Non c’è più la mezza stagione recita un luogo comune ricorrente da anni e anni, accompagnato da una sensazione comune: “le stagioni si sono spostate e continuano a spostarsi all’indietro”. Non è esattamente così, le stagioni non regrediscono, ma ecco la sorpresa: un fenomeno astronomico sposta le stagioni all’indietro senza traslare il tempo. Questa mutazione avviene molto lentamente: circa 1 giorno e mezzo ogni secolo (30 giorni in 2.000 anni). Il fenomeno astronomico è stato battezzato Precessione degli Equinozi il cui ciclo completo si consuma in 25.800 anni, poi ricomincia. Ma andiamo per ordine, vediamo di cosa stiamo parlando.
Le Stelle non stanno a guardare, ma si spostano
Questo fenomeno, che poco “intacca” la meteorologia, è la spina nel fianco degli astrologi, circa la posizione dei Segni Zodiacali. La Precessione degli Equinozi fa sì che i segni zodiacali, che duemila anni fa coincidevano con le zone del cielo occupate dalle rispettive costellazioni, siano oggi in realtà spostati in modo tale che, quando da calendario si “entra” in un certo segno zodiacale, il Sole di fatto entra nella costellazione che porta lo stesso nome circa un mese più tardi.
Quindi, con buona pace di chi crede negli Oroscopi basati sul segno zodiacale relativo al mese, quando una tavola astrologica indica che un certo pianeta “entra” in un segno, essa si riferisce a un settore di cielo oggi occupato in realtà dalla costellazione col nome del segno precedente. Questo perché per effetto del Moto di Precessione dell’Asse Terrestre, circa ogni duemila anni perdiamo un mese.
Moto di Precessione
Dice il dizionario: “lento moto dell’asse di rotazione attorno a un secondo asse (asse di precessione), tale da descrivere un cono con il vertice nel punto di intersezione tra i due assi”. L’Asse Terrestre si comporta come una trottola: oltre a girare su se stessa, descrive un cerchio sempre più ampio, man mano che decade il moto di rotazione. Con la differenza che il moto di rotazione dell’Asse Terrestre non decade.
Per esempio quando il calendario odierno ci dice che siamo nel segno dell’Ariete, il Sole si trova in realtà nella costellazione dei Pesci. Chi è nato sotto il segno dell’Ariete in realtà dovrebbe essere semmai “influenzato” dai Pesci. Chi è nato sotto il segno del Toro, dovrebbe andarsi a leggere l’oroscopo dell’Ariete, e via discorrendo. Fra circa 2000 anni il ritardo sarà di 2 mesi e così via. Fra 23.800 anni tornerà tutto come prima (25.800-2.000=23.800).
La diatriba fra Astronomi e Astrologi continua dai tempi di Keplero (27 dicembre 1571 – 15 novembre 1630), considerato il fondatore della moderna Astronomia, nonché l’ artefice involontario della separazione delle due discipline: tale separazione risale ai primi del XV secolo. La spiegazione fisica della precessione, in termini di “Interazione gravitazionale fra la Terra e gli altri corpi del sistema solare, in particolare la Luna e il Sole”, è data da Isaac Newton. Fu poi riportata nella Philosophiae Naturalis Principia Mathematica del 1687.
Gli Astronomi dunque, da un punto di vista prettamente scientifico, oppongono all’Astrologia un posizionamento dei segni zodiacali non aggiornato: dal punto di vista dell’osservatore, questo posizionamento è alterato dall’inclinazione variabile nel tempo dell’Asse Terrestre, che, inesorabilmente, rimette in discussione le datazioni degli antenati predecessori. Secondo gli astronomi, la decorrenza di ogni segno zodiacale dovrebbe essere postdatata di 3 giorni ogni 200 anni.
Gli Astrologi di rilievo (trattenendo le risate ndr) rispondono, a questa evidenza astronomica, che l’Astrologia prescinde dalla scienza, è tarata sulle istituzioni sancite oltre 2000 anni fa, quindi basata sull’inclinazione storica dell’asse terrestre. L’Astrologia è suffragata dagli effetti dimostrati sulle persone in base al periodo astronomico convenzionale occupato dal segno zodiacale di appartenenza: il periodo astrologico corrisponde al periodo astronomico storico, già suggellato per convenzione, e non necessita di alcuna correzione.
La gatta da pelare rimane agli astronomi, i quali peraltro non si sono preoccupati (né mai si preoccuperanno) di correggere l’inizio di ogni stagione: l’impatto meteorologico è minimo. Primavera, dunque, inizierà sempre il 21 marzo, l’Inverno il 21 o il 22 Dicembre, sicuramente anche fra altri duemila anni e oltre.
