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In Sicilia la prima casa famiglia pubblica per randagi

Dieci artisti e le loro opere, in campo per la difesa degli animali. È il progetto civico e artistico “nel segno del patto antico, il cane con l’uomo” che a Scicli darà vita alla prima casa-famiglia pubblica per randagi in Sicilia.

Una casa famiglia pubblica per cani randagi. Sarà la prima in Sicilia, secondo questa tipologia. E grazie a fondi statali nascerà a Scicli, la città barocca famosa anche per il suo cane-mascotte, Italo. L’annuncio arriva dall’Assessore alla tutela degli animali Vincenzo Giannone insieme al progetto civico e artistico “Nel segno del patto antico, il cane con l’uomo“, una mostra d’arte dedicata al miglior amico dell’uomo.

La curatrice della mostra Elisa Mandarà ha coinvolto le associazioni animaliste di Scicli Argo Tierschutz Sizilien e Gli Amici di Italo in questo progetto, che intende rilanciare l’attenzione sulla tutela degli animali anche attraverso donazioni, che possano sostenere le ingenti spese quotidianamente sostenute dalle volontarie per il recupero dei cani sul territorio, il ricovero, l’iter sanitario, la promozione delle adozioni.

Con queste finalità, dieci importanti artisti iblei hanno aderito all’iniziativa, realizzando opere che rappresentano il patto millenario tra uomo e cane. Le dieci opere, create da Arturo Barbante, Salvo Barone, Giovanni Blanco, Carmelo Candiano, Salvo Catania Zingali, Giuseppe Colombo, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Giovanni Robustelli, saranno in mostra fino al 22 maggio a Palazzo Spadaro a Scicli.

Sono state realizzate da Gianni Mania 100 pregevoli litografie numerate, dieci per ciascuna opera dei suddetti Maestri Iblei, acquistabili attraverso una donazione, che, come da progetto, andranno interamente devolute al sostegno degli amici a quattro zampe, come i proventi tutti dell’elegante catalogo di Elisa Mandarà, un ricco libro che, in diverse sezioni, rende ragione all’anima dell’iniziativa, attraverso l’illustrazione delle attività delle due associazioni coinvolte, lungo i testi critici di analisi delle opere presentate, inquadrate in affondi ed esplose nella loro magnifica interezza.

Il libro comprende anche gli Atti del convegno, una sezione narrativa speciale, “Tra terra, asfalto e cieli nuovi, Storie di cani”, un Album, che, oltre ai protagonisti del progetto, riporta significativi “Fotogrammi di vite salvate”.

In questo nostro mondo gli animali non sempre vengono rispettati. Basti pensare, come è stato rilevato dai rappresentanti delle principali associazioni animaliste – Oipa, Lav Italia, Animal Liberation – che ogni 55 minuti viene presentata in media una denuncia per maltrattamenti di animali, mentre risultano carenti, soprattutto da parte dei Comuni, i percorsi per procedere all’affidamento dei cani randagi, troppo spesso rinchiusi nei canili, non sempre strutture ottimali, con una spesa di circa 90 milioni di euro.

Azioni che si limitano a nutrire gli animali, a volte a curarli, senza però dare una prospettiva migliore della propria esistenza. Ecco perché è necessaria un’inversione di tendenza.

E la notizia della nascita della casa famiglia per randagi ha suscitato grande interesse e speranza tra gli amanti degli animali, poiché rappresenta una svolta importante nella lotta contro il randagismo. La casa famiglia per randagi sarà un luogo sicuro e accogliente dove i cani potranno vivere in attesa di trovare una famiglia adottiva. Saranno curati e assistiti da personale specializzato e volontari, che si prenderanno cura del loro benessere fisico e psicologico.

L’intero progetto “Nel segno del patto antico, il cane con l’uomo” ha ottenuto il patrocinio dal Comune di Scicli, da Unicef Italia, dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa e dalla Presidenza dell’Assemblea della Regione Siciliana.