La quaresima secondo il Sior Pare

Per un cattolico praticante l’anno è scandito dalle festività religiose. Viste non solo come ferie, domenica o Natale, Pasqua, ecc. ma come modo di vivere. Il Sior Pare, ovviamente, non si discosta di molto da questa concezione.

Con la pandemia ha perso il suo rito di andare alla Santa Messa il sabato o la domenica sera (a seconda di quando gioca la Juve), ma ha preso quello di guardarsi ogni domenica mattina in televisione la Santa Messa del Papa mettendosi a fianco la foto con la Siora Mare. Un modo per sentirla più vicina in questi anni così cupi e una preghiera in più per lei.

Eccolo quindi cercare di godersi il più possibile il Carnevale comprando frittelle e galani e darsi alla cucina dei piatti più fritti e grassi possibile:

  • Ciò, settimana prossima taca ea Quaresima, bisogna darghe dentro ‘desso che dopo no se pol! (Eh, settimana prossima inizia la Quaresima, bisogna darci dentro addesso che dopo non si può!)”

In realtà, è un periodo che gli piace molto. Per un semplicissimo motivo. Ogni venerdì si mangia pesce.

  • Da che mondo xe mondo, el venere de Quaresima bisogna magnar de magro, per cui pesse! (Da che mondo è mondo, di venerdì di Quaresima bisogna mangiare di magro, per cui pesce!)”

Da buon veneziano Doc, per quanto ami molto anche la carne, il pesce è proprio una sua passione. Ma un po’ perchè non abbiamo una pescheria vicina da arrivarci a piedi, un po’ perché comunque ha dei costi più alti, durante l’anno non lo si mangia sempre.

Quando ero all’Università e di soldi ce n’erano davvero molto pochi, ogni volta che prendevo 30 a un esame chiamavo a casa tutta felice e lui correva subito a comprare una bella seppia gigante da fare in umido con la polenta, folpetti (polipetti) e il necessario per una frittura mista.

Il pesce ci ha sempre messo allegria, sarà anche la ricca dose di prosecco che lo accompagna prima e durante il pasto. Ma, soprattutto, perché ognuno ha la sua specialità. Per una volta non cucina solo lui ma lo aiuto anche io. A maggior ragione da quando non ci vede più e non riesce a pulirlo come vorrebbe. Ogni pietanza del menù deve essere ben progettata prima. Tempi, porzioni, tu fai questo e io l’altro. Il tutto cercando di non cucinare (come sempre) troppa roba e trovarsi poi a mangiare gli avanzi per 2 giorni.

Eccolo quindi già pregustare il mercoledì delle ceneri:

  • Ciò, eora, cossa magnemo doman? Fasso un risotto de pesse? Cossa gavemo in freezer? Ti va da Fabio? (Allora, cosa mangiamo domani? Faccio un risotto di pesce? Cosa abbiamo in freezer? Vai da Fabio (Nostro pescivendolo di fiducia))”
  • Ma papà, hai fatto le polpette stasera? Domani non possiamo mangiare carne!
  • Eh, me ne xe venùe in più… cossa fazevo? Butavo via ea carne?!? (Eh, me ne sono venute in più… cosa facevo? Buttavo via la carne?!?)”
  • E quindi, tu uomo timorato di Dio, domani come fai?
  • So dispensà daea Ciesa, no ti eo sa? So vecio, go otantaquatro ani, per cui i ansiani pol magnar queo che i vol anca in Quaresima! (Sono dispensato dalla Chiesa, non lo sai? Sono vecchio, ho ottantaquattro anni, per cui gli anziani possono mangiare quello che vogliono anche in Quaresima!)”
  • Co te comoda, ah? Quindi facciamo aperitivo con le polpette e dopo risotto. Basta direi… non fare altro come tuo solito. Che poi avanza ed è più buono fresco.

Il giorno seguente scendo a casa sua per il pranzo pregustandomi già il suo ottimo risotto. Sento un profumo diverso, entro in cucina e toh! La griglia è accesa.

Da parecchi anni per cucinare il pesce usiamo delle griglie elettriche. Zero odori, cottura veloce e regolabile. Normalmente è mio compito, lui al massimo mette su e poi tocca a me regolare la temperatura, girarlo, pulirlo e impiattarlo.

  • Sior Pare, ma cosa hai messo su?
  • Gero drìo sercar un branzin in freezer e go trovà questo, ma no so cossa che sia. Par no sbagliar eo go messo in griglia… (Stavo cercando un branzino in freezer e ho trovato questo, ma non so cosa sia. Per non sbagliare l’ho messo in griglia…)”
  • Ma non avevamo detto di fare il risotto e basta?
  • Dai, xe e seneri… no ti vorà miga magnar cussì poco?!? (Dai, sono le ceneri… non vorrai mica mangiare così poco?!?)”
  • Eh, appunto… bisognerebbe far digiuno e astinenza o comunque mangiare di magro. Già sgarri che c’è la polpetta di ieri…
  • Eh, ma te go ditto geri, par mi no val sta regoea, so vecio! (Eh, ma te l’ho detto ieri, per me non vale questa regola, sono vecchio!)”

Credente o meno, una cosa è chiara. Quando si tratta di mangiar pesce per il Sior Pare non c’è religione che tenga!