Sior Pare e la juve. Storia di un grande amore (e odio)
- “Ti xe casa stasera?” (Sei a casa stasera?)
- “Ecciò, dove ti vol che vada! Ghe xe a Juve!” (certamente, dove vuoi che vada! C’è la Juve!)
- “E cossa magnemo? Ti vol che se toemo ea pissa?” (E cosa mangiamo? Vuoi che ci prendiamo la pizza?)
Il Sior Pare ha sempre amato molto seguire gli sport più vari, rugby, automobilismo, motociclismo, scherma, nuoto, pallavolo, ecc. Ma i suoi grandi amori sono principalmente due: Basket (e soprattutto la Reyer) e calcio ovviamente.
Da giovane seguiva il fratello più grande a vedere le partite allo stadio del Venezia e del Milan, ma ha sempre simpatizzato più per la Juventus. Una cosa è certa, all’Inter e a Herrera non avrebbe mai e poi mai perdonato di aver rubato la partita che sancì la retrocessione in serie B del Venezia in favore della Lazio. Si ricorda ancora l’arbitro Sbardella e i 23mila spettatori.
Da quando poi sono nata io, innamorata matta di quella Juve meravigliosa scheletro della nazionale vittoriosa al mondiale dell’82, non si è più tifato altro. La domenica ci si guardava “Quelli che il calcio” e poi si attendeva con ansia “La Domenica Sportiva” per vedere le varie azioni salienti delle partite. Se c’erano invece partite serali o le coppe e non le facevano vedere in televisione, ecco pronte le telecronache su La 7 con i vari commentatori che si scannavano, più per scena che per altro.
Le partite che sicuramente potevamo vedere in televisione erano quelle della nazionale. Soprattutto durante i mondiali ed Europei abbiamo iniziato a viziarci con il rito di “Pizza, Birra e partita”. Inizialmente ne faceva parte anche Siora Mare che puntualmente esordiva con “Tanto i perde!” (Trad.: Tanto perdono!) ricevendo in cambio sguardi truci. Ogni qualvolta diceva “desso i ciapa gol” (Trad.: adesso prendono gol), ecco che la squadra avversaria segnava. Di tutto questo, ovviamente, era ritenuta responsabile Siora Mare che veniva poi cacciata in cucina a guardarsi un film con il divieto assoluto di varcare ancora la soglia del salotto.
Per i suoi 70 anni ho deciso di regalargli l’abbonamento a Sky. Un modo per fargli vedere tutto lo sport che voleva. Il problema più grande fu però che Siora Mare (grande appassionata di cinema e un po’ meno di calcio) pretendeva di guardare puntualmente i film, per cui mi sono dovuta arrendere e prenderle un secondo decoder per la cucina (ma almeno così eravamo sicuri di non aver agenti di disturbo).
Finalmente potevamo vederci tutte le partite di campionato e coppe varie senza problemi, per cui si potevano commentare in prima persona le partite inveendo contro arbitri, giocatori e soprattutto allenatori.
Era l’ultimo anno prima dell’avvento dell’era Agnelli, quello dei cambi in panchina e dei due settimi posti (cosa mai successa prima) in campionato. Per cui ogni occasione era buona per sfogare tutta la sua amarezza:
“No se pol zogar cussì da schifo! Come se fa tor un allenator cussì! I ga comprà soeo che bidoni! Tanto i perde e non vinsemo niente! “ (Trad.: Non si può giocare in maniera così schifosa! Come si fa a prendere un allenatore così! Hanno comprato solo bidoni! Tanto perdono e non vinciamo niente!)
Da quei due campionati la Juventus ha vinto nove (9) scudetti consecutivi, quattro coppe Italia, quattro Supercoppe italiane e raggiunto (e perso) due finali di Champion’s League. Ma il leitmotiv è stato sempre lo stesso, soprattutto nella stagione di Allegri in cui inizialmente perdeva tutte le partite e poi però fece il record di vittorie consecutive.
A Giugno del 2019 viene presentato Maurizio Sarri. Mai amato molto dal popolo juventino a causa delle sue molte dichiarazioni contro i bianconeri negli anni in cui allenava il Napoli. Il Sior Pare non l’ha mai potuto vedere.
- “Se i tol Sarri, mi no vardo più e partie! Ma come se fa…” (Trad.: Se prendono Sarri, io non guardo più le partite! Ma come si fa…)
- “Ecco, ti vedi? No se pol far altro che perdar! I xe ‘na squadra de morti! Se continua cussì ‘ndemo in serie U!” (Trad.: Ecco, vedi? Non si può far altro che perdere! Sono una squadra di morti! Se continuano così andiamo in serie U!)
Nonostante tutte le sue invettive, comunque la squadra è sempre prima in classifica e passa alla stragrande il girone di Champion’s League.
- “Eh… ma ti vedarà, el scudetto se eo magna, in coppa i va fora al primo turno. Go caro. Me dispiaze soeo che eo vinsa chei #@## de interisti, anca se… ghe xe Conte… sarìa comunque in casa!” (Trad.: Eh… ma vedrai, lo scudetto se lo mangiano, in coppa vanno fuori al primo turno. Son proprio contento. Mi dispiace solo che lo vincano quei #@## di interisti, anche se… c’è Conte… sarebbe comunque in casa!)
Passano i mesi, il mercato invernale, lo stop dei campionati, la Coppa Italia e la ripresa delle partite.
- “Ma come ti fa a vender do zogatori cussì! Ti vedarà, i ga vinto co l’Inter de fortuna. ‘Desso perdemo in coppa e anca in champion!” (Ma come fai a vendere due giocatori così! Vedrai, hanno vinto con l’Inter di fortuna. Adesso perdiamo in coppa e anche in Champion’s!)
- “Ecco. Chel #@## ga vinto finalmente calcossa! Ea Coppa Italia col Napoli!” (Ecco. Chel #@## che ha vinto finalmente qualcosa! La coppa Italia con il Napoli!)
È fresca di queste ore l’eliminazione dalla Champion’s:
- “Maedetto el giorno che eo ga tolto! No i capisse un… ! Sbattè fora sto…! El ga vinto el scudetto soeo parchè staltri xe pezo! Eo dixevo mi!” (Maledetto il giorno che l’anno preso! Non capiscono niente! Sbattete fuori sto…! Ha vinto lo scudetto solo perchè gli altri sono peggio! Lo dicevo io!)
Mi arriva la notifica sul cellulare dell’esonero di Sarri .
- “Sior Pare, Varda che i ga esonerà Sarri…” (Guarda che hanno esonerato Sarri…)
Penso di non averlo visto gioire così nemmeno dopo il gol di Grosso alla Germania durante i Mondiali del 2006.
- “Ooooooh!!! Gera oraaaa!!! I doveva farlo aea seconda giornada!!! (Ooooooh!!! Era oraaaa!!! Dovevano farlo alla seconda giornata!!!)
In attesa di una nuova stagione e di nuovi bersagli, intanto si brinda ad Andrea Pirlo, ufficialmente il nuovo allenatore. Sperando di poter comunque festeggiare anche il prossimo anno (e magari protestare un po’ meno).
Anna Bigarello