Nel passato, per effetto di altre tipologie di precessioni, sono stati applicati dei correttivi. Ad esempio, per effetto dell’anno bisestile, istituito da Giulio Cesare nell’anno 46 a.C., I Romani aggiungevano il giorno in più dopo il 24 Febbraio. Lo chiamarono “ante diem sextum Kalendas Martias” (sesto giorno prima delle Calende di marzo).
Altra correzione significativa fu applicata, più di 1600 anni dopo, da papa Gregorio XIII il 4 ottobre 1582 con la bolla papale Inter gravissimas, promulgata a Villa Mondragone (presso Monte Porzio Catone, RM): riformando il calendario, secondo accurate osservazioni astronomiche (6 ore residue ogni anno), Papa Gregorio XIII decretò che si passasse direttamente dal 4 Ottobre al 15 Ottobre, togliendo così i 10 giorni di sfasatura accumulati nei secoli precedenti. Così, da allora, Santa Lucia non è più il giorno più lungo che ci sia (ma non lo era neppure allora): è stato rinviato al 21 Dicembre.
Denominato “Calendario Gregoriano”, si tratta di un calendario basato sull’anno solare (365 giorni e 6 ore circa), cioè sul ciclo delle stagioni, che corregge il vecchio Calendario Giuliano, che è stato in vigore dal 46 a.C. al 1582.
La Formula di Zeller
Il matematico tedesco Julius Christian Johannes Zeller (24 giugno 1822 -31 maggio 1899), inventò una formula (la “Formula di Zeller“, ben nota agli informatici) per calcolare il giorno della settimana di qualunque anno, con decorrenza, appunto, l’anno 1582, e che perde 1 giorno ogni 4000 anni. Sulla formula di Zeller sono basati orologi e calendari digitali, ad esempio il calendario di Windows o del nostro Smartphone.
Nessuna correzione del calendario dunque, né da una parte (astrologica), né dall’altra (astronomica), per l’effetto della Precessione degli Equinozi. Ma qual è esattamente la dinamica di questo fenomeno?
La Precessione degli Equinozi
La Terra (come una trottola influenzata dalla gravità, dalla forma stessa della trottola, da attriti, etc.), a causa delle varie e reciproche influenze gravitazionali passate e presenti con gli altri corpi celesti, compie diversi movimenti, oltre a ruotare su se stessa e intorno al Sole. In particolare la precessione risulta da un movimento della Terra che fa cambiare in modo lento ma continuo l’orientamento del suo asse di rotazione rispetto alla sfera ideale delle cosiddette Stelle Fisse.
L’Asse Terrestre, inclinato di 23° e 27′ rispetto al piano della sua orbita, subisce tale precessione a causa della combinazione di due fattori: la forma non perfettamente sferica della Terra e le forze gravitazionali della Luna e del Sole che, agendo sulla sporgenza equatoriale, cercano di allineare l’asse della Terra con la perpendicolare al piano dell’eclittica (il piano dell’orbita terrestre).
Come accade in una trottola, la cui rotazione decade inclinandosi, il risultato è un moto di precessione. Per effetto del ciclo di precessione, l’Asse Terrestre compie un giro completo ogni 25.800 anni circa. Di conseguenza esso non punta sempre verso la stessa direzione, quindi anche la posizione delle stelle e dei poli celesti cambia. Ad esempio, tra circa 13.000 anni sarà Vega e non l’attuale Polaris (nota comunemente col nome di Stella Polare) a indicare il polo nord sulla sfera celeste. Nella foto di apertura, il cambiamento del polo nord celeste che si ha nel corso dei 25.800 anni.
Spiegata la Precessione come concetto generale, veniamo alla Precessione degli Equinozi. La linea degli equinozi è quella che congiunge il punto in cui si verifica l’equinozio di primavera con quello in cui si verifica l’equinozio d’autunno. L’equinozio di primavera è uno dei due punti in cui il piano dell’eclittica interseca il piano equatoriale terrestre (detto punto vernale o punto gamma), e precisamente quello caratterizzato dal passaggio del Sole dall’emisfero australe a quello boreale.
Ma tale passaggio è quello che noi vediamo dal punto di vista di un osservatore sulla Terra. Se l’asse terrestre, però, cambia il suo orientamento, anche il punto gamma (punto in cui il piano dell’eclittica interseca il piano equatoriale terrestre) cambia, e quindi equinozi e solstizi si spostano di 1° ogni 71,6 anni circa. La linea degli equinozi quindi si sposta nel tempo girando in senso orario e compiendo un giro completo di 360° in circa, appunto, 25800 anni: la Terra, di conseguenza, assume inclinazioni opposte ogni 12.900 anni circa (mezzo giro di inclinazione della trottola, ovvero 25.800 / 2).
