Giulia, Argo e “Inferno” di Dan Brown

Giulia: Ciao a tutti! Benvenuti a questo nuovo appuntamento con la rubrica Piccoli Lettori!

Argo: Ciaooo, Giulia! Ciao a tutti! Buon Natale e buon anno, amici!

Giulia: Sì, auguri! Ho finito di leggere da pochissimo Inferno di Dan Brown e ora ne parleremo insieme.

Argo: È il quarto volume del ciclo Angeli e demoni?

Giulia: Sì.

Argo: Sono curioso di sapere cosa ci dirai stavolta, ma prima è bene ricordare ai nostri amici cos’è il ciclo Angeli e demoni, non credi?

Giulia: Certo. Angeli e demoni è il nome della raccolta di cinque romanzi scritti da Dan Brown e prende il titolo dal primo volume della saga, omonimo. L’autore espone una critica nei confronti della Chiesa cattolica e del progresso tecnologico dell’uomo, dell’antichissimo scontro tra la scienza e la fede e delle loro conseguenze a livello sociale. Per fare questo, l’autore ha scritto cinque romanzi thriller in cui si fondono, storia, scienza, arte e tanta suspense!

Argo: Perfetto! Ora… di cosa racconta Inferno?

Giulia: Il protagonista, come nei quattro romanzi precedenti, è Robert Langdon, professore di storia dell’arte all’Università di Harvard ed esperto in simbologia. Questa volta, il professore si trova a Firenze, senza nemmeno saperlo! Langdon si sveglia in una stanza d’ospedale: non ricorda niente, non sa quanto tempo sia passato dal suo ricovero e nemmeno dove si trovi. È disorientato e tormentato da visioni inquietanti: dei medici con le tipiche maschere contro peste trecentesche, dei cadaveri in riva a un fiume e una donna dai capelli argentei. Cerca e troverai. Il professore capisce ben presto di trovarsi in una situazione più grande di lui, della massima gravità e urgenza. Un agente patogeno sconosciuto, inventato in laboratorio, minaccia di decimare la popolazione mondiale. Del luogo in cui è collocato, non si sa niente: si conosce solo la data di diffusione. Tutto ciò che possiede Langdon per salvare il mondo sono le sue conoscenze… e le emblematiche terzine di Dante.

Argo: Aaaah… Inferno come l’Inferno di Dante! Ho capito! Prima hai detto che la Chiesa è uno dei temi centrali dei romanzi, ma qua non vedo proprio cosa c’entri!

Giulia: Infatti, qua non c’entra. L’autore si impegna a condurre un’analisi critica della società, rappresentata da una serie di romanzi che ne possano raccontare i vari aspetti. Qui, si mette in discussione il progresso scientifico e tecnologico dell’uomo moderno. Dan Brown vuole farci riflettere: in questa epoca, in cui il progresso minaccia continuamente di sopraffare gli uomini stessi, cosa ne sarà di noi? Come le nostre scoperte potranno modificare il futuro? E se ci stessimo distruggendo da soli? Questi sono quesiti di grande attualità.

Argo: E come vengono affrontati?

Giulia: In Inferno si ipotizza che Bertrand Zobrist, uno scienziato transumanista dotato di abilità eccezionali, abbia inventato un nuovo agente patogeno, capace di ridurre la popolazione mondiale di un terzo. Questo perché, secondo le statistiche e i calcoli, la causa principale dei problemi sociali e ambientali è la sovrappopolazione. Questa è la pura realtà.

Argo: Ma cosa significa “transumanista”?

Giulia: Il transumanesimo è un movimento culturale che sostiene l’uso delle scoperte scientifiche per modificare e migliorare le qualità e le capacità umane. Un’evoluzione accelerata e artificiale dell’essere umano. Si tratta di una delle conseguenze estreme dello sviluppo tecnologico, che, essendo ormai diventato quasi incontrollabile e incontenibile, potrebbe anche alterare la natura umana stessa.

Argo: Capisco, sono tematiche sociali di grande importanza. Invece, cosa ci dici riguardo alla struttura del romanzo?

Giulia: Come sempre, struttura e personaggi molto simili a quelli dei volumi precedenti: stesso protagonista e figure che svolgono sempre gli stessi ruoli. Solo che, a differenza dei primi tre romanzi, qui è tutto incentrato sul mondo della scienza. L’antagonista, Zobrist, ad esempio, non è più un fanatico religioso dal passato burrascoso che è pronto a sacrificare anche se stesso per la sua fede, ma è uno scienziato dalle capacità intellettuali straordinarie che ha consacrato la propria vita alla missione di salvare l’umanità. Malgrado ciò che dicesse fosse vero e corretto, le masse popolari hanno preferito non ascoltare le sue previsioni catastrofiche e col tempo, come spesso avviene agli incompresi, Zobrist è stato emarginato come un pazzo.

Argo: E la struttura?

Giulia: A differenza dei romanzi precedenti, l’intreccio ha una struttura diversa. Intanto, inizia in medias res.

Argo: Ah, sì: la narrazione si apre direttamente al centro della storia. Il lettore viene “catapultato” all’interno del romanzo senza preamboli, senza conoscere gli eventi che sono avvenuti prima; li scoprirà dopo man mano.

Giulia: Esatto. Langdon si risveglia in ospedale: noi non sappiamo niente, né come ci sia finito né cosa stesse facendo prima.

Argo: E poi?

Giulia: Un altro elemento diverso, presente anche negli altri romanzi ma più evidente qui, è la confusione del protagonista. Il disorientamento derivante dall’amnesia si aggiunge alla confusione che Langdon avrebbe provato in condizioni normali nel risolvere un enigma di questa portata. Questo, grazie anche al narratore, focalizzato su Langdon, influenza fortemente la nostra lettura: noi siamo spaesati, a un certo punto non capiamo più niente e non sappiamo più di che personaggi fidarci.

Argo: Ma, se la struttura di tutti i romanzi è pressoché identica, questo senso di confusione di cui parli non potrebbe anche diventare ripetitivo e perdere il suo effetto sul lettore?

Giulia: No, perché in questo caso il disordine e la sorpresa si manifestano sempre in modi diversi. Ricordiamo che quelli che stiamo leggendo sono dei thriller, quindi hanno metodi più efficaci per provocare la suspense rispetto agli altri generi. E nei colpi di scena Dan Brown è un maestro!

Argo: Quindi tu sei soddisfatta di questo libro?

Giulia: Sì, assolutamente! Sono un’amante dei gialli e dei thriller e questo ha proprio raggiunto le mie aspettative. Ad un certo punto, la sorpresa è stata tale che ho potuto continuare a leggere solo il giorno dopo!

Argo: Wow! Allora non vedo l’ora di iniziarlo!

Giulia: Per oggi vi salutiamo, lettori.

Argo: Ciao, amici!