Primo ciak per Bentornato papà di Domenico Fortunato che sceglie un’intensa e toccante storia familiare per il suo nuovo film, di cui è anche protagonista insieme a Donatella Finocchiaro, Riccardo Mandolini (protagonista della serie Netflix Baby), all’esordiente Giuliana Simeone, affiancati da un cast straordinario: Dino Abbrescia, Giorgio Colangeli, Giulio Beranek, Silvia Mazzieri, Sara Putignano, Franco Ferrante.
Il film è una produzione Altre Storie con Rai Cinema, prodotto da Cesare Fragnelli, con il contributo della Regione Puglia e di Apulia Film Commission. La sceneggiatura è di Cesare Fragnelli, Francesca Schirru, Lorenzo Righi, Michele Santeramo, Domenico Fortunato, la fotografia è affidata a Giorgio Giannoccaro, la scenografia a Marco Vigna, le musiche a Nicola Masciullo e i costumi sono a cura di Magda Accolti Gil. Antonio Alessi è l’organizzatore generale e Francesca Schirru l’aiuto regia.
Le riprese, che iniziano domani, dureranno sei settimane e avranno luogo a Martina Franca, Roma e Ostia.
Siamo in una bella famiglia del sud, unita da un rapporto profondo, nonostante alcune incomprensioni: Franco, un padre che ha dedicato la vita ai suoi cari e al lavoro. Il figlio Andrea, studente universitario con le proprie ambizioni e inquietudini. La figlia Alessandra, dolce e sensibile con il sogno di diventare maestra d’asilo. La moglie Anna apprensiva e amorevole. Il fratello maggiore, Silvano, a cui è molto legato.
Un ictus colpisce Franco improvvisamente. Una tragica sorpresa che sconvolge la sua vita e quella dei suoi cari, ma che diventa per tutti un momento di crescita interiore. Un percorso terapeutico dell’anima reso possibile dall’amore della famiglia e degli ‘amici’ che si incontrano lungo la strada, alla ricerca di un nuovo equilibrio che non si potrà mai dare per scontato. Tutto cambierà ancora una volta…
Un viaggio nelle emozioni più profonde e contrastanti dell’animo umano. Un film che rappresenta in tutta la sua essenza il valore di una famiglia unita contro qualsiasi insormontabile difficoltà.
“La nota principale che sembra risuonare nel film è certamente drammatica, struggente, da togliere il fiato nei polmoni e strozzarti – ha raccontato il regista Domenico Fortunato. Eppure in quello che apparentemente potrebbe essere l’inferno, c’è invece la vita. Quella “bella”. Semplice, potente e piena d’amore. In Bentornato Papà la malattia non è raccontata solo come momento doloroso, qui è soprattutto l’occasione per una famiglia di ritrovarsi, concedendosi tutto quel tempo necessario per parlare, capirsi, spiegarsi. La malattia diviene dunque anche il motore del cambiamento dei protagonisti. Si ritroveranno cresciuti, cambiati, in grado di affrontare con successo delle sfide ed essere, nonostante tutto quello che accade, diventati migliori”.