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Kepler 452-b, il Pianeta più simile alla Terra

Fino al 1995 la maggioranza degli astronomi era convinta che il Sole fosse l’unica stella attorno alla quale orbitassero pianeti. Il Sistema solare era dunque considerato unico nell’Universo. Teoria smentita con certezza grazie al telescopio Hubble, un telescopio spaziale che fu lanciato in orbita terrestre bassa nel 1990 ed è attualmente operativo.

LA SCOPERTA

Fu avviata la Missione Kepler , il cui scopo era la ricerca e conferma di pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle diverse dal Sole, tramite l’utilizzo del telescopio spaziale Kepler. Il veicolo spaziale, così battezzato in onore dell’astronomo tedesco del diciassettesimo secolo Johannes Kepler (Giovanni Keplero, che sancì le note leggi che accompagnano il suo nome: la legge delle orbite ellittiche, la legge delle aree e la legge dei periodi), è stato lanciato con successo il 7 marzo 2009.

Specificatamente progettato per monitorare una porzione della nostra regione della Via Lattea, Kepler ha scoperto dozzine di pianeti simili alla Terra vicino o nella zona abitabile e determinare quante delle miliardi di stelle della nostra galassia posseggano pianeti. Per fare ciò, un fotometro ha monitorato costantemente la luminosità di oltre 145.000 stelle della sequenza principale nel suo campo di vista fissato, presso le costellazioni del Cigno, della Lira e del Drago. I nomi di  tutti i pianeti scoperti dal telescopio Kepler sono prefissati dalla stringa “Kepler-“ seguita dal un numero progressivo in ordine temporale.

Kepler-452-b è un esopianeta che orbita attorno a Kepler-452, una stella di classe G nella costellazione del Cigno, distante 1.400 anni luce dal sistema solare. Usando il metodo di misura del Earth Similarity Index, a maggio 2017 era il decimo pianeta extrasolare confermato più simile alla Terra.

A 20 anni dalla scoperta del primo pianeta extrasolare, gli astronomi, al lavoro sui dati di Kepler, hanno individuato l’esopianeta più simile alla Terra mai scoperto finora: un mondo probabilmente roccioso che orbita intorno a una stella analoga al Sole, denominata Kepler 452. È una bella notizia scientifica, importante, ma per nulla definitiva né sconvolgente.

«Si tratta del primo esopianeta terrestre situato nella zona abitabile di una stella molto simile al Sole», tuona soddisfatto Douglas Caldwel, un astronomo del SETI. Una scoperta scientifica di grande valore, che avrà però lasciato delusi quanti – complice il tam-tam mediatico – speravano in qualche clamorosa quanto improbabile scoperta.

UNA RISTRETTA SELEZIONE

Kepler 452b è il primo a essere confermato come pianeta tra 12 candidati “forti” identificati da Kepler osservando le variazioni di luminosità periodica delle stelle.

LA FINE CHE CI ASPETTA

Il pianeta Kepler 452b è il primo oggetto dalle dimensioni simili a quelle terrestri ad essere stato scoperto, è cinque volte più massiccio della Terra (Ciò significa che la gravità della superficie di Kepler-452b è doppia rispetto alla gravità terrestre), ha un diametro superiore del 60% rispetto alla Terra e orbita intorno alla sua stella ogni 385 giorni, un numero che ricorda in modo suggestivo la durata di un anno terrestre. La sua stella è circa 1,5 miliardi di anni più vecchia del Sole, e Kepler 452b ha più o meno la stessa età: potrebbe offrire quindi uno scorcio sul futuro destino della Terra. Viene chiamato “il cugino anziano della Terra” dalla NASA.

C’È NESSUNO? 

La sua stella sta diventando sempre più brillante e calda: chiunque dovesse vivere su quel pianeta vedrebbe il proprio mondo asciugarsi e morire (il SETI ha reso noto di aver cercato invano eventuali segnali alieni da quel sistema planetario). L’annuncio è arrivato – come detto – proprio nell’anniversario (20 anni) dalla scoperta del primo pianeta oltre il nostro sistema solare. Gli altri 11 pianeti “candidati” hanno tutti un diametro pari a meno di due volte quello terrestre e orbitano nella zona abitabile delle loro stelle.

