203 presenze in nazionale, 1766 punti. Gigi Datome, capitano degli Azzuri, lascia il parquet in un mare di applausi. Il match con la Slovenia, perso 85 a 89, che ci consegna l’ottavo posto nella graduatoria finale del torneo mondiale, è stato anche l’ultimo giocato da Capitan Datome nella sua lunga carriera.
L’ultima apparizione di Gigi con la Nazionale inizia al minuto 6:23 del primo quarto, con gli Azzurri già avanti sulla Slovenia dopo un avvio convincente propiziato dalle triple di Spissu e Fontecchio. L’emozione è grande: durante l’inno tutti i giocatori si sono stretti al loro Capitano, visibilmente commosso fino alle lacrime.
Ma la partita diventa un fatto marginale. La sconfitta con la Slovenia lascia il tempo che trova. Germania – Serbia in finale, con gli USA che restano Campioni del Mondo solo a casa loro, dopo le beffe gratuite agli Azzurri, ha il sapore di un piatto di crauti e una pivo ghiacciata. Europa caput mundi.
Di questo cammino mondiale contano solo il cuore, la passione e l’amicizia del gruppo.
La splendida avventura degli Azzurri nella FIBA World Cup 2023 è il più bel tributo al suo Capitano. Perché nessuno, all’inizio – a parte il papà di Datome, come ha spesso sottolineato Gianmarco Pozzecco – avrebbe mai scommesso che l’Italbasket avrebbe infiammato i cuori di tutti gli Italiani.
È il 10° di sempre dietro a giganti come Marzorati, Meneghin, Brunamonti, Galanda, Basile, Bariviera, Magnifico, Villalta e Riva.
La FIP lo definisce “fulgido esempio di amore, serietà e rispetto verso la Maglia Azzurra, onorata da 320 apparizioni complessive, a cominciare dalla prima Nazionale giovanile nel 2001“.
Come non essere d’accordo?
Per noi sarà sempre il capitano dell’oplà prima di entrare in campo, chiamato dal Poz nella partita con la Serbia, ripresa proprio da lui per i capelli e poi vinta da una delle più belle squadre di sempre.
Gigi Datome è stato accolto dagli applausi anche in sala stampa: “Questa è stata una delle estati più belle della mia vita. Lascio senza rimpianti e sono convinto della mia scelta. Stasera stava andando tutto bene, poi all’inno nazionale mi sono emozionato e non ce l’ho fatta. Ringrazio tutti per l’affetto che mi è stato dimostrato, dai compagni di squadra, al Poz, allo staff e stasera anche agli avversari che si sono fermati per applaudirmi. Abbiamo provato a vincere per chiudere meglio ma sono molto orgoglioso per quanto ha fatto questo gruppo entrando nelle prime otto squadre del mondo. Ora avrò più tempo da dedicare a ciò che conta veramente nella vita, ovvero ciò che c’è fuori dal rettangolo di gioco. Una delle mie più grandi fortune è stata avere come compagno un amico vero come Nicolò Melli. Da qualche tempo sta già facendo il Capitano. È un leader e lo merita. Questa squadra ha dimostrato di poter competere ad alto livello e sono certo che i ragazzi potranno ancora migliorare. È stato un onore”.
Commosso anche Nik Melli: “Al di là dei personaggi che io e lui ci siamo creati, anche fuori dal campo c’è un’amicizia particolare e che va oltre la pallacanestro. Sono molto contento di averlo incrociato nella mia vita. Come eredità, lascia un amore profondo e viscerale per la Maglia Azzurra. Qualcosa che cercherò di trasmettere a tutti i miei compagni dal prossimo anno“.
Infine il Poz, anima infinita di questa squadra: “Gigi è una leggenda, lo ripeto ancora una volta. E io sono molto fortunato ad essere qui. Lo ringrazio per quanto fatto e non lo dimenticherò mai. Ognuno può scegliere le modalità con cui raggiungere i propri obiettivi. Gigi ha scelto di essere una persona esemplare. È unico”.
Oplà, Capitano.
cricol