La medicina estremo orientale ha una storia antichissima, risale a circa 10mila anni fa.
La Cina, infatti, possiede una delle maggiori tradizioni storiografiche del mondo, con documenti preziosissimi che risalgono a tempi molto antichi in cui la storia si confondeva con la leggenda. Possiamo considerarlo un periodo preistorico che ha avuto fine con il divieto di usare le pietre che feriscono e le canne che ledono e l’obbligo di usare i fini aghi per guarire.
Questa tecnica avrebbe avuto origine dal semplice istinto a pungere o a incidere, c’è chi sostiene che risalirebbe a una precedente civiltà scomparsa.
Alcuni ipotizzano che la medicina cinese sia un dono lasciato da alieni come altre invenzioni cinesi quali la ruota, la balestra, la bussola, la polvere da sparo…
Esistono alcune leggende che raccontano di uomini molto alti vestiti con abiti luccicanti chiamati Fuang Zui, che significa figli della luce riflessa, che giunsero in Cina nel periodo preistorico e trasmisero le loro conoscenze che, tramandate di generazione in generazione, diedero origine alla Medicina Cinese.
Fenomeni simili all’agopuntura li troviamo anche fuori dalla Cina, nello stesso Mediterraneo, in Africa e tra gli Esquimesi, che hanno usato punteruoli aguzzi di osso tornito. In Africa e in Amazzonia i guaritori usano infliggere delle spine che conficcano nelle zone dolorose. La scrupolosità usata nell’antico Egitto, in Mesopotamia e nell’antica Grecia, nell’individuare i punti dove applicare i salassi, testimoniano l’importanza della localizzazione dei punti energetici.
Anche in Italia all’inizio del secolo sono state usate sanguisughe e coppettazione, la cui efficacia era legata alla zona di applicazione. Cioè ai punti dell’agopuntura.
L’ipotesi dell’origine dell’agopuntura si combina con la sciamanica, tanto che i sensitivi avrebbero individuato, con precisione, i punti di agopuntura.
Infatti gli albori della medicina, in tutto il mondo, si sviluppano a partire da una prima fase di medicina magica, demonistica e sacerdotale.
Le malattie e le morti, in cui non c’era evidenza di trauma, venivano attribuite all’influsso maligno, solo i sacerdoti potevano eseguire esorcismi e sacrifici rituali con cui ingraziarsi i demoni. In seguito si ebbe la distinzione tra ruolo del medico e quello del sacerdote/mago.
Esiste anche un’altra origine leggendaria che riguarda l’agopuntura: si racconta come un cacciatore, mentre inseguiva un branco di animali, correndo più velocemente degli altri e avendoli quasi raggiunti, fu colpito al tendine di Achille da una freccia scoccata accidentalmente da un altro cacciatore.
Fu questo avvenimento che portò alla cura di altre persone con gli stessi sintomi ottenendo risultati così soddisfacenti che la tecnica ebbe un gran successo.
Ma recenti scoperte retrodatano la protoagopuntura: in una grotta abitata dall’uomo di Pechino, è stata individuata una popolazione che visse al suo interno per 400mila anni e che poi dovette abbandonarla per l’abnorme accumulo di residui provocati dalla loro presenza.
Tra i resti sono state individuate alcune pietre simili alle pietre BIAN con cui veniva effettuata la prima agopuntura. Una scoperta questa che colloca la nascita dell’agopuntura molto al di là di quanto si possa immaginare.
L’agopuntura, come del resto buona parte del sapere in Cina, veniva trasmessa di padre in figlio. Anticamente il figlio non poteva esercitare prima della morte del genitore. In mancanza di figli maschi, anche le femmine potevano esercitare l’arte medica ma solo dopo la menopausa.
Nel tempo la medicina tradizionale cinese ebbe una straordinaria diffusione. Poi si alternarono periodi di sviluppo e di declino parallelamente alla civiltà cinese. Dopo la seconda guerra mondiale ebbe un nuovo impulso e fu introdotta in ambito universitario e ospedaliero.
Negli ultimi anni, con il suo riconoscimento ufficiale, ne vengono sempre più ampliate le indicazioni.
Maura Luperto