“Ma tì, ti ea gà mai vista dal vivo? (Ma tu l’hai mai vista dal vivo?)”
Iniziano sempre così i racconti del Sior Pare. Sbucano dal nulla, rompono il silenzio, e non si sa mai quale ricordo stia tirando fuori dal cilindro della vita.
Siamo seduti a tavola, pranziamo con un piatto di tagliatelle condite con il sugo dello spezzatino, una specialità del sior Pare. In TV c’e Studio Sport, immancabile a pranzo a far da sottofondo quando, superate le 13, la musica di Alexa viene spenta.
Al Sior Pare piace esser misterioso. Uscire con queste frasi che posson dire tutto e niente per lasciare suspance al racconto o lasciarsi lo spazio per una battuta.
Ci guardiamo perplesse. E pensiamo “Ma cosa??“
- “Ciò, eora ti ea ga mai vista tì dal vivo? (Eh, allora tu l’hai mai vista dal vivo?) “- incalza – “Mi sì, nel sessantadò, a Vienna. (Io sì, nel ’62 a Vienna.)”
Allora il pensiero si fa parola:
- “Ma cossa xe che ti ga visto dal vivo Sior Pare?! (Ma cos’è che hai visto dal vivo Sior Pare?!)”
- “A nasional ciò, cossa ti pensavi! (La nazionale, cosa pensavi!)” – sorrisetto sornione – “Ea gera un’amichevoe Austria Italia, al stadio Prater. Ghe gera Rivera, Bulgarelli, ea gera a nasional de Fabbri. Ciò a gera forte chea nasional! (Era un’amichevole Austria Italia, allo stadio Prater. C’era Rivera, Bulgarelli, era la nazionale di Fabbri. Eh, era forte quella nazionale!)”
- “Eh si era quella poi che ha vinto l’europeo, no?“
- “Eh si ciò nel ’68, co Valcarreggi, che dopo ea stessa squadra escluso Anastasi perché se gera infortunà, no me ricordo, eora all’ultimo minuto xe andà Boninsegna. I xe quei de Messico e Nuvole, ea famosa Italia – Germania 4 a 3 (Eh si nel ’68, con Valcareggi, che dopo la stessa squadra escluso Anastasi perché si era infortunato, non mi ricordo, allora all’ultimo minuto è andato Boninsegna. Sono quelli di Messico e Nuvole, la famosa Italia – Germania 4 a 3)”
- “E dopo so ‘ndà vedar do volte Italia – Russia, na volta a Miàn e ‘na volta a Roma, perché ‘na volta col lavoro i fazeva e gite de un giorno e ti podevi andar al stadio andata e ritorno. (E dopo sono andato a vedere due volte Italia – Russia, una volta a Milano e una volta a Roma, perché una volta con il lavoro facevano le gite di un giorno e potevi andare allo stadio andata e ritorno)”
È questa la preparazione mentale del Sior Pare all’inaugurazione degli Europei di calcio 2020 con Turchia – Italia.
Si arriva a sera, pizza come tradizione vuole, la finiamo tutta durante la cerimonia di inaugurazione.
Fischio iniziale, le squadre iniziano la gara.
Nei minuti iniziali quando il gioco è tranquillo il Sior Pare rimane rilassato, spaparanzato sulla sedia, ma quando il gioco si inizia a riscaldare, e dai uno e dai due tiri verso la porta avversaria si siede, e più le azioni si fan intense e più si sposta verso la punta della sedia come se si avvicinasse sempre di più al gol.
La tensione è palpabile.
Il cuore batte azzurro quando gioca la Nazionale di calcio, sia femminile che maschile.
E allora #forzaazzurri, il Sior Pare è con voi!
Ps.: Durante la stesura di questo articolo è stato segnato un gol ed un uomo ha urlato “Goool” dal bordo della sua sedia. Grazie Azzurri!
Alessandra Collodel