Genova: il futuro ancora non esiste, ma noi lo vogliamo sano
Vuoi un futuro migliore per i tuoi figli? Allora non inquinare, ricicla!
Basterebbe ripetere come un mantra questa frase, o anche l’ultima parola: ricicla. Parte da noi il futuro. Parte da ognuno di noi la salvezza. Madre Natura, lo abbiamo visto più volte, ha la capacità di rigenerarsi. Gli unici che sono sulla buona strada per scomparire, se non cambiano rotta e atteggiamento, sono gli esseri umani.
E che siano dei ragazzi a chiedere “Vuoi un futuro migliore per i tuoi figli?” dovrebbe far riflettere, e nemmeno poco. La generazione degli adulti di oggi, la corsa al consumismo, ha fatto perdere di vista il valore della comunità e della salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.
Per questo Immaginare Genova è un progetto meraviglioso, che andrebbe replicato dal più piccolo paese alla più grande metropoli, com’è stato fatto lo scorso luglio a Milano. Consapevolezza. Attenzione. Cura.
Immaginazione che diventa cittadinanza attiva.
Nelle strade di Cornigliano e Certosa prende vita un museo diffuso a cielo aperto per riflettere, partendo dai giovani, sulla città del futuro.
Il museo, con opere di posterart e realtà aumentata, è nato dai laboratori creativi di immaginazione urbana che hanno coinvolto alcuni gruppi di ragazze e ragazzi provenienti dalle scuole medie e superiori dei due quartieri genovesi.
Com’è fatta la città che vorresti? Da questa domanda prende forma nelle giovani generazioni la necessità di pensare e creare un futuro per Genova, assumendo un ruolo attivo nel nuovo sviluppo dello spazio urbano. Con il progetto “Immaginare Genova” nasce così, nel capoluogo ligure, un museo diffuso a cielo aperto con opere di posterart e realtà aumentata, a cura dell’hub creativo BASE Milano, Arci Genova, Beparte Associazione La Stanza, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando CivICa, progetti di Cultura e Innovazione Civica.
Il museo diffuso è stato inaugurato sabato 3 ottobre con due tour guidati nei quartieri di Cornigliano e Certosa. Obiettivo dell’iniziativa è quello di attivare un processo di immaginazione collettiva – a partire dai più giovani – che possa contribuire a riattivare la costruzione di immagini di futuro per Genova. La prima parte del progetto ha coinvolto alcuni gruppi di ragazzi provenienti dalle scuole medie e superiori dei quartieri Certosa e Cornigliano in laboratori di immaginazione urbana, per creare contenuti attraverso l’utilizzo di linguaggi contemporanei della produzione artistica quali il collage, il video, l’animazione e la realtà aumentata.
Partendo dai propri bisogni e dalle proprie paure, i ragazzi hanno definito e analizzato le necessità della propria città, immaginando un profilo della Genova dei desideri.
L’arte diventa quindi processo di apprendimento, elaborazione emotiva, sviluppo di nuove competenze, strumento di partecipazione e trasformazione dello spazio pubblico.
“In amministrazione non riusciamo a trovare il linguaggio per ingaggiare le generazioni più giovani. Voi avete esplorato la parte delle relazioni, avete aperto una breccia nel territorio. Avete costruito un messaggio con i ragazzi e ora quel messaggio è diventato del territorio, del quartiere e della città“, ha dichiarato Marialuisa Centofanti, assessora del Municipio 6 Medio Ponente.
L’esito di questo percorso, volto ad accrescere nei ragazzi la consapevolezza sul ruolo delle azioni individuali nel raggiungimento di obiettivi di sviluppo locale e globale, è la creazione di un museo diffuso a cielo aperto che riflette sul futuro della città, dove sogni e realtà s’incontrano, producendo animazioni che interagiscono con le architetture e gli spazi.
Composto da opere di sticker art e realtà aumentata, il museo ripercorre i punti cruciali dei due quartieri genovesi come l’Ex Mercato coperto di Cornigliano, il Parco Urbano Valletta Rio S. Pietro, i Giardini Melis, l’Info Point Cornigliano e la Stazione della Metropolitana di Brin. Inquadrando con lo smartphone lo sticker attraverso l’app Bepart (disponibile gratuitamente su iOS e Android), l’opera si animerà mettendo in scena un’azione civica sognatrice ma importante.
Si tratta di un’occasione di riflessione collettiva intorno alla capacità di immaginare un futuro e il ruolo che ciascun cittadino può avere in questa inversione di tendenza.
“Uno dei valori aggiunti del progetto è stato quello di mettere insieme operatori culturali di due città molto diverse sotto alcuni punti di vista ma per un progetto con finalità al contempo locali e universali: il potere dell’immaginazione che si trasforma in azioni di cittadinanza attiva”, ha affermato Marina Mussapi, BASE Milano.
Genova riceve così il testimone da Milano. Non è lontano il tempo in cui anche il capoluogo lombardo ha accolto la stessa sfida. Lo scorso luglio infatti, con “Immaginare Piazza Tirana”, 40 ragazze e ragazzi del Giambellino hanno trasformato il volto del quartiere della periferia sud-ovest della città creando un nuovo luogo di aggregazione e punto di partenza di future progettualità culturali. Il campo da basket di Piazza Tirana, colorata di street art, animazioni digitali e installazioni, è il frutto di un progetto partecipato che ora resta in eredità agli abitanti del quartiere e alla collettività.
L’alleanza tra i cittadini e la comunità creativa ha generato una spinta propulsiva verso il ripensamento della città, che si è trasformata in una vera e propria azione di cittadinanza attiva. Partendo dall’esempio di Milano, “Immaginare Genova” scommette su una relazione virtuosa e generativa tra la comunità creativa milanese e gli operatori della città ligure, promuovendo un’alleanza per l’immaginazione.