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Dove abitano le città di Loredana Sucato e Antonella Messina

Dalla quarta di copertina:

La città è il luogo in cui l’evoluzione tecnologica determina i principali mutamenti nei comportamenti personali, sociali e culturali dell’essere umano contemporaneo, con manifestazioni che coinvolgono anche l’aspetto neurologico dell’individuo. La velocità della vita quotidiana e la necessità di dover dedicare sempre più tempo al “fare” si coniugano con i processi eterei e accelerati della connessione globale che ormai riusciamo a ottenere anche dai nostri smartphone, proiettandoci in dimensioni che superano i confini predefiniti delle città fisiche. La complessità delle connessioni e degli scambi interattivi in cui siamo immersi nella vita di ogni giorno modifica gli aspetti psicologici personali collegati alle dinamiche sociali urbane, generando in molti casi delle vere e proprie patologie emergenti.

Le autrici attraverso la ridefinizione del concetto di spazio urbano e la presentazione dei nuovi dispositivi tecnologici e digitali, che guidano e controllano la nostra vita quotidiana, arrivano a definire possibili scenari futuri in cui il mondo virtuale e quello reale saranno sempre più integrati e interconnessi.

Come affermano le autrici di questo saggio, essere fisicamente in un posto e virtualmente in un altro,  ormai fa parte integrante della nostra routine.

A questo punto viene spontaneo chiedersi se la tecnologia del futuro potrà interferire sulla nostra vita trasformandola in modo determinante.

Noonoouri, ad esempio, è una modella virtuale nonché influencer con 280.000 followers ed ha già ricevuto proposte contrattuali da brand di fama mondiale. Si mette male per le modelle in carne ed ossa!

Ma non sono solo le modelle a rischiare di essere soppiantate da veri e propri cyborg.

I dispositivi tecnologici assolvono funzioni per noi umani ormai insostituibili. Oggi è un bip a rammentarci che nostro figlio ci aspetta in auto o a ricordarci un appuntamento. Ci sono app che scelgono il ristorante per noi, con altre è possibile pagare il parcheggio, altre ancora ci ricordano dove abbiamo lasciato l’auto.

Il benefici sembrano evidenti ma anche gli svantaggi.

Le nostre capacità mnemoniche ad esempio corrono il rischio di atrofizzarsi dato che tenere in mente i numeri telefonici della nostra rubrica, chiedere informazioni per trovare un luogo qualunque sono problemi che ormai risolve facilmente il nostro smartphone.

Per non parlare delle nostre capacità relazionali.

E proprio a questo proposito, sapete cosa sia uno “Smombie”?

No? Eppure è un neologismo coniato per prendere in giro un po’ tutti noi, inclusi purtroppo i nostri figli.

Oggi esistono app per risolvere perfino i problemi di depressione o la gestione della vita familiare.

Per favore, non ditemi che non avete mai sentito parlare di Calm, Super Better e Save the Mom!

Quest’ultimo, in particolare, è un social network, usato da famiglie, con cui è possibile gestire la lista della spesa e decidere cosa mangiare per cena etc…

Sì, lo so, è assurdo. Solo qualche anno fa sarebbe sembrato il parto fantasioso dell’autore di un romanzo distopico, oggi è la nostra realtà.

Le autrici di Dove abitano le città, l’una antropologa l’altra psicoterapeuta, non solo affrontano questi e ad altri interessanti quesiti ma nel loro saggio, assai simile a un vero romanzo di fantascienza, si sforzano di prospettare anche possibili scenari futuri.