Le altalene e l’omaggio a Rodari

Mi arriva una notifica su Facebook.
Un’amicizia mi chiede di metter like ad una pagina.
Di solito le snobbo, ma il nome mi intriga. Altalenando. Clicco sulla notifica, leggo le informazioni della pagina e… me ne innamoro.

Te ne innamori già dall’immagine di copertina. Un tronco in legno, tutto dipinto e retto da nastri e corde colorate. Basta poco per costruire un’altalena. Ma l’iniziativa va oltre essendo un omaggio al centenario di Rodari. E come omaggiarlo se non con colori, fantasia e le sue più belle citazioni?

“Nel silenzio della natura, sono state installate nel Parco Urbano della Pineta di Castel Fusano di Ostia otto altalene realizzate con tronchi dipinti. Le altalene sono state pensate come un dono per tutti i bambini che frequentano questa area protetta e con l’obiettivo di farle sposare appieno con la natura in cui sono immerse, senza stravolgerla e senza intaccarne gli equilibri. Nate dal progetto “Altalenando“, le installazioni spuntano tra lecci, pini, querce, erica e corbezzoli, in uno spazio verde in cui i piccoli possono vivere avventure indimenticabili.” – ci spiegano le persone di Altalenando.

©Altalenando Instagram

Tra le foto della pagina c’è la mappa del parco, che si legge con poesia, e ci indica dove trovare le altalene. Ad ognuna è stato dato un nome, che elogia un’opera di Rodari. Troviamo quindi la cicala, la vita, la fantasia. In tutto sono otto, sparse qui e là nel parco.
Tutte colorate e felici – (Sì, un’altalena può essere felice). Già l’immagino Rodari nel parco a camminare a testa in giù tra questi alberi. O camminare in un modo strambo e creativo come solo lui avrebbe saputo fare. Canticchiando, scoprendo e dondolandosi su ogni altalena con la stessa gioia con cui vedeva il mondo e lo faceva scoprire ai bambini.
E si torna subito bambini, in quel gesto del salire sull’altalena e cavalcare la libertà, del vento tra i capelli e il “sempre più in altooo” dato dalla spinta delle nostre gambe o di una persona che ci spinge a volare.

Ti accolgono così queste altalene tutte colorate. Con quella stessa gioia e speranza. Questa iniziativa è nata infatti per dare speranza in un momento strano e difficile, soprattutto per i bambini, quello del lockdown.

©Altalenando Instagram

“Un’idea che, come una favola, è nata durante il lockdown a causa dell’impossibilità per i bambini di vivere gli spazi aperti. Creata nel centenario della morte di Gianni Rodari, è stata l’occasione per personalizzare tutte le altalene: ognuna di esse è un’opera unica, con frasi tratte dai suoi scritti: dalla “Grammatica della fantasia” alle “Filatrocche in cielo e in terra”. Sono state scelte parole e versi che, con estrema leggerezza, ci fanno riflettere sul nostro mondo e su come migliorarlo.
Non tutti sanno che in questa zona è custodita l’area verde pubblica più grande del Comune di Roma. Inoltre, la leggenda narra che proprio a due passi da qui i fati condussero Enea, un luogo speciale da secoli nel quale si fondono storia e macchia mediterranea. Chissà se di questa favola verrà scritta una nuova pagina?” – raccontano le persone di Altalenando.

Spero che questa favola possa iniziarne a raccontarne molte altre, magari in giro per l’Italia. Prendere questa iniziativa come esempio per donare a molti bambini questa gioia e questa narrazione alla libertà quale può essere un “semplice” gesto di andare su un’altalena.

E se la nostra gioia dipende dal ramo dell’albero a cui appendiamo la nostra altalena. Direi che, in questo caso, dipende anche dall’altalena stessa. E dalla storia che ha da raccontarci.

Alessandra Collodel