IL RESTO DELLA FAMIGLIA

Insieme all’annuncio è stato rilasciato il catalogo aggiornato dei pianeti extrasolari candidati. E anche questa è una bella notizia. Sono stati aggiunti oltre 500 pianeti candidati ai 4.175 già trovati nel passato. Ma che cosa vuol dire “candidati”? Il telescopio Kepler identifica la presenza di possibili pianeti osservando le variazioni di luminosità periodica delle stelle. La conferma della loro esistenza viene affidata ad altri strumenti. E finché questi non danno la loro conferma, i pianeti rimangono candidati.

Alla data del 23 luglio 2015 i pianeti candidati sono 4.696; quelli confermati 1.879.

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA PLANETARIO

Kepler 452b e la stella Kepler 452, attorno alla quale orbita, sono stati scoperti dalla NASA, grazie al telescopio spaziale Kepler. Una missione con il compito di scoprire i pianeti in transito intorno alle loro stelle, attraverso il rilevamento di cali di luminosità degli astri. Questi cali di luminosità possono essere interpretati come il passaggio dei pianeti, nel corso della loro orbita, davanti alle loro stelle; poiché anche altri fenomeni possono incidere sui cambiamenti di luminosità, questi corpi vengono chiamati “candidati planetari”.

Abitabilità

L’entusiasmo suscitato dalla scoperta di un esopianeta orbitante attorno ad una stella simile al Sole e ad una distanza prossima a quella della Terra dal Sole, ha portato i suoi scopritori ad indicarlo come l’esopianeta più simile alla Terra finora conosciuto, mentre molti esopianeti sono stati scoperti orbitare attorno a piccole e fredde nane rosse.

Un più preciso calcolo dell’indice di abitabilità di Kepler-452 b ne ha fissato il valore a 0,83 non superando quindi il primato di Kepler-438 b posto a 0,88 al momento della scoperta, avvenuta qualche mese prima. A contrastare il vantaggio dato dalla classe stellare dell’astro e dal raggio dell’orbita pesano le dimensioni del pianeta che fanno stimare un’accelerazione gravitazionale al suolo doppia rispetto a quella terrestre, e l’età della stella che, irradiando presumibilmente circa il 10% di energia in più del Sole per via della sua evoluzione, potrebbe aver innescato un crescente effetto serra incontrollato simile a quello che nel sistema solare si può rilevare su Venere.

Tuttavia, poiché il pianeta è più grande del 60% della Terra, è probabile che abbia una massa (stimata) di 5 M, il che potrebbe consentirgli di trattenere gli oceani per un periodo più lungo, impedendo a Kepler-452b di sfuggire all’effetto serra per altri 500 milioni di anni. Nello stesso tempo il ciclo carbonati-silicati (o ciclo inorganico del carbonio) viene “tamponato” prolungandone la durata a causa della maggiore attività vulcanica su Kepler-452b. Ciò potrebbe consentire a qualsiasi potenziale forma di vita sulla superficie di abitare il pianeta per altri 500-900 milioni di anni, prima che la zona abitabile si estenda oltre l’orbita di Kepler-452 b.

Ricerche del SETI

Gli scienziati del SETI Institute hanno messo tra i loro obiettivi di studio Kepler-452b, poiché è uno dei pochi esopianeti scoperti che orbita nella zona abitabile di una stella simile al Sole. I ricercatori del SETI stanno usando l’Allen Telescope Array, un radiotelescopio multiplo situato nelle Cascade Mountains, in California, per cercare trasmissioni radio provenienti da Kepler-452 b. A partire da luglio 2015, l’Array ha scansionato l’esopianeta in oltre 2 miliardi di frequenze della banda radio, senza risultati, e le ricerche continueranno, fino a scansionare un totale di 9 miliardi di frequenze radio, alla ricerca di segnali alieni.

C’è vita? Ci andremo mai? 13 domande e risposte su Kepler 452b, l’altra Terra scoperta della Nasa

Ecco le 11 cose che devi sapere sul pianeta “abitabile” che dista 1400 anni luce da noi

La Nasa il 23 Luglio 2015 ha annunciato la scoperta di un pianeta molto simile alla Terra. Ruota attorno a un suo Sole e potrebbe ospitare la vita. Ma di cosa si tratta davvero? Ecco le 11 cose da sapere.

