Esperienza immersiva e unica in Italia, sulle orme dei Fanti da Mar della Serenissima Repubblica di Venezia. 75 chilometri tra le acque e le terre venete per vedere l’effetto che fa ‘essere lagunari’ in un fine settimana d’aprile, grazie al Gruppo Sportivo Militare ARES della sezione A.L.T.A. di Eraclea (VE).
La prima volta furono mille. Mille uomini di fanteria marina, che in guerra arrivavano anche a cinquemila, al servizio della Repubblica di Venezia. L’intento era creare nel tempo una milizia stabile da impiegare nel combattimento navale e nelle operazioni di sbarco dalle coste della Dalmazia fino a Cipro.
Ma è nella Quarta Crociata che nasce il primo “esperimento” effettivo: il Doge Enrico Dandolo costituisce un reggimento di fanteria marina composto di dieci compagnie, distribuito tra gli equipaggi delle navi, per la conquista di Costantinopoli. È il 1204.
Solo nel 1550, però, le truppe trovano un assetto e un nome definitivo: nascono così i leggendari Fanti da Mar. Vestono con una giubba rossa, camicia e brache blu, alla moda ungara, in testa un berretto nero con fiocco e a piedi degli stivaletti. Vengono reclutati nelle terre metropolitane del Dogado e nei territori oltremarini dello Stato da Mar, come gli Schiavoni.
Ma erano pur sempre dei soldati, così come corpo militare è quello dei Lagunari, uomini capaci di operare come nessun altro in contesti particolari di ambiente terrestre, marino, lagunare e fluviale. Impossibile, per un civile, assistere e ancor meno partecipare anche solo a una missione simulata. Fino a un anno fa.
È nel 2022, infatti, che il Gruppo Sportivo Militare ARES della sezione A.L.T.A. di Eraclea, in provincia di Venezia, si “inventa” qualcosa che è destinato a restare nella storia del territorio, e non solo.
Strong Frog è tutto questo: è tradizione e passione, è coinvolgimento e apertura a chiunque voglia provare l’effetto che fa essere un lagunare in un fine settimana di aprile.
È un’esperienza ludico-sportiva, non agonistica, di resistenza, svolta in ambiente anfibio e terrestre. Ingressi e uscite in acqua sono effettuate in sequenza, un partecipante alla volta e rigorosamente in silenzio per non turbare l’habitat naturale di piante e animali.
Un’esperienza unica nel suo genere in Italia.
“Come lo scoglio infrango, come l’onda travolgo”: la missione è iniziata sabato 22 aprile al Cimitero dei Burci di Silea, in provincia di Treviso. 31 ardimentosi – 28 uomini e quattro donne – alle 6.30 del mattino hanno indossato le mute per cominciare un’esperienza lunga 75 chilometri. Prima in kayak con bagaglio a bordo, poi a nuoto fluviale muniti di mute, pinne e “carico” spinto in galleggiamento per tutto il tragitto e infine una parte a piedi, zaino in spalla.
“Questa per noi è la seconda edizione – spiega Damiano Zornetta, classe 1977, lagunare al forte di Sant’Andrea a Venezia durante il servizio di leva e organizzatore di Strong Frog – l’anno scorso eravamo in 12 e quest’anno in 31, praticamente abbiamo triplicato le adesioni. C’è chi resta per tutti i due giorni e chi un giorno solo. Per l’edizione 2023, dei 31 iscritti solo uno non effettuerà il percorso completo. L’età va dai 18 anni fino al più “anziano”, classe 1948. E ci saranno anche quattro donne. Il nostro obiettivo è far vedere alle persone le normali attività svolte dai Lagunari, ovviamente non quelle concernenti la tattica militare. Seguiremo il corso del Sile, poi del Taglio del Sile, della Piave Vecchia e del Piave, con un pernotto in tenda nel Comune di Musile di Piave per arrivare domenica 23 aprile al ‘traguardo’ della laguna del Mort di Eraclea”.
Il tutto in estrema sicurezza, grazie alla presenza e al supporto dell’associazione FISA-Treviso per la parte acquatica, mentre a terra un’ambulanza seguirà l’esercitazione lungo l’intero percorso.
“Come lo scoglio infrango, come l’onda travolgo” è il motto dei Lagunari, uomini straordinari, eredi delle antiche tradizioni del ‘corpo’ dei Fanti da Mar.
Strong Frog è l’anello di congiunzione, il filo invisibile che unisce una tradizione millenaria – finalmente aperta anche ai “civili” – agli uomini e alle donne che portano ancora oggi la moleca, il leone alato sulla divisa.
E che quest’esperienza sia proprio a ridosso del 25 aprile, festa di San Marco, patrono di Venezia e dei Lagunari stessi ha un sapore antico e romantico, come solo la Laguna sa offrire. Perché è qui che tutto è iniziato, ‘solo’ qualche millennio fa.
cricol