Quattro topini sono tanti per giocare a fare i fanti.
Non vi suona familiare?
Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar: uno fece indigestione, solo nove ne restar.
Esatto: Dieci piccoli indiani, uno dei capolavori di Agatha Christie e della narrativa gialla di tutti i tempi.
Trappola per topi, racconto lungo ospitato in appendice al Giallo Mondadori nel mese di agosto 2022 e adesso disponibile in formato digitale nella collana Crime di Delos, è un omaggio alla Signora del giallo e, al contempo, una narrazione del tutto originale sia nella costruzione della trama che nel suo essere pienamente rappresentativa del territorio scelto come setting.
Siamo a Manfreda, città immaginaria ispirata alla siciliana Mussomeli, dove Roberto Mistretta è nato e vive; è una Sicilia lontana dal mare e dall’Etna, la Sicilia delle miniere di sale e di zolfo, delle colline e della valle del Platani.
L’indagine viene condotta da un investigatore amatoriale, il giornalista Franco Campo – già protagonista di altri racconti – secondo un metodo rigorosamente deduttivo, caratteristica che risulta amplificata dall’epoca scelta per ambientare i fatti:
[…] Quell’americano occhialuto dall’aria secchiona, quel Bill Gates, aveva inventato un nuovo sistema operativo che aveva semplificato la vita anche a chi come lui non aveva studiato informatica, ma presto, ne era convinto,il computer avrebbe modificato radicalmente l’approccio pubblicitario. Windows, si chiamava […]
Siamo quindi a cavallo tra gli anni ‘80 e i ‘90 del secolo scorso, un’epoca in cui le tecniche scientifiche applicate ai metodi d’investigazione non sono ancora così sviluppate e determinanti come ai giorni nostri, motivo per il quale la logica e l’osservazione sono le armi principali a disposizione del detective, come nella migliore tradizione del giallo classico all’inglese.
Sul quotidiano locale su cui Franco Campo scrive, il giorno di martedì grasso uno degli spazi pubblicitari in prima pagina viene occupato dal verso di una filastrocca buffa che non si capisce bene neanche cosa voglia pubblicizzare.
La cosa sarebbe passata inosservata se qualche settimana dopo, in concomitanza con l’incidente accorso a un istruttore di parapendio, Campo non avesse ricevuto una busta anonima contenente la foto della vittima dell’incidente, accompagnata dal secondo verso della filastrocca.
Inizia così un’indagine che porta il giornalista a ingaggiare una corsa contro il tempo per impedire che la profezia contenuta nei versi si compia e che tutte e quattro le vittime designate vengano colpite, come pedine manovrate da una spietata mano criminale.
Il lettore è immerso nella vicenda grazie alla caratterizzazione puntuale dei personaggi che, pur nello spazio ristretto della forma del racconto lungo, appaiono tridimensionali – di Campo viene accennata efficacemente anche la backstory relativa ai rapporti familiari –, ai dialoghi, che spingono concretamente l’azione e che pennellano il paesaggio grazie all’utilizzo moderato del vernacolo, e ai timelock sempre più incalzanti man mano che la filastrocca si avvia a essere completata.
L’epilogo spiazza il lettore con una sfumatura noir: una volta scoperto il colpevole e il suo movente, toccherà a Campo diventare giudice e scegliere tra la vita e la morte, tra quello che è eticamente giusto e ciò che lo è per la legge.
Riuscirà a portare a termine questo compito?
Non vi resta che leggerlo!
Lo trovate qui: Trappola per topi
Claudia Cocuzza