Ma attenzione: non cambia il tempo. Non c’è una regressione temporale (non si perde un mese ogni cento anni), poiché il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole rimane invariato: cambia la dinamica delle stagioni all’interno dello stesso anno. Motivo per cui decade solamente la corrispondenza dei periodi astrologici vs i periodi astronomici. Grazie a un calcolo matematico a ritroso, basato su questo fenomeno, si è potuto constatare che alcune Piramidi Egizie e Cinesi, migliaia di anni fa, puntavano verso la Stella Polare. Un piccolo tunnel nella Piramide di Cheope puntava dritto sulla Stella Polare, oggi non più.
Considerazioni Finali
Se l’osservatore di 2000 anni fa si fosse piazzato al centro della Terra, anziché sulla superficie, e senza “appoggiarsi” all’asse terrestre, i puntamenti alle stelle sarebbero rimasti invariati e questa diatriba non avrebbe senso: lì non vi è alcuna precessione, poiché l’osservatore si troverebbe sul perno sui cui ruotano le due trottole: semi-asse emisfero nord e semi-asse emisfero sud. Ma il centro della Terra risulterebbe un po’ “caldo” e, comunque, la Terra dovrebbe essere… trasparente per consentire l’osservazione.
Mi chiedo perché gli astronomi puntino continuamente il dito contro le “inesattezze astronomiche” dell’Astrologia: l’Astrologia non è una scienza, come non lo è del resto, neppure la Matematica (si avvale di assiomi e postulati laddove non può dimostrare una verità). Molte teorie astronomiche sono state e continuano ad essere smontate.
Ma Siamo sicuri che l’Astronomia sia una scienza? Credo proprio di no: l’Universo si basa sulla Matematica, che, abbiamo appurato, non è una scienza. Per quanto tempo ancora reggerà la Relatività di Einstein? E’ un Postulato, che si potrà smontare quando qualche particella supererà la velocità della luce (e c’è mancato poco il 23 Settembre 2011 al CERN di Ginevra), così potremo tornare indietro nel tempo.
Conclude Roberto Giacobbo nella sua trasmissione Freedom, Oltre il Confine: “Non vi sono prove scientifiche sull’attendibilità dell’Astrologia, ma la statistica, da secoli, piega a suo favore”
Personalmente non credo nell’Astrologia (che comunque rispetto entro i limiti della Buona Fede di chi la pratica e chi la divulga), né tantomeno negli oroscopi. Tuttavia non posso negare che mi riconosco nelle caratteristiche del mio segno, il Cancro, parola per parola (Lunatico, Artista, Docile, Timido, affettuoso, riservato, sognatore, sensibile, intuitivo e con tanta immaginazione, naturalmente scelgo i lati positivi). Mi ritengo ben lontano dalle caratteristiche del segno dei Gemelli, al quale dovrei appartenere “scientificamente” parlando. In effetti non sono andato mai d’accordo con donne del mio stesso segno zodiacale, e sono sempre andato d’accordo con donne di segno zodiacale “compatibile”. Coincidenze? Beh, non credo neanche in quelle.
Come andrà a finire questa diatriba fra Astrologi e Astronomi? Non si può certo proporre un “Calendario astronomico variabile” con revisione secolare, per riallineare i segni zodiacali al periodo astronomico cui appartengono. Forse è meglio lasciare le cose come stanno, certi che… nell’anno 25.800 ritornerà tutto come prima della nascita di Cristo.
E il famoso “Orologio dei 10.000 anni” di Jeff Bezos (fondatore di Amazon), l’unico orologio meccanico al mondo (alto 142 metri) capace di segnare l’ora esatta fino all’anno 12.000? Mi chiedo se quest’orologio, posto una montagna della Sierra Diablo, in Texas, di proprietà dello stesso Bezos, mostra il giorno della settimana con la formula di Zeller: nessuno lo sa, neppure Focus. Potremmo chiederlo a Jeff, o meglio al progettista Danny Hillis (inventore e scienziato), che lo ideò nel 1986.
Ma questa è un’altra storia.
Vincent
Scrittore, Musicista, Informatico e… Sognatore
Fonti : Focus TV, Focus.it, Wikipedia, Centro Meteo Astronomia e Matematica – articolo “La Precessione degli Equinozi: spina nel fianco di Calendari e Segni Zodiacali”