Home / Attualità  / Sangue avvelenato, ma letale solo per le zanzare. E attenti alla birra!

Sangue avvelenato, ma letale solo per le zanzare. E attenti alla birra!

Fastidiose, odiose, irritanti e se non bastasse anche pericolose. Le zanzare hanno la capacità di renderci felici solo quando possiamo schiantarle contro un muro o spiaccicarle sotto la suola di una pantofola. Che meravigliosa sensazione di pace poter riprendere il sonno estivo finalmente in silenzio, niente più schiaffi autogestiti che sortiscono l’unico effetto di arrossare uno degli orecchi. Il problema è che questi temibili insetti non si limitano a rendere insopportabili le notti estive dato che la loro attività si estende anche al giorno. ‘Ste malefiche!

E per difenderci ci spalmiamo litri di repellenti su ogni superficie a diretto contatto con l’ambiente esterno, sostanze naturali derivate da gerani, lavanda, menta, citronella e perfino rosmarino, tutte sostanze che rendono poco appetibile la nostra pelle. Purtroppo sembra certo che le variazioni climatiche non creino soltanto problemi globali ambientali, ma siano anche un aiuto per questi kamikaze ronzanti. L’aumento delle temperature, infatti, ha un impatto negativo anche sugli effetti dei repellenti rendendoli meno efficaci, col risultato di esporci agli assalti di questi piccoli succhiasangue. Nosferatu gli scuce un baffo.

Ma la scienza non si ferma e la guerra contro le zanzare, soprattutto quelle in grado di veicolare malattie pericolose come la malaria, la dengue, la zika, la chikungunya, la febbre gialla, il virus del Nilo occidentale (fermiamoci per carità) prosegue. Ed ecco che la scienza pare abbia estratto dal cappello il coniglio giusto. 

 Si tratta del Nitisinone, medicinale di elezione contro alcune malattie rare, che potrebbe rivelarsi l’arma giusta per combattere la malaria. Come scoperto da una nuova ricerca apparsa su Science Translational Medicine, il Nitisinone rende il sangue umano letale per le zanzare come hanno rivelato gli scienziati dell’università di Notre Dame e della Liverpool School of Tropical Medicine.

L’effetto di questa sostanza è stato testato sulle zanzare femmine del genere Anopheles Gambiae, il principale vettore della malaria in numerosi Paesi africani. E’ stato dimostrato che il Nitisinone è tossico per le zanzare a qualsiasi stadio della loro vita e risulta efficace anche contro le specie più resistenti agli insetticidi tradizionali. “Prestazioni fantastiche” è stato il commento dei ricercatori che hanno anche osservato come il medicinale riesca a rimanere attivo nel sangue umano per molto tempo.

Il Nitisinone al momento viene utilizzato per la cura di alcune patologie ereditarie, non scendiamo in particolari medici che non sono di nostra competenza, ma diciamo che combatte condizioni in cui l’organismo non riesce a metabolizzare efficacemente l’amminoacido Tirosina. Bloccando un enzima specifico, il Nitisinone impedisce che alcuni sottoprodotti nocivi per il nostro organismo si accumulino e la stessa cosa accade alle zanzare che hanno ingerito il sangue che contiene la sostanza non consentendo alla zanzara stessa di digerire il sangue. Il risultato è ovvio: addio zanzara.  

La ricerca si sposterà adesso all’avvio di una sperimentazione sul campo per definire i dosaggi più efficaci e valutare l’applicazione pratica del farmaco che, oltre tutto, ha costi più che contenuti.

In attesa di diventare tossici per questi insetti, dalle gran brutte parole al loro indirizzo si arriva ben presto agli accidenti di fantasia e da questi al flacone di insetticida è un attimo. Zanzare malefiche, impertinenti, maledettamente ronzanti sempre a un millimetro dalle nostre orecchie, bubboni pruriginosi che rendono gambe e braccia qualcosa di inguardabile, ma cosa abbiamo di così attraente per questi molestissimi insetti? A quanto pare le cause sono parecchie.

Tra queste la principale è l’Anidride Carbonica che noi tutti produciamo attraverso la respirazione, funziona come un radio-faro che consente alla maledetta di turno di avere un’indicazione sufficiente a capire che li vicino c’è qualcosa di succulento, tipo bistecca al sangue direi. E ancora, cosa da non credere, le zanzare riconoscono alcuni colori come il nero e il rosso quindi ricordiamoci di evitare di indossarli. Infine, quando ormai il nostro respiro ha organizzato un perfetto sentiero di discesa e la bestia vigliacca è abbastanza vicina, ecco che entrano in gioco due fattori collegati: il calore corporeo che indirizza la kamikaze ronzante a mo’ di missile a ricerca infrarossa e, ovviamente, il sudore. Ognuno di noi ha un odore proprio e alcune zanzare, quelle specializzate nel pungere l’uomo, lo riconoscono con estrema precisione. E colpiscono!

Una serie di ricerche scientifiche hanno dimostrato che esistono dei virus in grado di renderci particolarmente graditi alle zanzare. Direttamente da Focus: “Uno studio recente ha visto che i virus Zika e Dengue, responsabili delle omonime malattie, alterano l’odore delle persone per attirare le zanzare del genere Aedes che diventano il vettore verso nuove vittime”. La molecola responsabile di questo “profumo” estasiante è l’acetofenone, che si trova in particolar modo sulla pelle di topi e umani infettati e attraente per le Aedes.Aegypti. Che bello essere appaiati ai topi, aumenta l’autostima.

Purtroppo nessun alimento ha dimostrato di avere la capacità di tenere lontane le zanzare, mentre invece qualcuno di questi ha evidenziato l’effetto contrario come, per esempio, la birra (e ti pareva! Neanche il conforto di una meravigliosa bionda ghiacciata. Anche rossa o ambrata o blanche andrebbe bene lo stesso, sia ben chiaro). Tanto per farci stare meglio, ecco l’esperimento condotto da ricercatori di Francia e Burkina Faso: un bel litro di birra buttato giù a palla di cannone ed ecco che i volontari diventavano più attraenti per le Anopheles gambiae (che sono i vettori della malaria). Più prova di così.

L’ultimo richiamo per zanzare potrebbe invece giocare a favore di chi preferisce evitare l’esercizio fisico. Ricercatori della Florida International University hanno scoperto il modo in cui le zanzare riescono a individuare le sostanze presenti nel nostro sudore. Hanno notato che gli insetti modificati geneticamente (rendendo inattivo un recettore sulle loto antenne), non erano sensibili all’acido lattico presente nel sudore e quindi non erano più particolarmente attratte dalle braccia dei volontari o da indumenti sudati.

Un punto per i pigri, ma decine per le zanzare. Non c’è partita.