Una missione impossibile per il Sior Pare

Il Sior Pare ha parecchi dolori al corpo da anni, per cui ciclicamente si deve fare tutta una serie di visite per tenere la situazione sotto controllo. Puntualmente il medico di turno gli dice che è obeso e che se vuole avere meno dolori deve dimagrire ma lui fa perennemente orecchie da mercante. Certo, gli piace cucinare, ma gli piace decisamente anche mangiare e bere!

Nella sua testa non esistono calorie, cibi grassi, intolleranze e simili. Per cui, anche se da anni provo a spiegargli cosa sarebbe meglio non mangiare a cena, lui alza le spalle e prosegue per la sua strada.

  • Papà, di sera bisognerebbe mangiare leggeri, così digerisci meglio e dormi anche meglio…
  • Più isiero de cussì! Un tocco de pan, do fette de saeame e do patate lesse! E che no gavevo del formagio! Ti sa che de sera no magno mai carne! (Più leggero di così! Un pezzo di pane, due fette di salame e due patate lesse! È che non avevo del formaggio! Lo sai che di sera non mangio mai carne!)”
  • E il salame cos’è??
  • Xe affetati, xe diverso… (Sono affettati, è diverso…)”

E venne il giorno.

Lo porto dalla sua medico di base per mostrarle tutti gli esiti delle varie visite e esami:

  • Quindi… Signor Andrea, non c’è scelta, si deve mettere a dieta!

Lui non risponde, se ne esce come niente fosse e va a casa. Dopo un’oretta torno anche io, è ora di pranzo.

  • Papà, cosa hai cucinato?
  • Go fato ea Carbonara (Ho fatto la Carbonara)”
  • Ma papà, non avevamo appena detto di metterci a dieta?!?
  • Ciò, voevo far qualcossa de veoce… Beh, a dieta a tacaremo doman! (Eh, volevo fare qualcosa di veloce… beh, la dieta l’inizieremo domani!)”

Il giorno dopo lo porto al supermercato per fare due spese, essendo ipovedente lui non riesce bene a distinguere cosa c’è nei vari scaffali, ma un po’ si ricorda più o meno dove sono le cose, un po’ ne intravede la forma. Da solo non può più andarci, nonostante sia a solo 700 metri da casa. Un po’ perché è pericoloso così attraversare la strada, un po’ perchè le ultime volte comprava cose sbagliate non riconoscendole e infine se volesse pagare con bancomat o carta di credito non sarebbe in grado di digitarne il pin.

Non riesco a portarlo sempre, il tempo è sempre tiranno e devo ogni volta spiegargli quali prodotti sono in offerta, che carni ci sono ecc. senza contare che appena mi distraggo un attimo mi ritrovo il carrello pieno di cose che ho già messo o comprato nelle settimane precedenti.

Reparto forno, fa per afferrare dei cannoli, lo fulmino e mette giù. Passiamo davanti al banco frigo, io mi dirigo verso l’altro lato, torno e me lo trovo con in mano due confezioni di pancetta affumicata.

  • Ma papà, perché hai preso la pancetta?
  • Ciò, ea go doperada geri par ea carbonara e no ghe ne gavemo altra! (Eh, l’ho adoperata ieri per la carbonara e non ne abbiamo altra!)”
  • Ma non dovremmo essere a dieta?
  • Ah. Ti ga razon… (Ah. Hai ragione…)”

Con fare sconsolato la mette giù, rimuginando a bassa voce. Sembra l’abbia capita, per cena trovo un bel minestrone. Che sia la volta buona?

Il mattino dopo va a comprare il pane, prepara il pranzo tutto allegro.

  • Senti che bel profumino… cosa hai cucinato di bello questa mattina?
  • Te go fato e cotoette (ti ho fatto le cotolette)”
  • Ma come papà??? E la dieta? I fritti sono le prime cose da togliere!
  • Ma ea xe de poeo! (Ma è di pollo!)”
  • Ma hai comprato anche le pastine?!?
  • Ciò, dovevimo festegiar che ea mama sta megio, no? (Eh, dovevamo festeggiare che la mamma sta meglio, no?)”

Tutto sorridente addenta il suo bignè mentre brindiamo con un po’ di prosecco. Nulla è impossibile, tranne la dieta per il Sior Pare!

Anna