Quando i disagi aprono la porta al nostro mondo interiore

Anni di lavoro con tante anime mi hanno fatto giungere alla convinzione che la “psicoterapia” altro non è che l’apertura di un cammino, l’inizio della ricerca di “una pietra filosofale” una sorta di elisir terapeutico.

Sono altresì certa che non occorre mettere le cose a posto per stare bene. Non bisogna eliminare il male dell’anima, se si vogliono cacciar via i pensieri sbagliati o brutti e angoscianti… si perde solo tempo. Se si rimanda si perde tempo ma anche se si lotta contro i propri disagi si perde tempo.

Quando un paziente mi chiede di condurlo fuori dai suoi tormenti rispondo che non posso farlo ma che posso indicargli la via che porta nelle profondità di se stesso e poi possiamo assieme ritrovare il sentiero per uscirne.

Perché io mi sono persa molto tempo fa e ho capito che l’ansia, il dolore, gli attacchi di panico sono incontri che dovevo fare per crescere, evolvere, arrivare al centro della vita. Solo se si rischia di perdersi si può trovare la strada, la spinta interiore che neppure ci si immagina di poter avere. Così quando qualcuno mi racconta i suoi disagi, mi chiedo sempre dove si è perso? Perché non sta ascoltando quella voce interiore che urla nelle sue profondità? Perché non vede quella scintilla che vorrebbe uscire e illuminare la sua vita? In ognuno di noi è racchiuso qualcosa di prezioso che è solo nostro e non può essere trovato da nessuno all’infuori di noi stessi. Il fatto è che spesso non si ha voglia di essere unici. Si vorrebbe essere speciali come qualcun altro e così si perdono le occasioni della vita.

Il compito di ognuno di noi è liberare la scintilla divina che ci abita e che spesso teniamo ingabbiata. È quella scintilla la nostra salvezza. Il nostro centro ha bisogno di spazio e ci chiede di farci da parte. Quindi non ci si deve dire come bisogna diventare ma semplicemente lasciare che il cambiamento accada in modo naturale. Bisogna smetterla di stabilire priorità, di pensare a cosa sia importante o meno, cosa salvare e cosa eliminare di noi.

Bisogna vivere con tutte le parti di sé. Si tratta di curare la propria interiorità, istante per istante, senza giudizi e pregiudizi, senza cercare di modificare nulla, né di eliminare nulla, compresi i disagi, solo in questo modo riusciremo ad entrare nelle nostre profondità.

Maura Luperto