La perla e la luna

Le antiche tradizioni sostenevano che il Sole fosse il simbolo paterno maschile, mentre la Luna rappresentava la madre, principio femminile, energia creatrice. Alcuni ritenevano che la Luna contenesse l’acqua da cui originava la pioggia, fonte di vita. Il colore lunare è il bianco, i pianeti amici sono Sole, Marte e Giove. Mentre i nemici sono Mercurio, Venere e Saturno. Per gli astrologi la Luna governa il segno del Cancro, si esalta in Toro e si indebolisce in Capricorno.

Presiede al benessere generale del corpo e alla pace della mente, così come alla buona e alla cattiva sorte. Dona capacità di intuizione, passionalità, amore per l’arte, la musica e la poesia, sapienza ed è portatrice di buona fortuna. La sua azione ci rende sensibili, emotivi e a volte malinconici. Favorisce la fertilità e il concepimento. Risulta benefica per i nati durante la fase crescente, malefica per quelli nati nella fase calante. Sul piano organico la Luna influisce sullo sviluppo del bambino e i suoi effetti benefici si possono notare sulla vista, sull’addome e sul cervello. Esercita una maggiore influenza sugli individui tra i 24 e i 25 anni.

In posizione sfavorevole, la Luna attira la cattiva sorte e pone ostacoli alla crescita personale. A livello fisico può provocare sofferenze agli occhi, disturbi intestinali, coliche, problemi alla gola, bronchiti, nevrosi.

La perla è il risultato di un’azione difensiva da parte dell’ostrica. Quando un corpo estraneo si introduce nella sua conchiglia, l’ostrica reagisce rivestendolo di strati concentrici di madreperla, in modo da isolarlo, evitando che danneggi il suo organismo. La tradizione vedica offre invece una narrazione più poetica. Secondo i Tantra, quando la pioggia divina cade sulla Terra, un’ostrica può aprire le valve per ricevere le gocce, che poi di solidificano, formando così perle speciali, molto più belle delle altre, perché hanno la particolarità di non presentare all’interno alcun corpo estraneo.

Ma non è tutto. La tradizione vedica distingue, sempre secondo l’origine, fra 8 varietà di perle:

1. La perla del cielo che si forma nell’ostrica dalle gocce di pioggia. Possedere questa perla consente di scoprire tesori nascosti.

2. La perla del cobra, si produce quando le gocce di pioggia, invece di cadere tra le valve aperte di un’ostrica, finiscono tra le fauci aperte di un cobra reale. La perla allora si sviluppa nel “cappuccio ” del serpente e acquista una tonalità azzurra che emette luce al buio. Se la perla viene strappata il cobra muore. La perla del cobra permette a chi la possiede di vedere realizzati i suoi desideri.

3. La perla del bambù si forma nei fusti cavi di questa pianta. Ha una forma ellittica e un colore verdastro. Il bambù che contiene la perla canta come se recitasse un mantra. Chi la trova avrà fama e fortuna.

4. La perla del maiale si sviluppa nella sua testa. È rotonda e grande e di colore giallo senape. Potenzia la memoria e realizza i desideri. Se la indossa una donna incinta il bambino avrà grandi qualità.

5. La perla elefantina ha origine nella testa degli elefanti. È sferica, poco brillante e ha un aspetto freddo. Favorisce il superamento degli ostacoli e chi la possiede avrà pace e prosperità.

6. La perla di chiocciola marina si forma all’interno della conchiglia dei molluschi. Di forma ovale, può raggiungere la dimensione di un uovo. Il colore varia dal bianco all’azzurro chiaro fino al giallo pallido e all’ocra bruno. È liscia e gradevole al tatto. Tiene lontana la povertà.

7. La perla del pesce si sviluppa nello stomaco dei pesci, è piccola e di colore bianco giallastro. Ha grandi poteri, cura le malattie e chi la possiede può vedere chiaramente sott’acqua.

Le sette varietà di perle sono rarissime o forse frutto di fantasia.

L’unica perla conosciuta da tutti e dall’origine certa è naturalmente l’ottava. La perla dell’ostrica. I testi vedici segnalano l’esistenza di cinque varietà di perla dell’ostrica.

Secondo l’elemento che predomina nella loro formazione: Aria, Acqua, Terra, Fuoco o Akasha, l’elemento che ingloba gli altri quattro.

Maura Luperto