La Luna rappresenta in Astrologia il Luminare notturno e ci conduce, come Signora della Notte, nel profondo della nostra anima.
Notte e giorno, la polarità tra luce e ombra, tutto ciò ha sempre incuriosito l’uomo fin dall’antichità.
Nel volgere gli occhi al Cielo, l’uomo ha infatti cercato di lenire il senso di solitudine, di sentire appartenenza col Tutto e la mutevolezza lunare era per lui motivo di grande curiosità. Ciò che infatti noi osserviamo non è solo la Luna e il suo presentarsi a noi in modo sempre diverso, ma la sua relazione con il Luminare Diurno, il Sole.
La Luna, nel tema di nascita, esprime la nostra energia ricettiva, il nostro rapporto col nutrimento e con ciò che ci fa sentire al sicuro descrivendo l’immagine archetipale del materno, entriamo qui nel territorio delle percezioni, quindi ciò che la Luna ci indica è relativo al percepito.
Ecco perché di fronte a temi natali di diversi fratelli, noi troveremo posizioni lunari completamente diverse, la Luna dunque non rappresenta la madre ma l’imago materna, quell’impronta interiore archetipale che ci porta poi a vedere la madre con un certo filtro interno.
Il Segno in cui troviamo la Luna descrive la nostra natura profonda, come istintivamente reagiamo agli eventi e all’ambiente, alla vita da un punto di vista emotivo ed è naturalmente collegata ai bisogni del nostro corpo.
Corpo e stati emotivi sono infatti intimamente interconnessi, il corpo è il luogo dove gli stati emotivi si manifestano, anche la nostra modalità di nutrimento dipende dallo stato emotivo del momento: quante volte abbiamo cercato conforto emotivo in un pezzo di cioccolata?
Essendo collegata ai bisogni corporei, la Luna si relaziona anche col nostro bisogno di dormire e col mondo onirico, come veicolo di messaggi dal nostro piano interiore. Attraverso il corpo riconosciamo la nostra mortalità, l’impermanenza e la fluidità delle cose e anche il nostro potenziale di autoguarigione.
Considerando il principio psicologico simboleggiato dalla Luna, ci confrontiamo con i nostri bisogni primordiali di sicurezza e sopravvivenza, i bisogni lunari non sono decodificabili attraverso la razionalità né la volontà solare.
La Luna ci porta ai primi mesi della nostra infanzia, perché la figura materna veicola per noi l’archetipo della Grande Madre, incarnandone parziali caratteristiche che verranno da noi introiettate come parte della nostra struttura psichica.
La Luna si ferma ogni due giorni circa in un segno diverso, cogliendone le caratteristiche con rapidità: la percezione intuitiva della Luna deriva proprio dalla necessità di cogliere con estrema rapidità ciò che avviene, con una sensibilità mutevole.
Per la Luna niente è statico, tutto è in divenire, è inafferrabile nella sua velocità di movimento, si collega quindi al passato e al futuro.
La Luna ci veicola nel periodo intrauterino, quando noi, fusi nell’indifferenziato mondo ovattato, a partire dalla fase di concepimento, ripercorriamo tutte le tappe dell’evoluzione della specie codificate nel DNA umano: la Luna dunque è relativa al concetto di memoria.
Poiché la Luna giunge percettivamente laddove scompare l’apparenza, coglie le sfumature che si nascondono dietro il visibile, la Luna è parallela e non opposta al Sole, è complementare.
È Signora del segno del Cancro.
Assicura la sopravvivenza dei più deboli, si lega ai concetti quali infanzia, madre, casa, famiglia e patria. Si collega anche al concetto di sogno, fantasia, si nutre di ricordi, memorie ancestrali, paura dell’ignoto. Ci parla dei bisogni del corpo, del primo contatto col materno, del bisogno di nutrimento e sicurezza.
Ci darà indicazione del nostro rapporto con la madre e col femminile interiore. Ciò è espresso naturalmente nell’interiore, sia nell’uomo sia nella donna. Vi sono infatti uomini che esprimono una forte funzione lunare spontanea.
Abbiamo indicazione del rapporto con la femminilità, l’accettazione o non accettazione di sé, la tendenza a trattenere i liquidi nell’organismo o la facilità a eliminarli.
Proprio per la sua rapidità di passaggio conferisce un buon grado di intelligenza intuitiva, ha un rapporto strettissimo con le fibre cerebrali.
La Luna natale, inoltre, indica la relazione con l’ambiente e mentre il Sole ci porta a crescere in un destino individuale, la funzione lunare ci collega a un gruppo di appartenenza.
Rappresenta il posto in società che la persona riconosce per istinto, il sentimento sociale della persona: è quindi legata al concetto di folla e anche di fama e popolarità.
La Luna veicola memorie ereditate in contesti ambientali genealogici e, nel suo domicilio primario, il Cancro, ci porta a sentirci profondamente connessi alle nostre radici familiari e territoriali.
Attraverso la vita intrauterina, ci mette a contatto con le memorie genealogiche collettive, il cosiddetto Inconscio Collettivo di Jung. Oltre alle memorie antiche, la Luna ci dà indicazione dei meccanismi di risposta automatici formatisi in seguito a tali esperienze, quelli che si attivano prima che intervenga il filtro razionale, è la memoria del passato.
Proprio per la sua funzione di contenitore della memoria, è più facile che ci si identifichi nella prima parte della vita con il modello lunare, con ciò che conosciamo, la Luna però tende a trattenere la persona all’interno dei confini di ciò che si conosce, in una sorta di modello orizzontale coattivamente ripetitivo, perché basato su modelli automatici di risposta.
Il percorso verso il Sole è dunque frutto di un lavoro interiore consapevole, questo è uno dei motivi per cui alcune persone non si riconoscono negli oroscopi segno solari. Spetta a noi scegliere consapevolmente di perseguire il sentiero verticale-spirituale di sviluppo del nostro Sole di nascita.
La parte inconscia lunare che rifiutiamo, agisce automaticamente e diventa terreno di proiezioni negli altri, soprattutto nel mondo delle relazioni affettive, quelle lunari.
Come abbiamo detto in precedenza, la Luna è la connessione con la nostra Madre Interiore, se introiettata dalle memorie ancestrali come inquietante, ci porta poi ad attrarre una madre percepita attraverso un certo filtro come portatrice di determinate caratteristiche e ci spingerà a lavorare e trasformare tali memorie.
Altresì, la Luna manifesta la capacità di attivazione del proprio genitore interiore, di autoguarigione delle ferite interiori e di trovare una modalità di espressione dei propri bisogni.
Riconoscendo la Luna come serbatoio di memorie, cogliamo l’importanza dei miti nelle raffigurazioni lunari, e di quel mito che si esprime nella forma della Luna in un segno.
Dal punto di vista astrogenealogico la Luna è il contenitore che abbraccia la memoria di tutte le gestazioni e delle nascite attraverso la linea familiare; questo è il motivo per cui solitamente il modello dinastico associato alla Luna si trasmette attraverso la linea materna.
Da grembo a grembo, di generazione in generazione, il modello di nutrimento, simbiosi e maternage si trasmette.
Rossana Strika