- “Sior Pare, hai messo su l’acqua per la pasta?“
- “No, gero drìo mettar su el sugo…” (No, stavo mettendo su il sugo…)
- “Varda che xe già un boto manca un quarto.” (Guarda che è già l’una meno un quarto)
- “AH.“
- “Ti ga da domandarghe ad alexa che ora che xe perché ti te perdi via sto periodo.” (Devi domandare ad Alexa che ora è perché ti perdi via in questo periodo)
- “Alexa che ora xe?“
- “…“
- “No a me risponde.“
- “Alexa, che ore sono?“
- “Sono le 12 e 43 minuti.“
- “AH.“
Ultimamente il Sior Pare si perde un po’. Non si rende bene conto del tempo, di che ora sia o quanto passi tra una cosa e l’altra. Capita così che una volta scesa per pranzo o sia già tutto pronto alle 13 in punto (quando noi normalmente abbiamo sempre mangiato per le 13.15 se non dopo) o che debba ancora iniziare a far niente e magari essersi appena alzato dal letto.
Questa situazione lo porta anche spesso a bruciare le cose, mentre la pietanza del giorno è sul fuoco lui intanto si mette a far altro, non rendendosi conto che quelli che per lui sono 2 minuti, in realtà sono almeno 10.
In fondo settimana prossima compirà 85 anni, ci sta che sia un po’ più lento. E le giornate sono davvero tutte uguali per lui. Si alza, si lava e fa la barba, va a comprare il pane sotto casa e poi si mette a cucinare. Mangia, prepara la lavastoviglie e poi nel pomeriggio si guarda un film, un’opera o un documentario, intramezzato dal suo fedele Sky Sport 24. Ricomincia a cucinare per la cena (sempre che non venga preso da altro), e poi si piazza di nuovo davanti alla televisione. Giornate semplici, ma senza un qualcosa che gliele faccia distinguere se non i vari eventi sportivi.
Per fortuna da un paio di anni a questa parte ha Alexa che lo aiuta in molte cose, anche se non la sfrutta a pieno. Praticamente quasi ogni giorno gli spiego che può chiederle di mettere un timer per avvisarlo quando la pasta è pronta o per sapere l’ora e il giorno esatti, ma niente. Per lui Alexa serve solo ad ascoltare musica classica o arie d’opera. Al massimo per la sveglia mattutina:
- “Che tanto no sento mai… Ti me ga messo ea cavalcata dee valchirie? Ciò, me svegio da soeo eo stesso” (Che tanto non sento mai… Mi hai messo la cavalcata delle valchirie? Eh, mi sveglio da solo lo stesso”
In certe cose però è sempre puntualissimo, non si sa perché. La sveglia la domenica per vedere la Santa Messa del Papa in televisione è per lui un appuntamento fisso e immancabile. Cascasse il mondo, lui alle 11 deve essere già pronto di tutto punto per poter ascoltare con attenzione le parole del Pontefice.
Per quanto riguarda la cena invece, i ritmi sono completamente cambiati negli ultimi mesi. Da quando ha scoperto “Nudi e crudi” lui o cucina tutto entro le 19.35 o non ci pensa proprio, oppure mette su e poi si dimentica. Capita così spesso che io finisca di lavorare dopo le 20 e lo trovi di fronte alla televisione completamente rapito, non si gira nemmeno a guardarmi. Mi racconta in velocità dove sono i protagonisti della puntata e cosa sono riusciti a combinare, senza mai distogliere lo sguardo dallo schermo. Devo attendere la pubblicità per capire se ha preparato qualcosa o se mi devo mettere io ai fornelli.
- “Ciò, i xe in Africa ancùo. Ghe xe pien de bestie!” (Eh, sono in Africa oggi. È pieno di bestie!)
- “Cosa c’è da mangiare?“
- “Dopo te digo… ma che ora xe?” (Dopo ti dico… ma che ora è?)