Non lo so perché. Forse sarà il sangue. L’essere veneziana da generazioni e generazioni nei secoli dei secoli amen, e l’acqua è il nostro elemento primario (non bevuto, ovviamente). Ma quando piove, soprattutto d’estate, io sento che devo uscire.
È più forte di me. È un qualcosa di ancestrale.
Devo sentirmi questa pioggia addosso, e goderne e ringraziarla.
Io amo la pioggia. Sempre amata, soprattutto quella estiva, perché libera e sciacqua via tutte le brutture della vita.
Sarà la cultura anni ’80 tra “Have you ever see the Rain” e poi, nei’ 90, “Rain” di Madonna. Forse la mia canzone preferita, o almeno la più sentita. Senza contare “Singing in the Rain“!
Io sotto alla pioggia, soprattutto estiva, sono felice. Sempre.
E poi penso: la fortuna di vivere ad un ultimo piano, anche se a casa mia è il primo. E a sentirla battere sopra di me, che non ho un tetto ma una terrazza. Ogni singola goccia cade diretta e la senti tutta. E mi rilassa. Meglio di una ninna nanna.
Ne ascolto la sua musica, il fluire. I tuoni in lontananza. Lava via ogni cosa.
Ne sento il profumo sull’asfalto caldo, piante che finalmente bevono e rinascono.
Dopo mesi di sofferenza, di rinunce, di fatiche. Non esiste più nulla. Solo il suono della pioggia.
Eccola finalmente.
La rinascita.
La vita.
Anna Bigarello