Il tormentone sui social del momento è come cucinare risparmiando gas. Tanto rumore per cucinare la pasta a fuoco spento. Ma il Sior Pare la sapeva lunga ancora prima di ascoltare gli chef stellati dei social.
- “Sior Pareee, guarda che qua l’acqua non bolle!”
- “Varda che par cusinar ea pasta miga gà da bogiar, basta tegnerla a fogo basso e se cuzina eo stesso e ti risparmi gas (Guarda che per cucinare la pasta mica deve bollire, basta tenerla a fuoco basso e si cucina lo stesso e risparmi gas)”
Fatto sta che quando si ha fretta di tornare a lavorare sembra sempre un’eternità perché arrivi alla sua cottura preferita: stracotta.
- “Sior Pare, va a sercar ea pasta (Sior Pare vai ad assaggiare la pasta)”
- “Ma serchìa tì, no?! No go vogia de alsarme (Ma assaggiala tu, no?! Non ho voglia di alzarmi)”
- “Ma ti xe ti el deicato, par mi se pol cavar anca ‘desso (Ma sei tu il delicato, per me si può togliere anche adesso)”
- “Secondo mi ghe manca ‘ncora do minuti… (Secondo me gli mancano ancora due minuti)”
Finché non si arriva lì lì per scolarla, in cui impazienti gli si chiede:
- “Sior Pare ma quanto manca ancoraaa?!”
E lui sfodera sornione la citazione cinematografica preferita:
“E quanto egli mi disse che gli manca uno minutto, io gli dissi e chissenefreca!”
da “Totò e i due colonnelli”
Sembra quasi che lasci la pasta così tanto per poterla dire e tutto tronfio e fiero scolare la pasta ridacchiando.
Tra i consigli utili del risparmio energetico social c’è anche la tecnica a vaporiera. Ottimizzare quindi la stessa pentola per cucinare su più piani pasta, verdure al vapore e altro.
Anche qui il Sior Pare “ve magna i risi in testa“, tradotto: arriva prima di voi. Infatti quando c’è un sugo già pronto o la verdura cotta da riscaldare il metodo infallibile è proprio quello di mettere una pentola dentro/sopra l’altra. Così quando porta in tavola le pentole sembra la torre di Babele del pranzo.
E se la Babele social rischia di fare tanta confusione per nulla, anche nelle cose più semplici, quel tanto che basterebbe per essere accorti e attenti a certe faccende non è riuscire a parlare una stessa lingua, ma saper ascoltare.
Ascoltare quelle voci, di esperienza, di altri tempi, che le cose le sanno senza nulla chiedere ad Alexa o Google.
Anche se al sior Pare piace prenderci in giro dicendoci:
- “Ciò, secondo mi xe cussì, domandighe a Aléssa e vedi se xe giusto (Eh, secondo me è così, domanda ad Alexa e vedi se è giusto)”
Alessandra Collodel