Intervista con l’autore: Patrizia Fortunati
Elisa: Ciao Patrizia, il tuo romanzo “Puzza di morto a Villa Vistamare” ha un’ambientazione molto originale. Vuoi raccontarci come ti è venuta questa idea?
Patrizia Fortunati: Il romanzo è dedicato a
“A nonno Elio e nonna Osilia
Dai quali ho imparato a vedere il mare
Anche quando non c’è”.
Ho avuto infatti la fortuna di avere due nonni che sono invecchiati “bene”, bene in tutti sensi: con tanta strada in salita alle spalle, ma la voglia di continuare a guardare avanti sempre con il sorriso. La mia infanzia – lo dico sempre – è stata bella anche grazie a loro: ricordo con infinita tenerezza e altrettanta nostalgia le giornate passate con loro, le nostre merende, le partite a carte, le vacanze, tutto.
E, sempre per fortuna, continuo a essere circondata da vecchietti che “non mollano”, a cominciare dai miei genitori e dalle mie zie.
Ho scelto di ambientare il romanzo in una casa di riposo, perché è generalmente “il luogo dei vecchi”. Però ne ho voluto dare un’interpretazione molto diversa da quello che spesso è. Un luogo pieno di vita, dove – appunto – si continua a vivere e non si aspetta solo la fine. E per questo ho pensato di collocare questa casa di risposo sui generis davanti a un bellissimo panorama, perché la bellezza aiuta sempre a tirare a campare.
Elisa: Raccontaci come sei arrivata alla pubblicazione.
Patrizia Fortunati: “Puzza di morto a Villa Vistamare” è stato scritto un’estate in cui si moriva dal caldo.
L’ho iscritto al Torneo “IoScrittore”, superando la prima fase e arrivando tra i Trecento. Non essendo passato tra i dieci finalisti, mi sono guardata intorno e ho pensato di inviarlo al Premio “Romanzo Italiano – Rtl 102. – Mursia”.
L’ho inviato l’ultimo giorno utile. Dopo qualche settimana ho ricevuto una telefonata da Milano che mi annunciava che ero tra i dieci finalisti e, dopo un mese, una seconda telefonata mi comunicava che ero tra i primi tre. Per la finale sono andata a Milano, alla sede di Rtl 102.5, dove ho conosciuto l’editore di Mursia e il suo staff. È stata un’esperienza davvero molto bella. Alla fine non ho vinto, ma i vecchietti erano piaciuti tanto che Mursia mi ha proposto lo stesso la pubblicazione. Potevo non accettare? J
Elisa: Un consiglio per le nuove generazioni di scrittori.
Patrizia Fortunati: Questa sì che è una domanda difficile, anche perché io “sono appena partita”, per cui mi sento “nuova” pure io, pur non essendo giovanissima J.
L’unica cosa che posso dire è sempre quella: non mollare. Difficilmente diventeremo ricchi e famosi coi nostri libri, per la stragrande maggioranza di noi scrivere non diventerà mai un lavoro vero (nel senso che potremo campare di questo), ma scrivere ci aiuterà a invecchiare bene.
E sarà una bellissima eredità per chi resta. Tra i motivi per cui ho iniziato a scrivere c’è anche questo: continuare a parlare alle mie figlie (e a chi vorrà leggermi) anche quando non ci sarò più.
Per la serie: non i libereranno mai di me.
Elisa: Quale personaggio della letteratura inviteresti a cena e perché?
Patrizia Fortunati: Considerato come cucino, dovrei invitare qualcuno che mi sta antipatico.
Se invece posso portarlo al ristorante, il primo che mi viene in mente è Andrea Vitali.
Mi piacciono molto i suoi romanzi, che sono un po’ dei vecchi film in bianco e nero che raccontano di un’Italia che non esiste più e lo fanno regalando sorrisi.
Credo che la letteratura debba anche regalare momenti di leggerezza, la leggerezza di Calvino.
Elisa: Consiglia ai nostri lettori un libro perfetto da leggere sotto l’ombrellone.
Patrizia Fortunati: Visto che l’ho invitato a cena, consiglio un libro di Vitali.
“Olive comprese” credo sia uno dei suoi più riusciti, perfetto da leggere in vacanza, con una bella vista “Vistamare”.
Maria Elisa Aloisi
Patrizia Fortunati nasce nel 1972 e già a dieci anni sogna di fare la scrittrice. Poi, si sa, la vita impone altre strade, ma quel sogno troverà la sua piccola soddisfazione dopo trent’anni, quando esordisce con “Marmellata di prugne” (ali&no, 2013). Da allora, ha pubblicato un libro di poesie; due titoli di una serie per bambini, “Benni e Celestina”, il terzo uscirà entro l’anno; e altri tre romanzi, di cui l’ultimo “Puzza di morto a Villa Vistamare”.