20 marzo, Giornata Mondiale della Felicità: “la vita in compagnia di un pet è davvero una vita più felice?”. Prova a rispondere lo studio della Fondazione Affinity, organizzazione senza scopo di lucro, che ha indagato il rapporto tra uomini e animali e quanto questi ultimi possano avere un impatto sulla felicità e il benessere dei pet parents.
Dallo studio emerge, a livello generale, che avere un animale nella propria vita sta diventando sempre più comune per diversi motivi. Uno fra tutti l’idea che il proprio pet possa portare gioia tra le nostre mura domestiche.
I nostri amici a quattro zampe sono parte integrante delle nostre famiglie e sono un tassello fondamentale delle nostre vite. Inoltre, sono emersi dati interessanti sul rapporto affettivo che si crea con il proprio animale domestico e su quanto questo renda più felici e influisca di conseguenza sul benessere.
Il 74% degli intervistati, ad esempio, concorda sul fatto che la sua vita sia più felice da quando ha un animale domestico. Dall’indagine emerge anche che il 66% degli intervistati attribuisce questo senso di felicità al poter giocare con loro e coccolarli tutti i giorni.
Il dato con l’incidenza più alta in assoluto invece è quello riguardante il pensiero che l’animale vada trattato con lo stesso rispetto di un membro della famiglia, condiviso dal 76% degli intervistati. Accogliere un animale domestico nella propria vita significa farlo entrare nelle dinamiche di tutti i giorni e il trattarlo con rispetto e dignità dona soddisfazioni nei piccoli momenti di quotidianità.
Dallo studio inoltre emerge che più bassa è l’età degli intervistati, maggiore sarà l’affinità con il proprio animale domestico. Quali sono però le attività che danno maggiore felicità nella relazione con il proprio pet? Le risposte più interessanti arrivano proprio dai bambini.
Al primo posto troviamo prendersi cura dell’animale. Per la maggior parte dei bambini il benessere del proprio animale domestico è imprescindibile, essendo parte integrante della loro famiglia e una grandissima fonte di felicità e buon umore.
Al secondo si piazza giocare, attività cruciale sia per lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini che per quello dei nostri amici a quattro zampe. Tramite il gioco non solo il rapporto con il nostro pet si consolida, ma si favorisce un senso di relax e serenità.
In terza posizione c’è nutrire il proprio pet, un’attività vissuta come segno di interesse empatico nel fargli vivere una vita lunga e sana, prestando particolare attenzione all’alimentazione più adatta alle specifiche esigenze come età, taglia o condizioni fisiche.
Interessante anche quello che emerge da chi non possiede animali domestici. Sono diversi i motivi per i quali molte persone ancora non hanno modo di poter accogliere nella loro vita un pet, tra questi abbiamo la mancanza di tempo o spazio nelle proprie case.
Ciononostante, il campione analizzato non ha esitato a rispondere affermativamente a quesiti – anche ipotetici – che potrebbero riguardare la felicità e la relazione con il proprio ipotetico pet.