove si pensava avvenissero misteriose comunicazioni fra la terra e il cosmo.
In Europa, sono stati ritrovati circa centomila menhir e cinquantamila dolmen e, sebbene ve ne siano anche in altri continenti, le più antiche concentrazioni di questi monumenti primordiali si trovano in Spagna e in Portogallo.
La zona in cui se ne ha invece la maggiore concentrazione è quella della Bretagna francese e delle isole britanniche. Le ricerche archeologiche rivelano come questi monumenti delimitino luoghi sacri destinati a culti magici, religiosi, funerari e, in molti casi, a osservazioni e misurazioni astronomiche. Si è stabilito, per esempio, che gli allineamenti dei menhir e gli assi dei “cromlech” (formazioni circolari di menhir) coincidono con la posizione del sole nel solstizio d’estate.
Alcuni esperti sostengono che le costruzioni megalitiche avevano come finalità quella di concentrare l’energia emessa dalla terra e di metterla in comunicazione con quella proveniente dal cosmo.
Perciò, i menhir erano eretti come se fossero delle gigantesche antenne cosmiche per captare le vibrazioni dell’energia dell’Universo. In questo modo, attorno ai megaliti si creava un forte flusso di energie, per mezzo delle quali i nostri antenati potevano sentirsi collegati alle forze cosmiche, che credevano essere generatrici di vita.
Anche oggi, alcuni individui più sensibili, percepiscono attorno ai circoli di pietra una misteriosa energia.