Effetti Collaterali – sei racconti di genere in Sicilia
John Steibeck diceva che: “Il mestiere dello scrittore fa apparire quello del fantino un’attività stabile”.
Sembra saperlo bene il protagonista de Il delitto delle cartoline, il primo di sei racconti della raccolta. Vincenzo Cantone infatti è un trentenne disoccupato di Acireale con l’ossessione per le storie e la cui aspirazione più grande è quella di diventare scrittore. Così un giorno, in cerca di ispirazione e complice una fitta pioggerellina, s’intrufola in una casa abbandonato. Qui, all’interno di un canterano, trova due cartoline, su una delle quali è scritto un inquietante messaggio:
Ninì vieni subito! Così me lo ammazzano! Ti prego, Corri!
Decide subito di far luce sul mistero, d’altronde l’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Gli ingredienti per iniziare a scrivere il suo best seller ci sono tutti, ha già deciso perfino il titolo: Il delitto delle cartoline… Si tratta di un racconto dentro il racconto dunque.
L’autore compone una mise en abyme che evoca il doppio, insinuando un granello metanarrativo che richiama Pirandello: un escamotage narrativo senz’altro riuscito.
L’ispettore Traversa, ha dovuto lasciare il Veneto per approdare in Sicilia. È sull’isola da nemmeno tre mesi ed è già stufo dell’afa e dell’approssimazione che la fanno da sovrani. Annoiato, decide di trascorrere qualche ora lontano dall’ufficio e, dopo aver percorso una mulattiera, si ritrova a Santa Maria La Scala, un borghetto marinaro, frazione di Acireale. Qui sfiancato dal caldo, decide di sedere su una panchina per rinfrancarsi un attimo. Senza rendersene conto, cade in un sonno profondo e viene destato da un suono flautato e afrodisiaco. L’ispettore Traversa decide di scoprire da dove proviene questa melodia che ha in sé qualcosa di magico. Scopre così due scheletri, probabilmente appartenuti a due giovani amanti che, per le modalità in cui vengono rinvenuti, riconducono al mito di Aci e Galatea…
Sta per albeggiare, il commissario Carlo Stuto esausto finalmente sta per rientrare a casa quando riceve una telefonata da suo nipote Luca. Considerato l’orario, si allarma subito e corre all’indirizzo indicatogli dal ragazzo. La coinquilina della fidanzata di Luca è stata condotta di urgenza all’ospedale dove muore di lì a poco per un avvelenamento da tallio. Il veleno si trovava nella bottiglia di birra consumata dalla vittima. L’assassino è qualcuno che ne conosceva in dettaglio le abitudini e che ha avuto libero accesso alla casa in quanto non è stato rinvenuto alcun segno di effrazione…
Effetti collaterali è una raccolta di racconti ambientata ad Acireale e dintorni.
Rosario Russo recupera miti e leggende e li tinge di giallo, ma narra anche del boom edilizio degli anni 60, di pizzini, di omicidi dei nostri tempi e di cold case. Tutti i racconti sono ben congegnati e rivelano un finale a sorpresa. Il leitmotiv è la sicilianità e le storie sono imbevute dei colori e profumi dell’isola. La prosa è piena e armoniosa e l’autore, nel breve arco narrativo del racconto, rivela una particolare destrezza nel far entrare il lettore in empatia con i personaggi. Unico neo: si arriva presto all’ultima pagina.
La speranza è quella di leggere altre avventure soprattutto di Vincenzo Cantone e l’ispettore Traversa.
Maria Elisa Aloisi