In tandem dal Veneto al Vaticano: i ciclisti non vedenti di DOPLA in udienza da Papa Francesco
Il tocco di Papa Francesco sulla spalla, le mani che si stringono. Si conclude con l’emozione più grande l’impresa degli atleti non vedenti e relativi accompagnatori dell’Associazione DOPLA di Dosson di Casier, che mercoledì 15 giugno sono stati ricevuti da Papa Francesco in Vaticano.
WE BIKE 2022: 4 TANDEM, 8 GIORNI, 12 ATLETI, 650 Km, 6100 metri di dislivello. Partiti mercoledì 8 giugno dalla sede del Comune di Casier, salutati dal Sindaco Renzo Carraretto, loro grande sostenitore, gli atleti non vedenti di A.S.D.S.C DOPLA di Dosson di Casier hanno percorso, in tandem con le loro guide, sette tappe in otto giorni, arrivando a Roma martedì scorso.
Mercoledì l’udienza generale con Papa Francesco, “un momento di grande emozione – spiega il presidente Paolo Sartorato –perché il Papa ha preso loro le mani. Il contatto fisico per un non vedente è importantissimo, e quando Papa Francesco ha messo loro una mano sulla spalla, sono stati felicissimi. Sono estremamente orgoglioso di questi ‘ragazzi’. Percorrere 700 chilometri in tandem: sono stati favolosi. È la seconda volta che gli atleti di DOPLA si cimentano in quest’impresa, ma la prima in cui i nostri atleti hanno incontrato il Papa”.
WE BIKE 2022 vuole sensibilizzare il pubblico di tutta Italia, dimostrando che tutti possono fare sport con risultati importanti, anche i portatori di disabilità.
“Lo sport, vissuto correttamente – dicono a DOPLA – è fortemente inclusivo e con i tandem lo è ancora di più: la performance sportiva è data dalla sinergia tra l’atleta con disabilità e la guida normodotata”.
In tandem con la propria guida: importantissimo calibrare il bilanciamento dei pesi della coppia di ciclisti, l’affiatamento e la capacità di affidarsi gli uni agli altri.
“Dobbiamo considerare anche l’importante sinergia con chi accompagna gli atleti nel tandem: in così tanti chilometri, la guida dev’essere alla pari, nel senso che se io pedalo pesante, anche la guida dev’essere in grado di sopportare un rapporto pesante, che sembra una cosa di poco conto, ma è fondamentale per la riuscita del viaggio”, continua Sartorato.
“Siamo orgogliosi di essere riusciti a far passare forte e chiaro il messaggio di inclusione racchiuso in queste sette tappe. Ci sono persone che non hanno il coraggio di iniziare. Invece noi vogliamo dire loro ‘guarda che con poco, con un po’ di volontà, ce la puoi fare anche tu’. Voglio dire a chi ha disabilità fisiche, insomma, che si può fare, noi ce l’abbiamo fatta. Venite a provare, siamo qua, vi aspettiamo!”.
Un’età che va dai 50 ai 60 anni, gli atleti hanno effettuato una prima tappa nel rodigino, a Crespino, la seconda a Madonna dei Fornelli nel bolognese. Successivamente è stata la volta di Firenze, Montepulciano in provincia di Siena, Montefiascone nel Lazio, Anguillara Sabazia e poi finalmente l’arrivo a Roma.
A Montefiascone hanno incontrato l’Airone di Montefiascone, campione olimpico ai Giochi della XVII Olimpiade nella 100 km a squadre e medaglia d’argento nella prova in linea, al secolo Livio Trapè, classe 1937.
Dopo il saluto iniziale davanti al municipio di Casier “porterete in alto il nome di Casier e della frazione di Dosson, dove ha sede la storica società ciclistica della Dopla, per una causa lodevole, raccontando di ciclismo e di inclusività”, il Sindaco Renzo Carraretto si dice “onorato dell’impresa di persone così volenterose e determinate, esempio per tutti i nostri concittadini. Aspetto il loro ritorno con estrema gioia”.