Salute a tavola: prevenire la listeriosi

La listeriosi è un’infezione batterica sostenuta dalla listeria monocytogenes, si contrae prevalentemente dopo ingestione di alimenti contaminati e di norma provoca sintomi lievi, paragonabili a quelli di una forma influenzale (febbre, dolori muscolari, a volte diarrea), ma ha esiti gravi in quattro categorie di persone, ovvero anziani, neonati, gestanti e immunodepressi, in quanto la scarsa funzionalità del sistema immunitario comporta la possibilità di diffusione dell’infezione dall’intestino ‒ sede primaria ‒ ad altri distretti, con conseguenze nefaste e potenzialmente letali ‒ meningite, meningoencefalite, artrite, setticemia, placentite con possibile esito in aborto, nel primo trimestre, o nascita prematura, infezione grave fino a morte fetale nei trimestri successivi ‒.

La listeria contamina le feci dell’uomo e degli animali, quindi è facile trovarla nel terreno, nell’acqua e nella vegetazione.

Per le persone a rischio è quindi importante seguire delle linee guida relative all’igiene e agli alimenti che è meglio evitare.

Vediamole insieme.

  • Lavarsi accuratamente le mani dopo aver toccato la terra o verdure sporche di terra;
  • Lavarsi bene le mani dopo essere andati in bagno;
  • Lavare la frutta anche se la mangiamo sbucciata;
  • Detergere con attenzione le superfici della cucina, soprattutto se sono state a contatto con verdura o carne cruda, e poi lavarsi le mani;
  • Evitare carne cruda, salmone affumicato, salumi poco stagionati, latte crudo e derivati non pastorizzati o con scarsa stagionatura. Le donne in gravidanza, per le quali l’apporto di Calcio è importante, posso mangiare parmigiano o pecorino, in quanto la prolungata stagionatura abbatte sostanzialmente il rischio di contaminazione;
  • Impostare la temperatura del frigo a non più di 4 °C e quella del congelatore a -17 °C per impedire la proliferazione batterica in alimenti eventualmente contaminati;
  • Cucinare i cibi: la listeria muore a temperature superiori a 65 °C. Tuttavia gli alimenti possono essere contaminati dopo la loro produzione, per esempio durante le operazioni di affettamento o porzionatura. Per questo bisogna fare attenzione ai cibi pronti e conservarli in frigo come sopra, non mangiandoli dopo la data di scadenza.

Se si sospetta di aver contratto l’infezione, occorre rivolgersi al medico.

La precocità della diagnosi e l’inizio tempestivo della terapia antibiotica è fondamentale per evitare le conseguenze più gravi. Anche le donne in gravidanza possono iniziare la terapia in quanto gli antibiotici efficaci su listeria non hanno effetti nocivi sul feto.

Bisogna considerare che l’incubazione della malattia varia dalle 72 ore della forma gastroenterica ai 20-70 giorni delle forme con localizzazione diversa, per cui sarà necessario ricostruire gli eventi almeno delle ultime tre settimane.

Spero di aver fornito indicazioni chiare e che vi possano essere utili.

Approfitto del mio primo articolo del 2022 per augurare buon anno a tutti i lettori de Il giornale delle buone notizie: che sia un anno ricco di salute, fisica e mentale.

Il mio proposito è disintossicarmi da ciò o da chi non mi fa stare bene.

Il vostro?

Per questa settimana dal mio angolino è tutto.

#prendetevicuradivoi

Dr.ssa Claudia Cocuzza