“Avevo 12, 13 anni, guardavo gli altri sport e mi dicevo: ci devo arrivare, ci devo arrivare, ci devo arrivare. Ci sono arrivato”. Eseosa “Fausto” Desalu incarna il Sogno Olimpico. L’atletica azzurra è sul tetto del mondo nelle due gare che, da sempre, sono il simbolo di ogni Olimpiade, nel mito della velocità: i 100 metri e la staffetta 4×100.
10 ori, 10 argenti, 20 bronzi: con le attuali 40 medaglie, quella di Tokyo è l’Olimpiade italiana più prolifica di tutti i tempi, superando i primati di Los Angeles 1932 e Roma 1960.
Raccontare quest’Olimpiade in poche righe: mai era successo di ascoltare l’inno di Mameli per ben dieci volte.
Riassumere le emozioni di queste due settimane e poco più è impresa quasi impossibile, quanto puntare la sveglia a orari improbabili per assistere alle gare dal vivo, grazie alle sette ore di differenza di fuso orario tra Italia e Giappone.
Eppure chi ama lo sport lo fa e senza nemmeno tanta fatica. E gioisce, esulta ma allo stesso tempo soffre e si dispera, quasi fosse in campo, in pista, sul tatami o in vasca.
È il 24 luglio: la prima medaglia d’oro dell’Italia Team a Tokyo 2020 porta la firma di Vito Dell’Aquila, nel taekwondo.
Tokyo 2020 è anche l’Olimpiade delle prime volte, dei grandi ritorni, di emozionanti addii. Dall’uomo più veloce del mondo, Marcell Jacobs, a quello che salta più in alto di tutti, Gianmarco Gimbo Tamberi, passando per l’impresa di Gregorio Paltrinieri, reduce dalla mononucleosi, che si mette al collo un argento negli 800 metri stile libero e il bronzo nella 10 km di nuoto di fondo. È la prima volta nella storia dei Giochi che un atleta azzurro si prende due medaglie fra piscina e acque libere.
Dai la cera, togli la cera. Viviana Bottaro è bronzo nel Kata, conquistando la prima medaglia olimpica per l’Italia in questo sport, entrato nel programma olimpico proprio nel Paese del karate. Poco dopo arriva l’oro di Luigi Busà nel Kumite contro la leggenda azera Rafael Aghayev, cinque volte campione del mondo.
Mirko Zanni conquista il bronzo nel sollevamento pesi, una disciplina che da 37 anni non vinceva una medaglia olimpica. Bronzo di Nicolò Martinenghi: ventun anni dopo Sydney 2000, la rana azzurra torna sul podio a cinque cerchi.
La staffetta azzurra 4×100 stile libero per la prima volta nella storia sale sul secondo gradino del podio con Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo. Dopo 25 anni, la spada femminile a squadre ritrova la strada del podio.
Pesi: Giorgia Bordignon è la prima azzurra di sempre a salire sul podio olimpico.
Il 28 luglio 2021 Federica Pellegrini entra in vasca nella finale dei suoi ultimi 200 metri stile libero olimpici. È la quinta finale consecutiva in cinque differenti edizioni dei Giochi, unica nuotatrice al mondo a raggiungere questo incredibile traguardo. E non è finita qui. A Tokyo la Divina è incoronata nuovo membro CIO: entra nella Commissione Atleti con 1658 voti e automaticamente in Giunta e Consiglio Nazionale del CONI.
Ma non è l’unica highlander del team azzurro: a 42 anni, Aldo Montano vince l’argento a squadre nella sciabola assieme a Luca Curatoli, Enrico Berrè e Luigi Samele.
Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti portano la vela italiana nell’Olimpo di Tokyo 2020: è oro, 21 anni dopo Alessandra Sensini.
Valentina Rodini e Federica Cesarini, sulle acque del Sea Forest Waterway conquistano il primo oro nella storia del canottaggio azzurro femminile. Il bronzo che vale come un oro arriva da Lucilla Boari, prima arciera azzurra della storia a conquistare una medaglia a cinque cerchi così come Irma Testa, prima medaglia del pugilato femminile italiano a un’olimpiade.
Un’altra pagina di storia dello sport italiano la scrive Vanessa Ferrari, 30 anni, medaglia d’argento nel corpo libero di ginnastica artistica nella sua quarta olimpiade: è l’unica ginnasta azzurra ad aver raggiunto questo traguardo. Ciclismo su pista: il quartetto azzurro vince un fantastico oro, migliorando il record del mondo realizzato il giorno prima in semifinale. Una rimonta da brividi.
Massimo Stano e Antonella Palmisano mettono il bollino azzurro sul gradino più alto del podio nella 20 km di marcia. Antonella si fa il regalo della vita nel giorno del suo compleanno: oro e percorso netto senza richiami per l’azzurra che trova il fiato di intonare “pooopopopopopopooo” continuando a correre in mezzo alla strada.
BASKET, VOLLEY, PALLANUOTO: CI SI RIVEDE A PARIGI 2024
Nell’arco di due giorni le nazionali di pallavolo maschile e femminile e quelle maschili di basket e pallanuoto hanno ceduto agli avversari nei quarti di finale. Che, a conti fatti, significa comunque essere tra le otto squadre più forti del mondo. Scusate se è poco.