1) Che cosa ha annunciato realmente la Nasa?

Tramite le osservazioni del suo satellite-osservatorio Kepler, gli scienziati del team della missione Nasa hanno confermato che tra i molti pianeti finora scoperti (4.600), ve ne sono una decina con caratteristiche assai simili alla Terra. Tra questi c’è 452b, così nominato perché la stella madre era classificata come 452.

2) Quanto il nuovo pianeta è simile alla Terra?

Tra tutti i pianeti extrasolari, cioè che orbitano attorno ad altre stelle, è quello che ne ha caratteristiche più simili. E’ più grande della nostra Terra del 60%, è roccioso come il nostro pianeta, ha una massa una volta e mezza la Terra, gira attorno al suo Sole in 380 giorni e ospiterebbe acqua liquida.

3) In che senso si parla di “condizioni abitabili”?

Un pianeta definito «simile alla Terra» deve per forza trovarsi nella cosiddetta «fascia di abitabilità», la zona attorno alla stella in cui orbita che non dev’essere né troppo irraggiata dal Sole, né troppo gelida. Condizioni insomma, per garantire lo sviluppo di forme di vita. Nel nostro sistema solare, i due pianeti della fascia di abitabilità sono la Terra e Marte.

4) C’è vita su Kepler 452b?

Non lo sappiamo. Potrebbe esserci, come confermato dalla NASA, per le sue caratteristiche fisiche e di abitabilità. Ma per adesso abbiamo solo individuato e caratterizzato il pianeta. Non conosciamo le caratteristiche dell’atmosfera. Per esplorarlo serviranno strumenti sempre più potenti o la missione di una sonda che lo raggiunga.

5) Ci andremo mai?

No. La stella 452 dista da noi, quindi dalla Terra, 1400 anni luce. Quindi una sonda, inviata nello spazio, impiegherebbe 1400 anni, ma viaggiando alla velocità della luce! È troppo distante, ma i progetti di missioni interstellari sono in corso, e se ne occupa in particolare l’Accademia Internazionale di Astronautica.

6) C’è acqua?

Non lo sappiamo. Potrebbe non averne affatto, potrebbe averne poca, o molta (come sulla Terra), oppure potrebbe averne avuta molta in passato (come Marte).

7) Qual è la temperatura?

Potrebbe essere simile a quella del nostro pianeta, ma al momento non è ancora possibile stabilirlo.

8) L’uomo potrebbe adattarsi alla vita su Kepler 452b?

Non conosciamo ancora le caratteristiche della sua atmosfera. L’uomo è fatto per sopravvivere su un pianeta come la Terra, e con la sua esatta atmosfera prevalentemente di azoto e ossigeno. Basta una piccola variazione di queste percentuali per far sì che l’uomo non vi possa sopravvivere.

9) Perché il nuovo pianeta si chiama così?

Prende il nome dall’osservatorio spaziale Nasa Kepler, a sua volta dedicato al grande astronomo tedesco del XVII secolo, Johannes Kepler.

10) Cos’è l’osservatorio spaziale Kepler?

È una missione NASA del Programma Discovery (Scoperta) ideato proprio per missioni a caccia di pianeti attorno ad altre stelle della nostra galassia, la Via Lattea. Kepler, lanciato da Cape Canaveral nel 2009, punta con i suoi occhi elettronici alle costellazioni del Cigno (dove c’è 452b), della Lira e del Drago. Ha lavorato a pieno regime fino al 2013, ma una guasto ai sistemi di puntamento non ne ha impedito di funzionare a tutt’oggi e lo farà fino al 2016.

11) Come si fa a capire che si è scoperto davvero un pianeta extrasolare?

Con tecniche fotometriche e spettroscopiche assai sofisticate. Questi apparati vengono puntati verso una stella, tra le molte delle regioni galattiche che si intende esplorare; quando uno di questi corpi passa davanti alla stella (quasi una sorta di eclisse) è già la prova importante che il pianeta esiste. Poi, ulteriori e dettagliate analisi da parte degli scienziati a Terra, ne danno conferma o meno.

Vincent
Scrittore, Musicista, Informatico

Fonti:

Wikipedia, Focus.it e Focus TV ( Luigi Bignami ed Elisabetta Intini)