È andato in scena ieri il Golden Gala Pietro Mennea, incontro del circuito Diamond League, divenuto un palcoscenico di orgoglio nazionale.
FIRENZE – Il cielo è soleggiato su Firenze, poi piove, grandina, poi torna il sole, giusto il tempo di tramontare sulla cupola del Brunelleschi e sullo Stadio Ridolfi per l’inizio del Golden Gala.
E su questo sfondo iniziano le prime gare portandoci le prime emozioni.
Dalla pedana del salto in lungo Andy Diaz gareggia con la “Atletica Libertas Livorno”, ha cittadinanza italiana e per la Fidal dal 23 febbraio tutte le sue gare saranno registrate nel registro italiano, ma non per la federazione internazionale per cui non può gareggiare con bandiera italiana fino a 3 anni dall’ultima gara disputata con bandiera cubana. A questo meeting, quindi, compare ancora con stendardo cubano, ma a tutti gli effetti per la Fidal, il suo cuore batte già con il tricolore.
Arriva in pedana, corre salta e BOOM, fa 17,75 mt.
Nuovo Record Italiano, questa volta registrabile in quanto il vento è inferiore ai 2.0 prestabiliti, e surclassa il proprio maestro, “ticher” come l’ha soprannominato Andy Diaz, Fabrizio Donato, ora suo allenatore e mentore.
La situazione rimane stabile fino alla fine, facendo vincere all’italocubano il primo diamante della serata. In gara anche Emmanuel Ihemeje che chiude al quarto posto con la miglior misura nel salto d’apertura (16,69/-0.6), mentre è ottavo Tobia Bocchi con 16,24/-0.9.
Le gare continuano, non dimentichiamo il ricco parterre di atleti di alto profilo presenti in questa serata comprensivo di 14 campioni olimpici e 31 campioni del mondo, in carica o in carriera. 95 medaglie complessive tra i Giochi di Tokyo, i Mondiali indoor di Belgrado e i Mondiali di Eugene.
Holloway nei 100mt ostacoli non delude, rimane concentrato anche quando inciampa su un paio di ostacoli e chiude primo anche questo incontro.
Il nostro Lorenzo Simoncelli, all’esordio stagionale, rimane in coda distratto e scomposto. Come dice lui a bordo pista, tutto migliorabile.
Dalla pedana dell’asta una in formissima Roberta Bruni, che salta al terzo tentativo il 6,61 mt con ampio margine sulla misura, però poi si arena al quarto posto non riuscendo a saltare la misura successiva di 6,71. Katie Moon si conferma prima a dar battaglia a Tina Sutej sulla misura del 6,71.
Dalla pedana del getto del peso, invece, tra la lista dei grandi nomi come Kovacs e Stanek, spunta il nostrano Leonardo Fabbri, che piazza un lancio a 21,73 mt e da lì è nata la rincorsa al sorpasso.
Nessuno è riuscito ad acchiapparlo, fortunatamente, diventando il nostro secondo podio e secondo diamante tutto azzurro della serata.
Le altre gare scorrono più o meno secondo i pronostici.
Nei 100 mt femminili vince Ta Lou, con l’assenza all’ultimo momento di Asher-Smith; nel salto in alto la gara aperta tra l’americano Harrison e il coreano Woo diventa uno spettacolo salto dopo salto, lasciando il trono a Harrison che riesce ad arrivare ai 2,32 mt; nei 400 mt ostacoli femminili Femke Bol, la campionessa Europea in carica, fa il meeting record e il miglior tempo stagionale.
Nei 200 mt maschili scendono in pista gli azzurri Tortu e Desalu in esordio stagionale, in una batteria non facile. Prima falsa partenza che scarica i muscoli e l’adrenalina, ma senza sentirla troppo per i nostri atleti. Tortu e Desalu bene in partenza, Tortu bene nei primi 100 mt, dove gli americani volano e cerca di tenere le posizioni, Desalu si trova dietro a rincorrere. Tortu un bel quarto posto, Desalu settimo.
Grande emozione e record mondiale nei 1500 mt, dove la keniana Faith Kipyegon riesce ad abbattere il muro dei 3 minuti e 50 secondi, che dal 2015 apparteneva all’etiope Genzebe Dibaba, con il tempo di 3:49.11. Un giro di pista in più per l’atleta che festeggia il record mondiale, commossa e incredula del risultato.
Ultime gare
La regia si destreggia tra i salti della pedana del lungo e la pista dei 100 metri. Le due gare più attese del meeting.
In una abbiamo l’esordio stagionale e internazionale di Samuele Ceccarelli nei 100 mt tra le stelle internazionali più in rilievo in questo momento come Kerley, Omanyala, Simbine, Brady e Bromell.
L’esordiente Ceccarelli si difende bene restando quinto con 10.13 dietro a Bromell e Simbine a parimerito a 10.09, Omanyala che ormai è abbonato al 10.05 e Kerley a 9.94.
Nell’altra abbiamo Larissa Iapichino che gareggia tra la campionessa europea Ivana Vuleta e quella nel salto triplo Maryna Bech-Romančuk e la campionessa mondiale a Eugene Malaika Mihambo.
Non è una gara facile, ma già al primo salto Iapichino, sospinta dal tifo di casa, vola a 6,79 mt, misura raggiungibile e superabile da tutte, ma che sembrano non riuscire a volare in questa pedana bagnata.
La gara rimane dall’inizio alla fine alla nostra Larissa Iapichino e quando, nel brivido finale degli ultimi tre salti che possiamo solo osservare in silenzio, ci accorgiamo che tra un nullo e un salto più corto le campionesse non spiccano il volo, la gioia per questa atleta che si sta portando a livelli competitivi mondiali è tanta.
Terzo diamante dalle pedane per l’Italia.
Dalla Diamond League Golden Gala di Firenze è tutto.
Alla prossima puntata, a Parigi il 9 giugno, insieme in un’altra avventura atletica.
Alessandra Collodel