Inutile nascondersi, un po’ di tristezza c’è. Si era detto, per il basket, che comunque fosse andata, sarebbe stato un successo. Immensa gratitudine per questo team azzurro che ha regalato un sogno alle qualificazioni olimpiche. “Credo che la nazionale abbia conseguito un ottimo risultato arrivando ai quarti di finale di quest’olimpiade”, commenta Frank Vitucci, miglior coach serie A 2021. “Penso sia anche giusto non essere nei primi quattro posti, perché non siamo tra le prime quattro potenze mondiali, c’erano squadre ben più attrezzate della nostra. Ma va dato grande merito a questi ragazzi, a questo gruppo, allo staff per essere stati in grado in primis di qualificarsi e poi arrivare ai quarti di finale. Era da tempo che volevamo vedere la nostra nazionale di pallacanestro alle Olimpiadi e quindi c’è da essere soddisfatti. Abbiamo visto giocatori che si sono affermati in modo importante a livello internazionale, un buon contributo degli NBA Player come Gallinari e Melli. C’è da essere fiduciosi per il prossimo europeo: avanti così e complimenti a tutti”.
Volley maschile e femminile. Inutile attribuire colpe che non ci sono a Paola Egonu e compagne. La pallavolo è fatta così, di momenti luminosi e passi falsi, dove giocano un ruolo immenso non solo la tecnica, ma anche la tensione emotiva e qualche errore di troppo. A volte il peso delle responsabilità gioca brutti scherzi, leggi Serbia. Dopo aver annichilito le azzurre, è stata a sua volta asfaltata dal team USA di un’incredibile Andrea Drews: poco ha potuto anche la fortissima Tijana Bošković. “Si dimenticano troppo spesso che Paola Egonu è una gran giocatrice ma alla fine ha 21 anni – spiega Samuele Papi, due argenti e due bronzi olimpici al collo – anche quello conta, può sbagliare anche lei che non è un robot, son tutte chiacchiere da bar”.
Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera
Pensare di non vedere più in maglia azzurra Osmany Juantorena fa un po’ male, siamo onesti. Ci consola la classe e il “naso” per il gioco della rivelazione azzurra, Alessandro Michieletto, 19 anni per 2 metri e 9 centimetri che hanno fatto vedere di che stoffa sia fatto un campione al debutto azzurro. Non dimentichiamo che in campo sono andati giocatori miracolati da infortuni e incidenti di percorso. Nessuno si è tirato indietro. Ed è questo ciò che conta, di là dal risultato. “Quelli che ci sono rimasti male di più sono i giocatori – continua Samuele Papi, dirigente accompagnatore della spedizione azzurra – loro ci tenevano davvero tanto a fare bene, il gruppo era molto buono. Ci hanno provato, la sconfitta ci sta. Sono comunque venuti fuori dei giovani davvero interessanti, da Alessandro Michieletto che ha dimostrato una grande personalità, non ha avuto paura di niente e poi Galassi, 24 anni, gran giocatore anche lui”.
Eravamo abituati troppo bene anche con il Settebello azzurro, ma la Serbia ha fermato la corsa dei ragazzi di Sandro Campagna. La Serbia va subito in vantaggio e il Settebello non vuole arrendersi e ci prova fino all’ultimo secondo, ma il risultato finale vede Serbia in semifinale.
Man, we made history
I GESTI, QUELLI BELLI
Massimo Stano s’inchina davanti ai due corridori giapponesi, argento e bronzo. Il rispetto. Antonella Palmisano si avvicina alla “rivale” colombiana Sandra Arenas, le sorride e l’abbraccia: “Vamos a fare fiesta?!”. La gioia.“Dividono” il gradino più alto del podio, in pieno spirito olimpico, Gianmarco Tamberi ed Essa Mutaz Barshim, con buona pace dell’agonismo esasperato. L’amicizia. Canottaggio: Bruno Rosetti sale sul podio insieme al ‘suo’ quattro senza. All’azzurro, fermato dalla positività al Covid a poche ore dalla finale conquistata insieme ai compagni, è assegnata la medaglia di bronzo. Il CIO accoglie la richiesta avanzata dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò. Ben fatto.
Siamo ormai alla fine di questa incredibile avventura e di un’estate che parla italiano dalla musica al calcio, passando per le Olimpiadi.
Da tutti noi che avevamo veramente bisogno di toglierci di dosso un anno e mezzo di difficile gestione, grazie di cuore a tutti i nostri atleti.
Lo sport è vita, anche quando esulti, urli, ti emozioni e piangi semplicemente da un divano.
“La più grande olimpiade di sempre. Sono orgoglioso di tutta la delegazione, atleti, tecnici e dirigenti, e di questa meravigliosa squadra che ha dato un’altra grande felicità all’Italia, dopo gli Europei di calcio, regalando emozioni fortissime al nostro Paese e a tutti gli italiani che tanto hanno sofferto in questi ultimi due anni per Il Covid”. Giovanni Malagò, Presidente del CONI.
Appuntamento a domani, domenica 8 agosto alle 13.00 ora italiana. Marcell Jacobs sarà il portabandiera azzurro nella cerimonia di chiusura dei Giochi di Tokyo, raccogliendo il testimone di Jessica Rossi ed Elia Viviani.
cricol