Il “Re leone” è uno dei classici Disney tra i più amati, con i suoi intrighi, l’avventura e le perle di saggezza del babbuino Rafiki, ma pare che dietro ci sia molto più di quanto sembri a prima vista!
Il leone è da sempre simbolo di coraggio e gli è attribuito il ruolo di “re della foresta”, quindi nel film (almeno all’inizio), Simba è il principe.
Mufasa (padre di Simba), ahimè, muore, lasciando il figlio in preda ai rimorsi, convinto di esser stato lui la causa della dipartita del genitore, quando invece è stato lo zio, fratello del padre nonché nuovo compagno della madre e nuovo re, ad aver ucciso l’ex regnante.
Un re che muore, uno zio traditore, un principe afflitto: Shakespeare, sei tu? Eh già, alla base del film Disney c’è L’Amleto del famoso Autore! La dose di dramma viene notevolmente diminuita, per ovvie ragioni.
Questo non è l’unico riferimento “dotto” all’interno del film.
La scelta del babbuino come saggio non è casuale, per alcune culture quest’animale è l’emblema della saggezza e se ne ritrovano tracce con questa connotazione persino nell’ancora-piena-di-misteri antica religione egizia, dove è associato al dio del sapere e delle scienze Thoth.
In “Koda fratello orso” i riferimenti sono ancora più espliciti, si parla di religioni spiritualiste, di crescita personale attraverso le proprie tendenze e le proprie aspirazioni.
Volendo ci si ritrova un che dell’Atlantide di Platone, molto alla vaga, dove non vi è proprietà privata e ciascuno aiuta l’altro sulla base delle proprie capacità lasciando da parte ogni genere di egoismo che possa minare il reciproco benessere.
Dei film per bambini che incitano a una certa ricerca di sé, tramite dei buoni esempi, e che permettono anche agli adulti di ritrovare un po’ di semplicità nella vita divenuta improvvisamente complicata e piena d’insidie con il passare degli anni.
Messaggi universali e profondi attraverso un linguaggio spensierato.
La Disney, con la sua volontà di donare sogni, con alcuni dei suoi capolavori è riuscita persino a ridonare speranza, saggezza e, come sempre, viene dato un ruolo da protagonista a quel sentimento che “move il sole e l’altre stelle”, come dice Dante: l’Amore.
Silvia Costanza Maglio