La guerra|L’ora dei dannati #3

Giulia: Ciao a tutti! Benvenuti a questo nuovo appuntamento con la rubrica Piccoli Lettori… come me!

Argo: Oggi ci parli del terzo volume de L’Ora dei dannati?

Giulia: Sì, ma prima lasciami informare i nostri lettori sui prossimi programmi per la rubrica. Amici, oggi è l’ultimo giorno in cui parliamo di Dante Alighieri. Con La Guerra, l’ultimo volume della trilogia scritta da Luca Tarenzi, concludiamo il ciclo di letture che riguarda la Divina Commedia. Io e Argo speriamo di avervi incuriositi allo studio di Dante.

Argo: Che triste, suona quasi come un addio! Mi piacciono questi spazi che dedichi all’analisi di un unico autore: l’hai fatto quest’estate con Lovecraft e ora hai quasi finito con Dante. Lo rifaremo, vero?

Giulia: Certo, il campo della letteratura è molto vasto! Ma ora occupiamoci del romanzo di Tarenzi.

Argo: Bauu!

Giulia: Pubblicato in ottobre del 2022, La Guerra è il romanzo che conclude la trilogia L’Ora dei Dannati. All’inizio del romanzo, tutti i personaggi si ricongiungono nel Paradiso Terrestre, in cima al Purgatorio. In questo luogo un unico essere impedisce la pace assoluta: Matelda, il Messaggero – l’angelo – mandato dal Cielo per scacciare le anime clandestine dal Paradiso Terrestre. Pier delle Vigne è convinto che la stabilità raggiunta dopo le loro peripezie sarà sempre in pericolo di essere ribaltata, finché vigeranno le minacce dei Messaggeri. Quindi, incita i suoi compagni a scendere verso il centro della Montagna, dove sono prigioniere le stelle che si sono ribellate al momento della Creazione, e ricattare i Messaggeri di liberarle, fruttando l’unico terrore di questi. Così inizia la guerra che vede scontrarsi i Messaggeri celesti e i loro alleati contro i Dannati fuggiti dall’Inferno, entrati ancora una volta in una missione più grande di loro stessi.

Argo: Wow! Un finale epico per una storia epica!

Giulia: Anche i personaggi completano il loro arco di trasformazione. Come avrete ben capito, essi percorrono il tragitto seguito da Dante nella Commedia, tramite cui il poeta voleva indicare il percorso di purificazione dell’animo umano. Infatti, durante il loro viaggio, i personaggi si trasformano in meglio: il loro animo si addolcisce e diventa più buono, perdendo quella brutalità che aveva acquisito all’Inferno. Se confrontassimo i personaggi del primo volume – L’Abisso – con quelli del terzo, sarebbe evidente a colpo d’occhio la loro evoluzione.

Argo: L’ultima volta ho notato che l’intreccio dei romanzi si divide in diverse trame. Per esempio, ne La Montagna leggiamo di Virgilio e del suo equipaggio all’Inferno, di Bertran, Ugolino e Pier delle Vigne al Purgatorio e di Filippo e Lotte in posti diversi dello stesso Purgatorio. Cosa ne pensi?

Giulia: Trovo questo stile di scrittura molto efficace, soprattutto se associato alle giuste tecniche. Uno dei punti di forza dei romanzi è l’utilizzo continuo del cliffhanger, un espediente letterario e cinematografico che consiste nell’interrompere bruscamente la narrazione sul punto di un colpo di scena o di un momento caratterizzato da una forte suspense, per indurre il lettore o lo spettatore ad acquistare o guardare il prossimo episodio. Ogni capitolo dei romanzi si conclude con un cliffhanger, a cui segue un capitolo di uno degli altri due filoni narrativi. Così questi si intrecciano, “spezzandosi” a vicenda e accrescendo la suspense. I finali stessi dei libri sono “finali aperti”, proprio perché si concludono con un cliffhanger che sarà completato nel numero successivo.

Argo: E cosa ci dici riguardo al narratore?

Giulia: Il narratore è interno, cioè corrisponde a uno dei personaggi all’interno della storia, e la focalizzazione è variabile.

Argo: E che significa?!

Giulia: In questo caso tutti i personaggi, a turno, assumono la funzione di narratore per narrare scene diverse che si susseguono tra loro. Qui a ogni capitolo corrisponde un narratore. L’autore ha optato per questo tipo di narratore per poter seguire efficacemente tutte le trame e non fare allentare la suspense.

Argo: È molto interessante, ma spero che tu non voglia trasformare i nostri appuntamenti in lezioni scolastiche.

Giulia: Hai ragione, ho già parlato troppo. Amici, per oggi vi lasciamo qui. Godetevi la lettura!

Argo: A presto!