L’adrenalina olimpica è ancora in corsa

Agosto 2021, Olimpiadi di Tokyo, è il mese che rimarrà negli annali della storia dello sport italiano.
Febbraio 2022, ci sembra così distante quell’agosto visto che sono già passati 6 mesi, eppure quando sono ricominciate le gare di atletica indoor, e i nostri campioni sono tornati a indossare quei tacchetti che li hanno tenuti incollati a quella pista, l’emozione è ancora viva.

Marcell Jacobs inizia a correre i suoi 60metri con dei tempi, per il panorama italiano ma anche internazionale, molto promettenti.

Passa un mese da quelle prime gare. Iniziano il 18 marzo i Mondiali di atletica Indoor che ci terranno compagnia fino alla sera di domenica 20 marzo, con le finali femminili delle gare di staffetta.

L’adrenalina scorre ancora alta da quelle giornate di calura e lacrime e l’attesa dell’inizio di questi mondiali ha innescato nuovamente quell’emozione sopita.

La squadra italiana non è numericamente folta, ma vede nomi in lista tra i più attesi della stagione atletica italiana. Dalle nuove promesse di Zaynab Dosso, che ha perso la qualificazione alle finali, ma ha fatto record italiano nei 60metri, alla presenza di Larissa Japichino che viviamo come una rivincita per la sua mancata partecipazione per infortunio alle Olimpiadi.

La lista degli atleti italiani vede anche veterani come Elena Vallortigara, che però non riesce a volare sopra l’asticella dei 194 cm nel salto in alto ma finisce in sesta posizione, ed un Filippo Randazzo che suda nel salto in lungo un 12esimo posto. Senza perderci la pedana del getto del peso, con protagonisti sia Ponzio che Weir entrambi con record italiano e PB freschi freschi, oltre al capitano della squadra atletica Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs, simboli dei 15 minuti più entusiasmanti delle Olimpiadi.

E su questa adrenalina scorre il botta e risposta tra una pista e l’altra, e tra un atleta e l’altro, della disciplina regina dell’atletica indoor: i 60mt. Il campione di 3 mondiali, di cui uno indoor, già dalle batterie di qualificazione fa vedere di che pasta è fatto con tempi da fare venire i brividi. In risposta Bracy li corre tutti d’un fiato, e rallenta alla fine, tanto per far capire che “ehi, qua ne ho ancora di benzina in corpo”.
Marcell Jacobs fa un rispettosissimo 6.53″.

Abbiamo tre gare in 9 ore, ho deciso che forse è meglio dosare le forze, altri colleghi hanno deciso di incutere paura con i loro tempi. Ognuno segue la sua strategia” dice Jacobs ai microfoni dopo la batteria di qualificazione. Unghie che ha tirato fuori alle semifinali facendo un tempo temibile di 6.45″ e battendo il suo personal best e primato italiano di 6.47″ fatto il mese scorso.

L’adrenalina continua a scorrere nelle vene sportive, e ben venga questa sferzata di energia sia per l’atletica italiana che per la crescita di nuovi atleti in queste discipline sportive sempre poco pubblicizzati ma con valori molto forti.

Questa sera alle 21.20 la finale. I 6 secondi e qualche spicciolo più lunghi ed emozionanti che possano esserci.

Arriva l’orario, il palazzetto si spegne, la presentazione degli atleti, corsia per corsia. I tre migliori sono lì, uno fianco all’altro. Bracy in terza, Coleman in quarta e Jacobs in quinta. Per un atleta cosa significa? Hai gli altri affianco a te, può essere un minus o un plus perché sai dov’è il tuo avversario e corri, corri per batterlo, superarlo.

Atleti ai blocchi, noi siamo seduti, Start, ci alziamo in piedi a guardarlo, gli atleti corrono, noi incitiamo, come se quel nostro fiato fungesse da spinta, l’adrenalina alle stelle, 60mt così lunghi e così brevi, ultimi 10 metri, gli atleti sono lì, ultimo passo al fotofinish.

Tutti in piedi, quella sferzata di adrenalina sospende tutto, il fiato sospeso. Le grafiche in sovra impressione danno Jacobs primo, ma gli arbitri sono andati a verificare. 6 secondi e qualche spicciolo, e noi tratteniamo ancora il fiato.

6 secondi e 41 spiccioli per urlare di gioia.

Marcell Jacobs è campione dei Mondiali di Atletica Indoor nei 60mt.

Agosto 2021 non è così distante. Marzo 2022 è un altro mese da ricordare, e l’adrenalina non si ferma, continua a correre!

Campione Mondiale Indoor, bel modo di festeggiare la festa del papà!

PS:
Anche le sessioni di gara domenicali ci hanno lasciato con il fiato sospeso!
La presenza decisa all’ultimo minuto a queste gare il per il campione olimpico Gianmarco Tamberi non ci ha delusi! Si guadagna un terzo posto con un 2,24 cm senza allenamenti mirati per questo Mondiale.

Un’altro brivido olimpico ce l’ha portato la Venezuelana Yulimar Rojas che nell’ultima opportunità di salto ha lasciato andare le gambe volando a 15,74 m battendo il suo record personale e il record mondiale della specialità di salto triplo Indoor. Altra medaglia d’oro per l’atleta, che dopo Tokyo 2020 si conferma nel gradino più alto del mondo.

Le gare pomeridiane vedono due ulteriori record mondiali.
Il primo nei 60 mt ostacolo con un Grant Holloway spettacolare: in soli 7″29 è volato, tra un ostacolo e l’altro, al traguardo battendo il record precedente di un centesimo.
Il secondo vede protagonista l’astista Armand Duplantis, che dopo aver distaccato il brasiliano Thiago Braz vuole alzare l’asticella del suo personal best, già registrato il mese scorso con 6metri e 19cm, provando a saltare 1 centimetro in più. Dopo due salti in cui non riesce a imbucare bene l’asta, due staffette 4×400 che rendono l’attesa estenuante, almeno per noi, e tutto sembra perduto, da grande campione non molla e fa l’ultimo salto perfettamente. D’altronde, per essere campione del mondo e detentore del record sia indoor che outdoor, ci vogliono concentrazione e caratteristiche uniche e rare da trovare.

Il team italiano rimane a secco di postazioni oggi, ma Paolo Arese nei 1500mt finisce ottavo avvicinandosi sempre di più al record italiano da battere, e facendo il personal best stagionale.
Larissa Japichino invece, al suo esordio mondiale e alla prima gara importante dopo l’infortunio, rimane decima dietro dei mostri sacri del lungo. Vince la gara la padrona di casa Ivana Vuleta, con uno stadio in visibilio per la medaglia.

Anche questo mondiale si è concluso. Il team italiano porta a casa sette piazzamenti nei primi 8 posti.
Marcell Jacobs, oro con record italiano ed europeo.
Gianmarco Tamberi, bronzo.
Zane Weir, con record italiano, ed Elena Vallortigara sesti.
Nick Ponzio settimo.
Pietro Arese ed Elisa Molinarolo ottavi.
Senza dimenticare Zaynab Dosso, fuori dai primi 8, che però porta a casa il record italiano.

Come dice da bordo pista Elisabetta CaporaleAnche per oggi è tutto“.
Ci ritroviamo ai Mondiali e agli Europei il prossimo agosto.

Alessandra Collodel